www.myspaceeditor.itWe are aware of the fact that jazz tradition is inexorably
degenerating, like all human cyclical phenomena, into a
simple form of superstition, etimologically indicating something
that survives even when it has lost its own reason for existence.
That is why we are playing for all those interested in the spiritual
content conveyed by jazz as a “languageâ€, not for those who are
keen on musical entertainment in a jazz disguise.
We are playing the “African†sound/rhythm, which is an art based
on sensitiveness and understanding of the principles ruling the
creation of our world.
Finally, while playing, we fully realize that the cult of individuality
is a lie, and that anyone fostering this illusion, is contributing to
his own decline, as well as causing his own community to decay.
Noi abbiamo la consapevolezza che la tradizione jazzistica, come
tutti i fenomeni ciclici umani, stia degenerando inesorabilmente in
una semplice forma di superstizione (termine che nella sua
etimologia designa una cosa che sopravvive a se stessa, anche
quando ha ormai perduto la sua vera ragione d’essere).
Perciò suoniamo per chi è interessato al contenuto spirituale che
ancora oggi il jazz, essendo un “linguaggioâ€, è in grado di veicolare,
e non per chi si interessa all’intrattenimento musicale sotto le spoglie
del jazz. Suoniamo il suono/ritmo “Africano†che è un’arte fatta
di sensibilità (e comprensione) ai ( dei ) principi che regolano la
creazione del nostro Mondo. Suoniamo, infine, con la consapevolezza
che il culto dell’individualità è una menzogna, e chiunque alimenti
questa illusione, contribuisce alla decadenza sua personale e a quella
della comunità alla quale appartiene."
RECENSIONE DA "ALIAS" de "IL MANIFESTO" sab 28 luglio 2007
"Il collettivo guidato dal sassofonista alto Dimitri Grechi Espinoza
si avvale della collaborazione del poeta americano Sadiq Bey, giÃ
insieme a Don Byron e Uri Caine. Nella tradizione di Amiri Baraka,
Bey interpreta le sue poesie scolpendo e/o dipingendo le parole
eppure trattandole come materia sonora, da jazzista tra jazzisti.
Niente di meglio per il Dinamitri Jazz Folklore che attenua appena
i suoi solismi per collettivizzare una proposta sonora carica di
passione, memoria storica (l'esplosivo "Boogie Stop Shuffle"
di Mingus), interpretazione critica del presente. Nel pezzo che dà il
titolo all'album si rileggono Ellington e Monk mentre si parla dell'11
settembre; sulle musiche di Espinoza, Bey parla della New
Orleans post-Katrina e nasce un drammatico "Concentrazione"
(si ascolti l'assolo di violino di Emanuele Parrini). Cd militante, dai
nervi scoperti e dal cuore in tachicardia eppure lucido e critico
("Dim Laden" su cui Sadiq Bey recita "Morning 28"), CONGO EVIDENCE
è un vero manifesto per una ganerazione di jazzisti critici che non
crede nel revival ma ama le radici black: Espinoza, Parrini,
PeeWee Durante Andrea Melani e altri." Luigi Onori