BIOGRAFIA
Accadde in Dicembre che si bevesse del vino sudafricano in un appartamentino alle spalle di piazza Sablon, Brussels centro. Arena Nunzio, Gastaldelli Egon, Martini Giulia (padrona di casa) e Valentini Marco, conversavano scaldati dal calore di un camino. Nunzio ed Egon si conoscono in Erasmus, lui, il primo, di Scicli, lui, il secondo, di Bolzano. Marco, pugliese, è lì per visitare l'amico Egon. Saranno il futuro Batterista, il futuro Bassista e il futuro Cantante dei Les Artoys. Il tema di fondo è la musica fatta bene, il pretesto è Fabrizio De Andrè.
Prima di ritrovarsi in un salotto di un appartamento di Padova zona sud-est, passano diversi mesi. Si cercano due chitarristi in gamba, un fiato e quant'altro...una fisarmonica non sarebbe male.
Dopo essere stati per 14 ore gli "intimo e acustico", per 43 minuti i "Duvel", il suono di "Artòis" colpisce i presenti che decidono per "LES ARTOYS"( o giocattoli dell'arte per chi ama i giochi di parole). Il nome c'è, i componenti del gruppo no.
Tra gli amici e conoscenti spuntano fuori Nico, grande fisarmonicista, nonchè musicologo, esperto del metodo "Tomatisse", che però parte per la Francia per seguire una scuola di musicologia e per suonare in strada, con enorme successo; un certo Elia, che abbandona il gruppo quasi subito per mancanza di "tempo"; Valentina Zambon, clarinettista dall'agenda troppo piena e per questo membro dei L.A. per poche settimane; Bettoni Dario , chitarrista di musica classica, prestato alla musica cantautoriale, prestato per pochi mesi, però; poi abbiamo la partecipazione in un unico episodio di non uno ma di ben due ingegneri del suono, nonchè fornitori di un ottimo vino abruzzese. Infine una flautista di nome Caterina. Resiste tre prove poi abbandona anche lei. Credo che ora viva all'Orto Botanico.
Insomma, molti, tanti, credono nel progetto "Les Artoys" ma, forse, non abbastanza. Rimangono fedeli i fondatori belgi, Nunzio, batterista in cerca di un box per esprimere la sua passione senza più inutili freni, Egon, Bassista, nonchè psicologo del lavoro che suona al secondo, esattamente al secondo, Marco, che non sapendo che farne della sua vita, decide di rimanere a Padova come studente e aspirante attore, più l'estro di un ragazzo di Voltabarozzo, Simone Bortolami; suona la chitarra elettrica e l'acusitica donando alle musiche quelle atmosfere metal-progressive che De Andrè non era riuscito ad esplorare. Gabriele Bianco, logopedista, cantante dell'affermato gruppo bresciano "Fiasco Divino", nonchè membro dell'orchestrina che accompagna gli spettacoli teatrali della compagnia teatrale ROM, nonchè futuro fondatore dei PiNG!, nonchè musico di strada, nonchè tirocinante, nonchè "devo andare in piscina", nonchè, in ultimo, "ho scoperto la magia del fitness", Gabriele Bianco, dicevamo, decide di avere a disposizione due ore serali al martedì, e diventare l'ultimo e solo chitarrista ritmico del gruppo.
I L.A. hanno un primo concerto in programma. E' il 25 Maggio, in quartiere Forcellini. Peccato che sia Marzo e il gruppo di fatto non esista.
Per pura casualità , un certo Mattia Marazzi, ex giocatore di Rugby, nonchè ex biondo (anch'egli membro dei PiNG!), e Michele Nigrelli, ingegnere eclettico con la passione giusta per pigiare i tasti, partecipano ad una serata nella camera da letto di Egon, dove i L.A. si esibiscono suscitando interesse nel sassofonista e nel pianista, entrambi originari della provincia di Mantova. Perfetto. I Les Artoys hanno una formazione definitiva. Lo si perepisce. Peccato Che Nunzio decida di abbandonare l'Italia e intraprendere un'avventura, con la sua peugeot 206, in Norvegia. E' metà Aprile.
Ormai forti degli abbandoni precedenti, nonostante si tratti del pilastro della sessione ritmica, i L.A. continuano la preparazione del concerto.
Ma il colpo di scena è che Nunzio dopo venti giorni di Norvegia capisca che i L.A. sono la via, la vita, e torna. Due prove di numero e il concerto accade.
E' 25 Maggio. Il repertorio conta 18 pezzi( oggi sono già 27, e vanno aumentando) e la formazione intorno alle 21 e 45 è preparata per la sua prima esibizione. Già una settimana dopo li attende un'esibizione a Dolo, prima di rompere le righe per le ferie estive. I L.A. esistono.
Dopo essersi esibiti al festival di musica rock di Dossobuono, nel veronese, e nuovamente a Dolo per un concerto da tutto esaurito dal quale è stato estratto il primo dvd Live del gruppo, i L.A. suonano finalmente al Banale, noto e rinomato locale di Padova. La serata vede il gruppo in formazione rimaneggiata a causa dell'improvvisa defezione del pianista Michele Nigrelli.
Nonostante le difficoltà , la serata vive di un successo clamoroso e questo permette ai L.A. di non scoraggiarsi e incontrare Davide Pizzocaro (cugino dell'ormai famoso Simone Bortolami),"poli" tastierista dall'animo da ingegnere del suono, e già componente dei "MIDAS".
Tempo due settimane (è il 15 Dicembre) e Mantova scopre i L.A. dal vivo esibirsi al circolo culturale LUDAS. Davide è sul palco assieme al resto del gruppo, Davide è un Les Artoys.
Attualmente il gruppo (a causa dei continui stravolgimenti è bene ricordarne la composizione, è formato da: Marco Valentini alla voce, Egon Gastaldelli al basso, Nunzio Arena alla batteria, Davide Pizzocaro alle tastiere, Mattia Marazzi al sax, Simone Bortolami alla chitarra solista e Gabriele Bianco alla chitarra ritmica), i cui componenti condividono una vita insieme anche fuori dalla sala prove, è in giro per lombardia e veneto dove, con sempre una certa fatica, riesce a trovare luoghi nei quali esibirsi nell'intento di allietare un pubblico tuttora affezionato all'indimenticabile Fabrizio De Andrè...