Cult of Destiny

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I Cult of Destiny proposero al panorama musicale cagliaritano degli anni '80 qualcosa di unico e originale. Con l'inserimento del bassista dei Lance of Joy e del batterista degli SS20 i C.o.D. riuscirono ad ammalgamare sonorità taglienti e mai modaiole con la forza e la potenza del suono tipiche di gruppi come Killing Joke e Christian Death. Il gruppo ebbe un discreto seguito tra coloro che allora si vollero ribellare al conformismo e allo squallore metropolitano, contrapponendo musica ed immagini forti e mai banali, dove la voce sferzante ed originale del vocalist emerse da quelli che allora erano gli standard della new wave cagliaritana. Possiamo dire che i C.o.D. furono il primo gruppo post-punk cagliaritano dove le incursioni chitarristiche acide e punk di Rizzu si fondevano con la ritmica tribale e ossessiva di Liori e Caruso, il tutto contornato dal canto gridato e angosciante di Perez. Questo è il quadro completo del live act dei C.o.D., come non ricordare "War cry" e "Nervous tension" in cui l'ansia apocalittica era palpabile, o la mitica "The equinox" o "Never again" dove il viaggio allucinato di Perez si culllava in sonorità tribali e dark, o ancora "the Fate" che si snodava in un semplice, quanto accattivante, riff dance-dark. Anche gli altri brani del loro repertorio nascevano da basi dark/punk per poi completarsi con percussioni tribali e basso martellante. Le liriche funeree e desolate completavano il quadro, questi erano i C.o.D.: attitudini punk con evoluzioni oscure dark. Si puoi dire che lasciarono a loro modo qualcosa di indelebile che spianò la strada a molti gruppi successivi fino ad oggi.