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Giacomo Puccini

...A STASERA, MAESTRO!

About Me

Son’nato a Lucca, il 22 dicembre 1858 e, ahime', so’morto a Bruxelles, ‘n Belgio, il 29 novembre 1924; ‘l mi’ nome completo sarebbe Giacomo Antonio Domenico Michele Secondo Maria, ma chiamatimi solo Giacomo, che si fa prima. La mi’ famiglia veniva da ‘na lunga tradizione musicale: quasi tutti i mi’ antenati erino stati Maestri di Cappella del Duomo di Lucca. Cosi'... c’aveo po’o da fa’: son divento musicista anch’io. Quand’ero batocchio ‘un’e' che ‘sta cosa mi garbasse piu' di tanto. Il mi’ primo ‘nzegnante di musica, il mi’ zio Fortunato Magi, diceva ch'ero ‘n discolo e che ‘un’istavo mai attento. Avea ragione lu’. Po’ le cose ‘en cambiate. A 22 anni sono andato a studia’ al Conservatorio di Milano. Qui ho’ncontrato ‘n grande insegnate: ‘l compositore Amilcare Ponchielli. A quel punto ‘un c’erino piu' dubbi: la musica serebbe stata la mi’ vita. Dop’ave’ assistito a’na “Aida” del vecchio Verdi, mi fu chiaro che a me mi garbava 'l teatro in musica: la Lirica.
La mi’ prima opera fu “Le Villi” che, tra l’altro, e' bellina da mori’!
La presentai nel 1883 ad un concorso, ma ‘un’no vinsi ('l fatto e' che 'l mi' editore Ricordi u'mmelo voleva fa' vince quel concorso - organizzato dal rivale Sonzogno - perche' avea paura che po' mi legassi a lu'!). Comunque, mi rifeci l’hanno dopo, quando “Le Villi” fu data al Teatro dal Verme di Milano: successo strepitoso!
Da li' la mi’ carriera e' partita e ‘un’ze' piu' fermata. A parte la mi’ seconda opera, “Edgar” (1889), che ha avuto un successo alterno, tutte l’altre enn’ormai nel repertorio operistico del mondo ‘ntero. Molte dell’arie ch’ho composto son conosciute in ogni angolo della terra. Tanto per favvi capi’ che po’po’ di musicista so’ stato, vi dico solo che tra’mmi’ammiratori c’era gente del calibro di Igor Stravinskij, Gustav Mahler, Arnold Schoenberg, Maurice Ravel e Anton Webern... e questi ‘eno solo i primi che mi venghino ‘n mente... Se ho avuto qualche merito, uno sicuramente e' stato quello d’un essimi lasciato ‘nfatua' da’ffurori nazionalisti. Ho saputo guardammi ‘ntorno, al di la' de’ confini italici, ed ascolta’ tutte le piu' belle composizioni d’Europa – Wagner in testa – che, per il mi’ appetito musicale, e' stato come chiocca’ delle belle fette di biroldo nel pane quotidiano!

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QUESTI SONO I MI' CANTANTI PREFERITI...

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Member Since: 4/8/2007
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Un compositore e' 'n'omo solo per definizione. Nella mi' vita ho pero', ho'ncontrato un ballino di gente che m'ha aiutato, e anche di molto. A parti' dal grande editore Giulio Ricordi, ch'ha creduto in me sin dall'inizio. Durante la mi' carriera ho lavorato con parecchi librettisti, che voglio qui ricordare, dato che son loro ad aver messo 'n'bocca a' mi' cantanti i versi molti de'quali 'en diventati tanto famosi.

1884, "Le Villi", libretto di Ferdinando Fontana.
1889, "Edgar", libretto di Ferdinando Fontana.
1893, "Manon Lescaut", libretto di Luigi Illica, Marco Praga e Domenico Oliva.
1896, "La Boheme", libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
1900, "Tosca", libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
1904, "Madama Butterfly", libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
1910, "La fanciulla del west", libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini.
1917, "La rondine", libretto di Giuseppe Adami.
1918, "Il trittico: Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi", libretto di Giuseppe Adami e Giovacchino Forzano.
1924, "Turandot", libretto di Renato Simoni e Giuseppe Adami.

Queste en le mi' Opere...

Birgit Nilsson e Franco Corelli
"IN QUESTA REGGIA"
da "Turandot"

Placido Domingo
"RECONDITA ARMONIA"
da "Tosca"

Manor House String Quartet
"CRISANTEMI"
Composizione per quartetto d'archi

Renata Scotto e Jocelyne Taillon
"DUETTO SUOR ANGELICA-ZIA PRINCIPESSA"
da "Suor Angelica"

Influences: Be', di sicuro il teutonico Richard Wagner, che m'ha 'n'spirato assai. Soprattutto nel da' all'orchestra un'importanza uguale e, qualche volta, superiore alle voci sul palco.
A denti stretti, dirò anche Giuseppe Verdi, ma senz'esagera'! Erimo assai diversi: lu' nazionalista, io europeista. Però, la su' opera buffa "Falstaff" (l'ultima cosa ch'ha scritto), m'ha dato i'llà per crea' qualco' d'allegro, come i primi du' atti della "Bohème" e, soprattutto, "Gianni Schicchi". E allòra diciamolo: grazie Pappino!
Dopo Wagner, anco'ffrancesi mi garbavino: Ravel... Debussy... con tutti que' colori d'orchestra, così viva e palpitante come 'l corpo d'una bella donna!
In poghi se lo ricordino, ma 'l sottoscritto ha dato 'l via alla musica moderna: altro che ciance, 'io lai!!! 'n "Tosca" c'ho 'nfilato 'na scala dodecafonica (l'entrata 'n scena del sagrestano) che, qualch'anno dopo, di sicuro ha 'n'spirato Schönberg per fa' la Musica Seriale. Devo di' che a lu' gli'èn'zempre garbati i mi' spartiti: quando'nsegnava musica, la prima partitura che faceva studia' a su' allievi era proprio quella della mi' "Tosca".
E'ppo', parlamosi chiaro: io ero l'unico compositore italiano 'n grado di scrive sinfonie! Un bel po' di capricci e poemetti sinfonici l'ho scritti, soprattutto quand'ero giovine. Magari mi sarebbe anco garbato comporre delle sinfonie vere e proprie, ma son stiantato prima di potemmici dedica'... dela fia!

Record Label: Ed. G. Ricordi