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JAHDUB.."..Ridai i soldi al tuo papà!.."

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Gruppo reggae costituito da vari esponenti del circuito in levare sardo. Nato da un’iniziativa di Cristian Dettori, batterista già negli “SKAMISKA” (Serramanna, due dischi alle spalle), gruppo Ska e Rocksteady che negli anni ’90 ottenne grandi consensi nell’isola vincendo Sottosuoni 1998 e fu protagonista di un ottimo tour anche nella penisola, esibendosi nei più noti centri sociali della Pianura Padana nonchè in vari prestigiosi locali; terminata questa esperienza il Dettori fu pronto a imbracciare basso e microfono e fondare un’altra bella realtà: i “REGGAEMAFING BRIZZ” (Serramanna, un disco live alle spalle “Notorranudda”), stavolta l’impronta è proprio reggae, questa formazione si impone nel panorama musicale sardo vincendo prima Arezzo Wave 2004 e infine il Tim Tour 2004, arrivando fino al Duomo di Milano. Nella primavera 2005 Cristian Dettori raduna Mohamohadou Faye, bassista senegalese di ZAMAN, band che da tempo infiamma il palco del Corto Maltese al Poetto con il suo reggae dai toni afro, e Matteo Pedditzi tastierista dei RATAPIGNATA, una delle più quotate formazioni della Sardegna, con due dischi alle spalle sono pionieri di un genere assai originale che si caratterizza per i toni rocksteady e funky piuttosto accesi il tutto contornato dai testi quasi sempre in limba campidanese, assieme ai due il Dettori inizia a tessere la trama con l’idea di creare un’altra grossa realtà nel circuito reggae, stavolta però torna dietro la batteria, convoca Davide Foddis, già “REGGAETIME”, storica reggae band degli anni 80 - 90, virtuoso percussionista e tastierista, vero specialista nel genere e Alberto Murru voce e chitarra di PIEyLACARACOLA, gruppo di 11 elementi che esprime un reggae aggressivo, latino con 4 fiatisti e 3 percussionisti, talvolta Patchanka e che negli ultimi anni ha riscosso buon successo in tutta l’Isola con qualche esperienza anche nel centro Italia. All’inizio dell’estate 2005 la formazione è al completo, il repertorio è pronto e partono i concerti che si protraggono per tutto l’inverno successivo, ma è nella primavera 2006 e estate successiva che JAHDUB inizia ad imporsi nel circuito come realtà importante, oltre 70 date nell’isola, tra cui due assieme a RADICI NEL CEMENTO e TRAIN TO ROOTS, intanto MATTEO PEDDITZI lascia la band..I JAHDUB rimangono in quattro, DAVIDE FODDIS inizia il suo percorso come unico tastierista del gruppo...il suono si affina, l’affiatamento e l’amicizia tra i componenti del gruppo diventano un’arma letale per chi assiste ai concerti, quello che viene fuori è un reggae molto particolare, psichedelico e dubbeggiante nel roots, come se tutto d’un tratto i PINK FLOYD si unissero a BOB MARLEY, potente anche, per i suoni di chitarra e la voce di Alberto Murru, di estrazione blues, e soprattutto funk per il modo con cui Dettori e Faye interpretano il genere, la batteria sempre incisiva mette sottopressione il groove, che incalza, spesso con figurazioni latine e bossa incastrate nel Roots e nella Reggae music, mai un accompagnamento bensì un vero e proprio suono in più nella tela dei JAHDUB, basso profondo, rotondo, morbido ma potente, spesso in battere, ipnotico e ostinato, anch’esso incalzante, come deve essere nel traditional reggae che JAHDUB vuole suonare, un tastierista (che suona anche le percussioni) a fare legna, come si suol dire, marca il levare alternandolo a belle melodie e all’utilizzo di suoni elettronici carichi di riverberi e Delay che si incastrano con gli effetti della chitarra e le eco applicate alle voci e producono quello che è il suono JAHDUB, il marchio di fabbrica del gruppo…un reggae nuovo per la nostra isola. Oltre ai brani originali la band si diverte anche a interpretare delle covers rivisitate e riarrangiate, di Bob Marley, Burning Spears, Black Uhuru, Jacob Miller..il concerto è intenso e molto particolare, a tratti divertente, il reggae invita sempre l’audience a ballare, ma ci sono momenti in cui lo stesso concerto è un rapimento mistico, una pratica ipnotica alla quale non si può sfuggire
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My Interests

Music:

Member Since: 3/13/2007
Band Members:
Go to ImageShack&174; to Create your own SlideshowCRISTIAN DETTORI aKa ZIZI JANGA : vocals, drums ALBERTO MURRU aKa PITAINO : vocals, guitars MOHAMED FAYE aKa MOHAMADU': bass DAVIDE FODDIS : keyboards, percussions
Influences:

Reggae, Roots, Dub, Raggamuffin, Rocksteady, Patchanka, Latin.... LE INFLUENZE PIU' IMPORTANTI SONO QUELLE DEI MOSTRI SACRI DEL REGGAE JAMAICANO, QUONDO BOB MARLEY, PETER TOSH, BURNING SPEAR, BUNNY WAYLER, JACOB MILLER, MAX ROMEO, JIMMY CLIFF, IJAHMAN LEVI, LEE PERRY, U ROY...POI, SPOSTANDOSI IN AFRICA LUKY DUBE, ALPHA BLONDY. IL REGGAE CHE ESPRIMIAMO E' PERO MODERNO, PARTE DAI BLACK UHURU, PER ABBRACCIARE JOSEPH HILL (CULTURE), MORGAN HERITAGE, TIKEN JAH FAKOLY, ISMAEL ISAAC, LUCIANO, SPOSTARSI POI FINO A SFIORARE LA PATCHANKA DI MANU CHAO E ACCAREZZARE IL DUB DI ALMAMEGRETTA, MASSIVE ATTACK, ASIAN DUB FOUNDATION, HIGH TONE, DUB SYNDICATE...ORA COME ORA PERO', SOPRA TUTTI ALBOROSIE, GENTLEMAN E I GROUNDATION....
PSYCHOROOTS è un termine che piace molto a JAHDUB perchè sintetizza due aspetti importanti nella nostra musica, il primo è relativo al fatto che a JAHDUB piace essere un pò psichedelici, in modo tale da creare un ambiente un pò ipnotico, la gente più che ballare deve lasciarsi trasportare, chiudere gli occhi e viaggiare, questo è il roots Jamaicano, e questo è l'obiettivo di JAHDUB, è una sorta di preghiera, non sappiamo bene verso chi o che cosa, c'è una componente mistica preponderante ma non proprio religiosa, almeno non come è intesa la religione nella cultura occidentale...il secondo aspetto è relativo ai contenuti, i brani originali, siano essi in limba, in italiano, in inglese presentano una peculiarità importante: la denuncia sociale, la manifestazione del disagio in cui la gran parte delle persone vive, in Sardegna come in tutto il mondo ormai, ovviamente c'è spazio anche per l'amore, il sentimento e perchè no, anche per il divertimento, o per la ricerca di esso, intesa come voglia di divertirsi, di staccare dai problemi (BIMBAY: eya, ollu cantai una canzoni chi fezzada baddai, 5 minutusu po da podi ascuttai, 5 minutusu po da podi imparai...)...in sostanza JAHDUB non suona per far ballare la gente (anche se è bello quando questo succede), JAHDUB suona per godere della propria musica, per lamentarsi o gioire, per gridare, piangere e ridere, JAHDUB vorrebbe che la gente ascoltasse, pensasse, riflettesse, che si concentrasse per poi anche ballare ma perchè trascinata dalle vibrazioni, dal suono, perchè dalla musica di JAHDUB trae sollievo...per questo vengono scritte determinate cose e suonate (seppur con arrangiamenti del tutto personalizzati) determinate cover, di Bob Marley, dell'ivoriano TIKEN JAH FAKOLY il quale in francese ricorda che i potenti si spartiscono il mondo senza chiederci niente, come se fosse loro, di LUKY DUBE, sudafricano che è stato imprigionato quando combatteva l'apartheid, di IJAHMAN LEVI e BURNING SPEAR, icone del roots Jamaicano, che in ogni loro brano citano il lungo periodo di schiavitù cui la gente di colore è stata sottoposta nella storia, sfruttamento e schiavitù che noi sardi, con le dovute differenziazioni, passivamente stiamo subendo nella nostra terra, da tempo, dei BLACK UHURU, che in swahili significa LIBERTA' NERA... MARI E BENTU dice tutto...
Sounds Like: ...tutti sul palco a ballare con noi-San Lussorio 2006 Pabillonis

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"la cosa migliore che un uomo può dare di sé è una lacrima..."
Shot at 2007-07-26
Record Label: "SA SRECCA PRODUCTIONS"
Type of Label: Indie

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Posted by JAHDUB.rmfs on Tue, 10 Apr 2007 12:28:00 PST