La società contemporanea è come un totem che si staglia in modo fortemente contraddittorio. Tra illusioni di onnipotenza ed impulsi intimisti, si manifesta ai sensi con deflagrazioni cromatiche e sonore che si ibridano e si compenetrano, suggestionando profondamente la nostra sensibilità . Metromaritmica nasce da qua; dove i ritmi frenetici metropolitani trovano un’armonia dinamica con la quietezza rilassata degli ambienti marini, Metromaritmica inizia il suo viaggio. Il mare, con tutta la sua capacità rigeneratrice e la sua forza devastante; la metropoli, modernità creata, superata e ricreata senza sosta dal suo nucleo razional-tecnologico, un po’ alienante, capace di individuare, inglobare ed estraniare. Da una parte si trova la rielaborazione delle pulsazioni ossessive e soniche della società contemporanea, dall’altra la destrutturazione delle sue immagini ottiche e la loro riformulazione in chiave distorta e critica, dall’altra ancora la proposta di visioni urbane che si sovrappongono, si compongono e si fondono, ed un po’ disturbano, nei loro ossimori espressionisti. Perché l’arte, questo è certo, si fa qui ed adesso. Disciplinata, ma libera, autonoma, accessibile. Perché la cultura, ma anche l’economia, l’arte, il turismo, deve essere fruita dalla gente tra la gente. Da questa versione della contemporaneità , Metromaritmica si è lasciata influenzare, ed ora, a suo modo, cerca di darne un interpretazione, e di indicarne un percorso di evoluzione.
Metromaritmica è giovane ed audace, come i suoi tre ideatori: ha un solo anno di vita, ma un anno in cui si è data parecchio da fare. Ha elaborato, pianificato ed attuato concretamente un progetto di fusione tra le punte di diamante delle più interessanti espressioni artistiche della società post-moderna: la musica elettronica, l’arte digitale della produzione video, l’installazione estemporanea di assemblaggi figurativi, globalmente connotate da un’accurata sintesi modulata tra le impressioni metropolitane (metro) e le ambientazioni atmosferiche tipiche del mare (maritmica). Natura ed artificio, contaminazioni e contraddizioni, prodotto e produzione di una commistione certamente universale, ma particolarmente sentita da chi è aduso ad apprezzare la luce sorgere o tramontare nel mare, e si trova allo stesso tempo a fare i conti con semafori, i centri commerciali, i codici a barre.
In corrispondenza dell’anfiteatro posto sul lungomare di Caulonia, nel corso della passata stagione estiva, ha avuto luogo una due giorni espositiva durante la quale, tra musica, video, ed installazioni artistiche, gli spettatori partecipanti, ed i semplici fruitori del lungomare, si sono piacevolmente lasciati coinvolgere ed affascinare dall’esperimento, modificandolo a loro volta, e si sono ritrovati realmente al centro dell’avvenimento, potendo scegliere in perfetta autonomia se farsi rapire dall’insieme o piuttosto interagire singolarmente con le arti proposte, ed anzi, il lungomare stesso, per quelle due notti, ha subito una parziale e non invasiva ridefinizione.
Metromaritmica, per la sua stessa ragione d’essere, non può arrestare il suo percorso di ricerca e sperimentazione, ma deve continuare il suo viaggio attraverso le influenze più varie e la loro contaminazione creativa ed analitica. Perché ad ogni angolo di strada può annidarsi la chiave del tempo in cui viviamo, perché siamo destinati a mutazioni continue ed inarrestabili, perché è dal movimento che viene fuori il futuro, e perché probabilmente aveva ragione Fabrizio De Andrè: la stessa ragione del viaggio è viaggiare.COLLAGES METROMARITMICIPSYDIPINTI (MARCO GEMELLI)
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