“Eppur si muove… ”
Che magnificenza…qual purezza di ideale! Uno sferzante proclamo, l’urlata professione di una fede, di un credo piu' forte anche del vilipendio e delle intimazioni: l’amore per la propria lucida follia.
Eppure si muove, dunque si disse, questo pianeta ormai logoro. E, movendosi, rimesta colori e suoni, umori e sentimenti, in un moto perpetuo, una ipnotica danza delle sciabole che trasfigura e rimescola quei limiti che la mente umana vorrebbe porre ad una dimensione che, in realta', di limiti non ne ha: il tempo.
Non esiste un vero inizio, ne' una vera fine; esiste un globo terrestre che gira…anzi, che eppur si muove. Un brano musicale, nella sua accezione meramente percettiva, non ha un reale inizio; esso si innesta su di una emozione pre-esistente, ed ha l’innato potere di disporne a proprio piacimento: ne puo' amplificare i connotati, puo' spazzarla via, puo' integrarla con una nuova sensazione…le possibilita' sono infinite!
E non vi e' un preciso istante nel quale capisci inconfutabilmente di voler partecipare in prima linea a questo torneo di cangianti emozioni; nessuna data prefissata per giungere all’altare con quella che senti sara' la tua compagna di vita in eterno, la tua fede…nessuna investitura ufficiale, niente giorni X, ne' tantomeno calendari od orologi!
Musicista…la sola parola mi da' quasi i brividi, per il suo disperato tentativo di tradurre verbalmente una cifra semantica che in realta' sfugge ad ogni ghettizzante classificazione.
Non ho “iniziato” a fare musica… Lei era gia'…forse intorno a me, forse in me -chissa'?- . E mi ha accolto, senza chiedersi se ne fossi degno, mi ha accudito, mi ha ascoltato; mi ha anche redarguito, quando lo meritavo. Talvolta mi ha perfino offeso…prima che poi capissi che in realta' ero io stesso ad insultarmi; si, perche' le debolezze ed i difetti fanno parte della sfera umana, non di quella musicale!
Musica…un prodotto degli uomini che si erge al di sopra degli uomini stessi? O forse un segno tangibile dell’esistenza di un dio, qualsiasi sia il suo nome ed il suo taglio di capelli?
Non so, non saprei…ma eppur si muove!
E FA muovere.
FA muovere perche' SA muovere.
Sa muovere, sa toccare i punti giusti…
Grande musica, ineffabile pranoterapeuta dell’animo umano!
Un’emozione continua, un brivido mai sopito; ricordo ancora la mia prima esibizione pubblica, in famiglia: avevo 13 anni, ed un paio di mani che tremavano di una dolce, bellissima paura.
E ricordo la mia piu' recente esibizione, qualche giorno fa in un jazz club: anni oltre 30, non piu' 13, ed un paio di mani che tremavano della stessa, bellissima paura.
Grande musica, che mi hai voluto monogamo; un solo, grande amore musicale: il pianoforte. Piu' che un semplice strumento: un concetto, un’ idea. Centinaia di concerti in centinaia di posti diversi e centinaia di pianoforti diversi…eppure una sola verita': il rituale dei tasti che, complici forzati, soggiacciono al tuo orgasmo di note!
Meravigliosa musica, perche' negli occhi di Glenn Gould vidi il sacro fuoco della passione quando solo nominava il sommo J.S.Bach…e perche' piansi di gioia quando sentii Radu Lupu accarezzare gli Improvvisi di Schubert.
Impareggiabile musica, perche' Bill Evans intinse in te i suoi pennelli, e dei suoi arazzi ne fece poi poesia…e perche' a volte, aprendo uno spartito di Beethoven, i miei occhi ridono per una bellezza gia' intuita, gia' cosi' intimamente suggerita dal pentagramma…
Il mondo gira, anzi si muove, e con esso la musica.
E con essa, l’uomo.
L’uomo degrada.
La musica si muove, al di la' del degrado umano.
Si muove perche' e' musica, perche'…eppur si muove!
