Shot at 2007-07-13
SEXY BONSAI
RAMBO VS BICCHIERE
UNA DELLE POCHE COSE GIUSTE NELLA STORIA DEL MIO PAESE
SILVER SURFER
FEAR OF A BLANK PLANET - PORCUPINE TREE Ormai l'attesa per l'ultimo lavoro in uscita di uno dei miei gruppi preferiti era diventata quasi snervante; lo sognavo anche la notte ripetendomi almeno 100 volte al giorno sempre le stesse domande: come sarà ? Proseguiranno sempre sulla stessa soglia di "in absentia" e del precedente "deadwing"? Torneranno al passato riprendendo il sound, molto più psichedelico e pinkfloydiano di adesso, che veniva esibito in album come "the sky moves sideways" e "signify"?Adesso ho 'fear of a blank planet' tra le mani e non posso far altro che rimanere stupefatto, ancora una volta, dalla genialità di quest'uomo (il grande Steven Wilson) e di questa band che non smette di salire, album dopo album, verso vette inarrivabili; verso posti in cui la gente comune non pensa e soprattutto non può arrivare. Le mie domande hanno trovato risposta: rielaborazione del passato, idee nuove e appeal quasi metal condito da psichedelia vecchia e nuova che si danno battaglia sullo stesso campo mentre intorno l'aria si fa cupa e spettrale. Ma passiamo nei dettagli: l'album si apre con la title-track e già si capisce da subito che atmosfera si respirerà da li a poco; il pezzo cresce, tra fantastici tappeti di synth, ad opera del sempre sorprendente Richard Barbieri, chitarre che si avvicinano al metal facendosi sempre più cupe ed intense e voci e aperture in ritornelli semplicemente sensazionali, fino all'esplosione centrale in odore di prog rock kingcrimsoniano.Si passa così alla seconda traccia, my ashes, dove tutto si fa più dolce ed intimista con l'operato di una sezione d'archi vera a disegnare saliscendi emotivi che farebbero venire la pelle d'oca anche al più cinico e spietato tra voi; forse accostabile a quella lazarus dal precedente lavoro che aveva fatto gridare allo scandalo per la troppa commercialità , seppur posta su un gradino superiore in quanto a ricerca d'atmosfera e stratificazioni di arrangiamenti.Ma è con la terza traccia, anesthetize, che si arriva al capolavoro assoluto dell' album, destinata a diventare una delle più belle e riuscite suite della band accanto alla sensazionale e indimenticabile "the skie moves sideways" dall'album omonimo del '93. Divisa in tre sezioni differenti: la prima quasi tribale con influssi tooliani qua e la, tastiere a creare il sostrato su cui si poggiano inesorabilemente gli altri strumenti ma soprattutto con armonie e stratificazioni atmosferiche che portano non poco alla mente certo rock psichedelico anni 70 (pink floyd in primis),il tutto condito dalla solita voce sognante ed elegantissima del solito Wilson; un assolo del guru Alex Lifeson(dei seminali rush), degno della sua classe, fa da spartiacque a quella che è la seconda parte del pezzo; l'atmosfera muta e si fa più pesante ed istintiva, la marea si alza, si eleva su chitarroni heavy che non possono che portare ad una stupefacente quanto inaspettata frazione metal, che nel peggiore dei casi si rifà al thrash metal più tecnico e death oriented, tanta è la voga con cui vengono violentati gli strumenti, sempre prendendo in considerazione che sono i porcupine tree a suonare... fa il suo ingresso così la terza ed ultima parte, dove l'atmosfera muta nuovamente facendosi sognante e malinconica, ricordando non poco il passato della band, quello di album quali stupid dream e lightbulb sun; un crescendo emozionale porta alla conclusione tale capolavoro, dove i 17 minuti di durata non pesano per nulla e il tutto scorre senza alcun intoppo.A chiudere l'album ci pensano le atmosfere vagamente anathemiane di sentimental, in cui viene ripreso nel finale un riff da Trains (brano dell'indimenticato 'in absentia')e in cui si sente tutta la classe compositiva di questi uomini straordinari; subito seguita dall'oscura e mentale way out of here, dove fa anche la sua figura un disegno di soundscapes del maestro Robert Fripp (chitarrista e mente principale dei succitati king crimson); il pezzo sale, inesorabilmente, fino ad aprirsi in un ritornello sognante e con voce mega effettata portando il tutto ad una parte conclusiva metal e scandita che ricorda non poco certi tool e anche certi mastodon più tranquilli, intervallato da sprazzi di ritornello che ammorbidiscono preparando alla sferragliata successiva; grandiosa! La conclusione spetta al pezzo più cupo ma anche più semplice, schematicamente parlando, del platter: sleep together. Bellissima la sezione orchestrale che soprattutto nel finale disegna fraseggi ed armonie vagamente mediorientali che portano il tutto ad un livello superiore e di classe infinita, come d'altronde ci hanno insegnato loro stessi.Così finisce e si conclude un album magistrale per tecnica, atmosfere, emozioni e classe emanata. Che dire ancora, l'album è un quasi-concept (quasi perché non è una storia raccontata bensì brani con tematiche uguali) che mette in scena lo sdegno per una generazione, quella che va dai ‘90 in su, che cresce con un vuoto incolmabile, bombardata da media, computer, e informazioni a raffica, incapace così di poter immagazzinare e di poter avere il tempo per arricchirsi culturalmente, per poter leggere un sano e benefico libro ad esempio... il bambino in copertina, con quegli occhi vuoti e senza espressione è la perfetta immagine che poteva rappresentare al meglio tale problema.I porcupine tree non finiscono mai di stupirmi... li ho amati da sempre e li amo tutt'ora, riescono a farmi provare emozioni disumane con tutta la classe di cui dispongono. Proseguono sulla loro strada, sperimentando, album dopo album, nuove forme di espressione, ma mantenendo un livello complessivo sempre altissimo, e questa è soltanto prerogativa dei grandi.Null'altro d'aggiungere... OZRIC TENTACLES IL GRANDE FRANK STEVE HILLAGE PINK FLOYD JETHRO TULL NAPOLI CENTRALE MAURO PAGANI PEARL JAM TANGERINE DREAM VAN DER GRAAF GENERATOR SPACCANAPOLI ALAN STIVELL
Descrizione Una suggestiva testimonianza dal vivo dei Pink Floyd tra le meravigliose rovine di Pompei. Magistralmente registrata di giorno nell'arena immersa nel sole, e di notte tra gli inquietanti, ma allo stesso tempo affascinanti resti della distruzione vulcanica, questa session conduce lo spettatore attraverso un'esperienza sensoriale sbalorditiva. Per la prima volta esclusive scene della band e un'intervista a Adrian Maben, regista, sul making of del video originale e dell'esteso director's cut. Contiene i seguenti brani. Echoes. Careful with That Axe Eugene. A Saucerful of Secrets. Us and Them. One of These Days I'm Going to Cut You. Set the Controls for the Heart of the Sun. Brain Damage. Mademoiselle Nobbs Titolo Originale: YUME Regia: Akira Kurosawa Interpreti: Martin Scorsese, Mitsuko Baisho, Akira Terao Durata: h 2.00 Nazionalità : Giappone, USA 1990 Genere: drammatico Al cinema nel Giugno 1990Otto sogni del regista messi in immagini. Un bimbo curioso spia un corteo di volpi nel bosco. Sempre lo stesso bambino, più tardi, scopre che la grande festa delle bambole non potrà più avere luogo perché gli adulti hanno tagliato tutti gli alberi del pescheto. Quattro uomini faticano a ritrovare la strada durante una bufera. Un soldato in un tunnel ha la strada sbarrata da un cane. L'atomica ha trasformato gli ujomini in mutanti. Un pittore dilettante affascinato dai quadri di Van Gogh si immagina di intervistare l'artista. Infine, un vecchio in un villaggio introduce a un sereno funerale. _ _ Titolo Originale: NOVECENTO Regia: Bernardo Bertolucci Interpreti: Robert De Niro, Gérard Depardieu, Dominique Sanda, Francesca Bertini, Laura Betti, Stefania Casini, Sterling Hayden, Alida Valli, Romolo Valli, Donald Sutherland, Burt Lancaster, Stefania Sandrelli, Anna-Maria Gherardi Durata: h 5.18 Nazionalità : Italia, Francia, Germania 1976 Genere: drammatico Al cinema nel Settembre 1976La caduta del fascismo e la lotta di liberazione attraverso le vicende di due amici, Alfredo e Olmo, che si trovano spesso su due opposti fronti, senza mai dimenticare il legame della solidarietà . Titolo Originale: DUNE Regia: David Lynch Interpreti: Kyle MacLachlan, Sean Young, Francesca Annis, Max Von Sydow, Brad Dourif, Freddie Jones, Jack Nance Durata: h 2,17 Nazionalità : Usa 1984 Genere: fantascienza Tratto dal libro "Dune" di Frank Herbert Al cinema nell'Aprile 1984Nel 10191 sul pianeta Dune una preziosissima spezia, che conferisce poteri straordinari, è al centro di una lotta tra il popolo dei Fremen e quello degli Harkonnen. Titolo Originale: SIN CITY Regia: Frank Miller, Robert Rodriguez Interpreti: Bruce Willis, Jessica Alba, Clive Owen, Mickey Rourke, Brittany Murphy, Rosario Dawson, Nick Stahl, Elijah Wood, Benicio Del Toro, Jaime King, Devon Aoki, Alexis Bledel, Michael Clarke Duncan, Carla Gugino, Josh Hartnett, Michael Madsen Durata: h 2.06 Nazionalità : Usa 2005 Genere: azione Al cinema nel Giugno 2005Sin City è infestata da criminali, poliziotti corrotti e donne sexy, alcuni cercano vendetta, alcuni redenzione e altri entrambe le cose... Titolo Originale: BREAD AND ROSES Regia: Ken Loach Interpreti: Pilár Padilla, Adrien Brody, Elpidia Carillo, Jack McGee, George Lopez Durata: h 1.42 Nazionalità : GB 2000 Genere: drammatico Al cinema nel Luglio 2000Alcuni immigrati sono stati reclutati da una ditta di pulizie e puliscono, silenziosi e quasi invisibili, gli uffici di un palazzone californiano. Da Cuernavaca, con altri clandestini, arriva Maya, sorella minore di Rosa una degli operai sottopagati, non tutelati, sfruttati, spaventati e ricattati dal caporale che supervisiona il lavoro. Poi per fortuna un sindacalista smuove le acque. Titolo Originale: THE WALL Regia: Alan Parker Interpreti: Bob Geldof, Christine Hargreaves, James Laurenson, Eleanor David, Kevin McKeon, Bob Hoskins Durata: h 1.39 Nazionalità : UK 1982 Genere: drammatico Al cinema nel Settembre 1982Pink, il cantante di un gruppo rock, prima di salire sul palco per un nuovo concerto, trova spunto in un film di guerra per rivivere gli episodi più importanti e non sempre felici di tutta la sua vita.
Titolo Il signore degli anelli Autore Tolkien John R. R. Il Signore degli Anelli" è un romanzo di avventure in luoghi remoti e terribili, di episodi d'inesauribile allegria, di segreti paurosi che si svelano a poco a poco, di draghi crudeli e alberi che camminano, di città d'argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano al solo nominarli, di eserciti luminosi e oscuri. Tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. Titolo La fattoria degli animali Autore Orwell George Gli animali della fattoria Manor decidono di ribellarsi al padrone e di instaurare una loro democrazia. I maiali Napoleon e Snowball capeggiano la rivoluzione che però ben presto degenera. Infatti Napoleon, dopo aver bandito Snowball, introduce una nuova costituzione: "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri". La dittatura e la repressione fanno riappacificare gli animali con gli uomini che ormai non appaiono più agli exrivoluzionari molto diversi da loro.
IL DIO MARMOTTA SYD BARRETT Beppe Grillo FABRIZIO DE ANDRE'