SEGMENTI DI UNA VITA SULLA TERRA
QUELLO CHE SIAMO DIMORA IN ATTO...
E' QUALCOSA DI LIBERO...
UNO SPIRITO CHE AVVOLGE E SCONVOLGE
Sono un' artista....
creo soprattutto mosaici surrealisti....
IL Mosaico per come lo intendo io...
è la ricostruzione per frammenti di un'immagine del SE',proiettato su una superficie solida,in grado di esprimere l'arte dell'esistere.E'un'esplosione di colori attraversati da una leggera interlinea che li rende unici ma omogenei.E' il lavoro che si sublima nell'arte,manuale nella fase dell'intaglio,armonioso nell'applicazione delle parti.Ciò è quanto l'arte del mosaico alternativo al classico, rappresenta per me,la passione,la voglia di ricreare la vita in frammenti,lastre di vetro,pietre dure,murrine,e..tanti altri materiali a secondo del momento e della mia fantasia....
I am an artist, and I really love creating surrealistic mosaics.
The mosaic, as I intend it, is building up again one’s own image using fragments of our own oneself projected on a solid surface, so as to express the art of existence.
It is an explosion of colours crossed by a spacing that makes them uniques but still homogeneous.
It is work sublimating in art: manual while carving, harmonious while displaying the single parts of the mosaic.
This is what the ancient art of mosaic represents to me: the passion, the will to recreate life in fragments, using glass,precious stones, and many other materials depending on my mood and fantasy …
Frammenti di luce: le mappe immaginali di Carla Bertoli.
di Guglielmo Greco
Esiste spesso un'azione creativa molto più intensa e ingenua, a tratti istintiva, che ben sa come contrapporsi ad un'altra, talvolta più ragionata (forse troppo) e meno viscerale, proprio perché rischia di perdere quello smalto di spontaneità unico e autentico, tipico delle arti applicate.
Ma luce e la materia, sono spesso capaci di grandi generosità nella ricerca di un'artista, come insegna una certa memoria storica bizantina. Forse esse stesse emozionate da un'anima migrante pulita, onesta e, soprattutto, priva di sovrastrutture.
I lavori di Carla Bertoli, pur nella loro immediata semplicità , celano un complesso, esoterico sistema di codici linguistici fortemente correlati tra loro, pur partecipando autonomamente ad un effetto empatico che tocca inevitabilmente percezione gestaltica e significati significanti dei messaggi in essi incastonati.
L'azione incontra quindi la levità , altro elemento portante dell'opera di Carla Bertoli, donna il cui fascino proviene da un'arte per tutti i sensi. In tutti i sensi.
A Carla non importa il risultato finale, punto di arrivo e conclusione di un'esperienza da condividere con altri.
Ciò che più le interessa, è il pathos che muove e giustifica l'interazione tra gesto – segno – risultato, a vantaggio di una sintesi molto più rapida e immediata.
Per Carla Bertoli la natura ha molto a che fare con la materia, così come spirito e campo grafico convivono in un articolato (anche se solo in apparenza) gioco di incastri in cui luce-rifrazione, trasparenze, calore, superfici e textures, concorrono alla diffusione di energie positive, esaltate dalla bellezza minimale di un progetto integrato.
L'arte, appunto, trasformata ed evoluta in un altro concetto di arti applicate.
Non è difficile, infatti, pensare alle opere di Carla Bertoli come a veri e propri elementi di arredo, che possono convivere in ambienti e spazi, in perfetta armonia con oggetti, mobili e superfici.
Poi, l'effetto alchemico dei suoi lavori, farà il resto.
Per cui le linee leggere e marcate, laddove è necessario, di un'aquila azteca ci dicono che qualche altra civiltà , molto più avanti e pacifica, ha lasciato segni indelebili e costanti nelle nostre vite.
L'aquila, il grande rapace che tutto scorge e sorveglia dall'alto, sembra vigilare inevitabilmente su tensioni e pulsioni emotive tracciate e diffuse dai punti nevralgici dei nostri corpi, delle nostre menti. Fino a disperdersi, talvolta inutilmente, nell'aria che respiriamo, portando ancor più confusione e disorientamento nelle nostre vite già intossicate da altri veleni e polveri sottili che la nostra inciviltà e i nostri malsani comportamenti hanno provveduto a procurarci.
Frammenti di pietre, accostamenti tonali, la ridisposizione di tasselli, campi grafici, segni e simboli, elementi e inganni dell'occhio, rivitalizzano una eikon fatta di pochi, essenziali elementi, che intervengono con discreta efficacia sul nostro delicato e sensibile sistema percettivo.
La Bertoli non si limita dunque a rappresentare immagini e simboli di intrinseco significato, ma espande il suo chi, fino a riattivare altri punti nevralgici della nostra anima.
Lo stile asciutto, essenziale dei lavori dell'autrice, ci informano che nulla è ancora veramente perduto. E che, da qualche parte, è ancora possibile ritrovarsi e condividere, anche se non necessariamente con altri, altre sollecitazioni positive del nostro io.
Si può dire che la ricerca di Carla parte dall'esigenza di comunicare prima qualcosa ma, soprattutto, di riattivare ben più di qualcosa, dentro di noi.
Qualcosa che abbiamo sempre avuto nei nostri sensi, nei nostri centri vitali, nei nostri collegamenti elettrici, ma che non abbiamo più saputo sfruttare appieno, per modificare e cambiare la nostra condotta emotiva e personale.
In quanto, appunto, plagiati e corrotti da informazioni e sollecitazioni esterne, quasi sempre frutto del profitto, del successo, delle ipertensioni che, un giorno dopo l'altro, ci hanno privato di tutte le energie e le risorse interiori, utili a rigenerare non solo i nostri sensi, ma la nostra essenza.
Quella abbiamo rimosso, ma che c'è sempre stata, prima ancora della nostra immagine, pubblica o privata.
Per cui, il lavoro di Carla Bertoli traccia minuziosamente percorsi alternativi, in realtà molto più consueti e regolati da sistemi e condotti che gli antichi hanno praticato per millenni, a vantaggio di un ritrovamento del sé senz'altro più rigoroso e fluido.
Perché elementi come elettricità , acqua, fluidi e materia solida, potessero finalmente riattivarsi e riprendere il loro naturale decorso, senza incepparsi e incorrere in disfunzioni psico-fisiche che incidono inevitabilmente sui nostri esseri.
La sofferenza e l'impegno dell'anima di Carla Bertoli traduce in luce, colori e tonalità tutta l'essenza delle Nuove Filosofie New Age, senza però volgarizzarsi in nome della speculazione ideologica e di mercato che la società consumistica e interessata ha deciso di contrapporre.
Le creazioni della Bertoli sussurrano che tutti siamo stati ben più di qualcosa, prima di questa vita, e in altro muteranno le nostre essenze, in dimensioni che ancora ci rifiutiamo di riconoscere.
Per ignoranza o, molto peggio, angoscia e paura, senza realmente aver mai approfondito e preso coscienza di quello che siamo, di cui siamo realmente fatti, e i motivi per cui siamo davvero qui.
Opere minimali ed essenziali per certi versi, ma complesse e interdisciplinari per altri, indagano in profondità delle nostre essenze per indicarci da dove possiamo ripartire.
La cura del sé si fonda su un concetto molto semplice: se non torniamo ad amare e rispettare noi stessi, non possiamo farlo nemmeno con gli altri.
E' fondamentale, quindi, fare qualche passo indietro, riattraversare stati d'animo e anfratti che porteranno inevitabilmente al punto di partenza, anche se non senza opportune mitosi e vivisezioni, forse dolorose e sconvenienti, ma senza dubbio, senz'altro più illuminate e illuminanti, perché anche le nostre essenze dopo il buio, meritano di scorgere e tornare alla luce, prima o dopo.
Ma è necessario davvero volerlo. Intensamente.
E con stessa intensità ed energia, le opere di Carla Bertoli ci dicono che non siamo ancora davvero obbligati a disperdere e disgregare tutte le nostre molecole, in sacrificio a convinzioni e comportamenti, in fin dei conti ancora un po' troppo lontani dalla nostra essenza d'origine, perché alla fine, ognuno di noi, altro non è ciò di cui è veramente fatto.
Un'innegabile verità su cui la Bertoli ci invita realmente a riflettere. E a rapportarci, senza alcun tipo di sconto o diversivo, perché non è necessario percorre distanze troppo faticose. Basta guardarsi dentro.
Così, il riflesso di uno specchio, opportunamente montato, avvolto da pietre, cristalli, mosaici, simbolismi e codici di queste opere, tracciano mappe immaginali che individuano con inconfutabile chiarezza, l'inestimabile valore della levità , punto di resettaggio dei nostri centri motori e del nostro sistema nervoso, fino ad oggi, mal sollecitati.
Le mappe di Carla convergono nella natura passando proprio dagli elementi naturali, per aiutarci a scorgere un punto di arrivo da cui, finalmente, cominciare ad evolverci e rigenerarci.
Non di rado, infatti, proprio attraverso il gesto e la sofferenza dell'artista, l'intensa propagazione delle sue energie naturali opera un transfert positivo e… onesto.
Dalle informazioni psico-visive dell'occhio prosegue poi per i centri vitali dell'osservatore, per raggiungere un altro sistema interiore, ben più intimo e privato, in cui è possibile ritrovare tutti gli elementi necessari a questa evoluzione.
Una scorciatoia per raggiungere quegli altri mondi sempre stati intorno e dinanzi a noi.
Sol perché non siamo riusciti a scorgerli per tempo, non è detto non siano mai veramente esistiti.
Guglielmo Greco
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