Sono testardo, ho voglia di sacrificarmi per arrivare all'obiettivo. Con noi sardi bisogna avere pazienza e costanza però ripaghiamo con gli interessi: assomigliamo alla nostra terra, bisogna percorrere strade polverose, tortuose, faticose e sconnesse per arrivare a spettacoli di rara bellezza.
Gogol Bordello, Cheb Balowski, Armeria dei Briganti, Stikkereballa, System of a Down, Radiocaos, Battiato, Ludovico Einaudi, Guano Apes, Queens of The Stonage
Giovanni Passannante, Leonardo da Vinci, Fabrizio de Andrè
Entrò non visto il gran Priamo, e standogli accantostrinse fra le sue mani i ginocchi d’Achille, baciò quella manotremenda, omicida, che molti figliuoli gli uccise.Come quando grave colpa ha travolto un uomo,che, ucciso in patria qualcuno, fugge in altro paese,in casa d’un ricco, stupore afferra i presenti;cosà Achille stupÃ, vedendo Priamo simile ai numi,e anche gli altri stupirono e si guardarono in faccia.Ma Priamo prendendo a pregare gli disse parola:"Pensa al tuo padre, Achille pari agli dèi,coetaneo mio, come me sulla soglia tetra della vecchiaia,e lo tormentano forse i vicini, standogli intorno,perché non c’è nessuno che il danno ed il male allontani.Pure sentendo dire che tu ancora sei vivo,Gode in cuore, e spera ogni giornodi vedere il figliuolo tornare da Troia.Ma io sono infelice del tutto, che generai forti figlinell’ampia Troia, e non me ne resta nessuno.Cinquanta ne avevo quando vennero i figli dei Danai,e diciannove venivano tutti da un seno,gli altri altre donne me li partorirono in casa:ma Ares furente ha sciolto i ginocchi di molti,e quello che solo restava, che proteggeva la rocca e la gente,tu ieri l’hai ucciso, mentre per la sua patria lottava,Ettore... Per lui vengo ora alle navi dei Danai,per riscattarlo da te, ti porto doni infiniti.Achille, rispetta i numi, abbi pietà di me,pensando al padre tuo: ma io son piú misero,ho patito quanto nessun altro mortale,portare alla bocca la mano dell’uomo che ha ucciso i miei figli! "Disse cosÃ, e gli fece nascere brama di piangere il padre:allora gli prese la mano e scostò piano il vecchio;entrambi pensavano e uno piangeva Ettore massacratorea lungo, rannicchiandosi ai piedi d’Achille,ma Achille piangeva il padre, e ogni tantoanche Patroclo; s’alzava per la dimora quel pianto.