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la calle mojada, un complesso italiano, dal nome spagnolo, che canta in inglese una canzone dedicata a un famoso cineasta francese. Usciranno presto nuove canzoni...
la calle mojada, an Italian band with a Spanish name that sing in English a song dedicated to a famous French film director. New songs out soon...
Stralci di recensioni di "Clouds, a compilation ep" (Raise records 2007):
"...le più belle sorprese arrivano dai La Calle Mojada (...) che danno vita ad un dream-pop che tanto ricorda da un lato le prodezze degli Slowdive, dall’altro la meravigliosa malinconia di Mark Kozelek e dei suoi Red House Painters..." (MusicBoom)
"...I nostri preferiti però sono La Calle Mojada, la cui splendida "Rohmer" è sospesa su eterei accordi di chitarra e una vocalità delicata, immobile eppure intensa..." (Indiepop.it)
"A fare gli onori di casa sono le incantevoli e cullanti atmosfere, ondulanti tra Mogwai e Elbow, dei La Calle Mojada con la loro Rohmer" (Onda Rock).
"Si parte benissimo con quel sogno ad occhi aperti che è “Rohmer†dei La Calle Mojada, un gioiellino che tra luminosi arpeggi e improvvise foschie dischiude una perfetta melodia circolare (i Joan Of Arc più dolci da qualche parte…)..." (RockLab)
"Menzione speciale per la traccia migliore delle cinque, l'apripista Rohmer de La Calle Mojada, una delle cose più raffinate capitate di recente tra le mie mani" (Troublezine)
"I La Calle Mojada sciorinano gentile shoegaze un pò sulla linea delle brezze di chitarra degli Slowdive..rappresentano pour moi una ventata di freschezza dreampop che mancava in indieitalia, e io attendo con speranza l'album, o che se ne escano con un pezzo un pò più violento che spazzi via tutto il marciume." (Komakino Fanzine)
"...si staglia sicura la malinconia cara ai Trembling Blue Stars più ispirati. Orizzonti apparentemente carichi di foschia dove però è possibile leggere giù nel profondo a scoprire la "melodia". Quella che in alcuni frangenti tocca davvero il cuore." (Nerdsattack)
"...una delle band rivelazione romane della nuova ondata shoegaze, freschi di debutto sulla compilation della Raise Records" (Music Club).
"...sensazioni shoegaze nel profondo di cullanti atmosfere (La Calle Mojada)". (Territorio Musicale)
"Chiudiamo con il pezzo che apre l'Ep e cioè quella perla che è Rohmer dei La Calle Mojada. Il trio ci immerge delicatamente in una bolla sonora che ci cattura e non ci lascia più andar via: ci si ritrova in un attimo sospesi a mezz'aria, guidati dalla fantastica chitarra di Michele Pollice carica di delay che, eterea, traghetta il pezzo dalla prima alla seconda parte e dalla voce delicata in perfetta armonia con il resto. Una ventata di freschezza dream pop, fra Slowdive e echi di Dream Syndicate. Un mood così non lo sentivo da tanto: notturni e avvolgenti". (Paesi Tuoi)
"Sarà l'effetto emotronico, il lato indie o la sensazione shoegaze, il fatto è un cd che fatica a rientrare nel digipack, soprattutto nelle ore notturne quando "Rohmer" dei La Calle Mojada pennella melodie eteree nella (instabile) mente di chi l'ascolta. Un'ottima sinergia tra voce, chitarra e questa batteria sospesa fanno di questa traccia la canzone preferita di "Clouds" sin dal primo ascolto". (Nerdsattack2)
"...con i La Calle Mojada che aprono con Rohmer, una melodiosa lullaby incantevole, con cantato gentile di Marco Poloni, - una canzone fatta come di tre stanze. Avevo già ascoltato durante un paio di concerti il resto del Loro set stellare, e posso dire che il Loro guitar-driven è più vicino alle cose degli Slowdive, che alla psichedelia di questa Rohmer". (Komakino Fanzine2)