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DJ CLINIC 2008: CRONACA DI UN SUCCESSO (ANNUNCIATO)
Sono reduce da Dj Clinic.
Sono uno dei 500 partecipanti all’edizione di quest’anno.
Sono uno dei 500 che non voleva più tornare a casa.
Sono uno dei 500 ragazzi che ha salutato gli altri 499 con le lacrime agli occhi e con un: “Restiamo in contatto, ci vediamo l’anno prossimo.â€
Sono uno di quelli che può dire “Io c’eroâ€.
Abito a Cesena, poco lontano da Cesenatico, ma quest’anno avevo deciso di dormire “al mare†per vivere più da vicino questa meravigliosa esperienza.
Lunedì pomeriggio mi hanno accompagnato a casa Luca, Davide e Manuel.
Io, Luca, Davide e Manuel ci siamo conosciuti al Clinic.
Fino a venerdì scorso facevano parte dei miliardi di persone che popolano questa terra e che io non conosco.
Ora sono miei amici.
Nessuno di noi quattro si conosceva prima di venerdì, ma lunedì, Luca (l’unico dei quattro con l’auto) ha accompagnato a casa tutti.
Me a Cesena, Davide a Firenze e Manuel a Napoli.
Luca ha proseguito fino a Crotone.
A casa mi hanno chiesto di raccontare, ma non sono riuscito a trasferire ai miei genitori e ai miei fratelli le emozioni che ho vissuto nei tre giorni di Cesenatico.
Avrebbero dovuto esserci; non capirebbero.
Decido così di scrivere a Marco Mazzi; gli voglio dire grazie e per farlo gli invio la cronaca di quello che ho visto e percepito.
Leggo spesso la sua pagina di MySpace, è una delle più visitate in Italia, le sue parole fanno sempre riflettere, lui è un’icona.
Non riesco a scrivergli senza farmi travolgere dall'euforia per quello che senza temere smentita, mi sento in dovere di definire il più grande talk show dedicato al mondo dei dj mai realizzato in Italia prima d'ora.
Era la quarta edizione e l'esperienza di quel che è stato negli anni passati si è vista e sentita.
Si sono viste le oltre 500 domande che hanno spinto gli organizzatori a chiudere le iscrizioni dieci giorni prima dell’inizio della manifestazione, si sono viste le espressioni di chi, entrando in “aulaâ€, ha sgranato gli occhi di fronte ad una location “totale white†completamente rinnovata nel vestito, si è sentito il clima dei giorni di festa e l’atmosfera delle grandi occasioni.
I numeri dell’edizione 2008 sono significativi, (questi li ho chiesti a Marco): 15 riunioni artistiche, 12 riunioni tecniche, 8 sopralluoghi, 1 investimento economico 3 volte superiore rispetto agli anni passati, 30 persone di staff, 20 artisti dal vivo e 3 in diretta telefonica.
Andrea Marchesi e Michele Mainardi sono stati la grande svolta, hanno dato al Clinic quel plus che al Clinic mancava, una linea organizzata, una conduzione professionale, non hanno mai fatto scendere i toni ed hanno sempre mantenuto alti i dialoghi.
In tre giorni mai un silenzio, una titubanza, un attimo in cui si sarebbe potuto fare o dire e non si è fatto o detto.
Tre giorni in cui se ami questo mondo non puoi non avere goduto.
Ma andiamo per gradi.
SABATO 5 APRILE 2008 ORE 14
Le parole di Marco Mazzi, interpretate da un grande Fabio e arrangiate da Paolino Rossato, danno il via a Dj Clinic 2008.
Andrea e Michele illustrano i temi che verranno affrontati, annunciano gli ospiti che si alterneranno sul palco e lanciano il video in cui Mauro Ugolini, regista di tutte le edizioni del Clinic, racconta l’edizione 2007.
È quindi la volta degli opinionisti.
Salgono sul palco Piero Fidelfatti, uno dei padri del Clinic e leggenda vivente della dj culture italiana, Eugenio Tovini una delle firme più autorevoli del settore, Umbi Damiani e Giuliano Saglia, nomi storici della discografia indipendente del nostro paese.
Alle 15.00 si aprono i lavori, si illustrano le tematiche che verranno affrontate e si da il via ai primi dibattiti.
Alle 15.30 è il momento del primo grande artista, Roberto Intrallazzi, uno dei grandi assenti della scorsa edizione che reduce dal successo ottenuto in occasione del WMC di Miami, racconta della sua carriera da dj e del grande successo internazionale con i Cube Guys in coppia con Luca Provera.
Arriva quindi inattesa quanto graditissima la telefonata di Lorenzo Jovanotti che esorta tutti a crederci sempre e a rendersi conto che il dj è una figura artistica fondamentale per chi fa musica.
L’unpacking del nuovo mixer digitale Stanton SCS 1m presentato da Paolino Rossato in anteprima italiana lascia i ragazzi senza fiato, troppe emozioni in poco tempo, e da lì è un crescendo continuo.
Chiama Saturnino; è il grande assente dell’edizione 2008. Marco ha le lacrime agli occhi perché sente la mancanza del suo compagno di viaggio. Trova la forza per dirgli un: “Attenti che è calde†e Saturno replica immediatamente.
Quest’anno avevamo preparato un siparietto molto divertente con Saturno, mi confiderà poi Marco nei corridoi.
E’ l’ora di Filippo Nardi, travolgente, ironico e vero come lui sa essere. I ragazzi in sala lo conoscono bene, è un grande amico del Clinic.
Da Barcellona arriva Francesco Farfa, lo scorso anno era stato colpito da un’influenza il giorno prima di arrivare a Cesenatico e quest’anno non voleva mancare per alcun motivo.
Francesco racconta di sé e del mercato con parole semplici, profonde che lasciano un segno nei ragazzi e che vengono riprese in più occasioni anche in presenza di altri ospiti.
Alle 19 il Dj Clinic si sposta al Locos di Gatteo Mare per un happy hour senza precedenti per la piccola località romagnola.
Suoni, vibrazioni, facce felici, volti sorridenti.
La musica risuona a centinaia di metri, il sound system Wharfedale Pro tarato da Duilio Zocchi si fa ascoltare con piacere anche ad alti volumi.
La voce è affidata ai suoni di Simone Barbaresi, Giulia Regain con le Satin Girls e Filippo Nardi.
Io tocco il cielo con un dito.
Ma non è finita.
Tutto cresce, la musica si trasforma e cambia faccia, diventa più melodica e gentile, inizia con un arpeggio di Luca Tarantino su cui si posa dolcemente la voce di una stupenda Agnese Manganaro.
Non ha voluto mancare neanche lei a questa edizione.
Il Clinic si tinge di rosa, il maestrale lascia posto ad una dolce brezza marina che rende tutto più magico e mite.
È oramai notte e anche il Clinic si addormenta.
Parlo con Marco.
Lo trovo che sta per andare a letto.
Mi dice che è stata una giornata molto lunga, far partire una macchina così complessa non è stato facile, ma la gioia che si legge sui volti di questi ragazzi arrivati da Catania, Palermo, Cagliari, Sassari, Crotone, Napoli, Salerno, Caserta, Bari, Lecce, Roma, ma anche da Milano, Torino, Venezia, Bolzano e da ogni parte d’Italia fa dimenticare ogni fatica.
Domani è un nuovo giorno.
DOMENICA 6 APRILE 2008 ORE 10
La giornata di domenica inizia celebrando le dj donne e sale sul palco Samantha Garofalo, a mio avviso la più bella dj italiana. Mi voglio esimere dal farne un discorso estetico perché in questo bella ci metto tutta la bellezza che c’è in lei, l’eleganza, la cultura, la discrezione, la presenza e i modi gentili di una persona stupenda che fa onore e rende dignità alla figura femminile in consolle.
È quindi la volta di uno degli argomenti di attualità più caldi: “Il diritto d’autore nell’era digitale: le cose da sapere, le cose da non fare†e per l’occasione salgono in cattedra due gradi esperti del settore, gli avvocati Deborah De Angelis di Roma e Marco Grasselli di Padova, rispettivamente presidente e advisor dell’associazione A-DJ.
Poi il pranzo e l’arrivo a Cesenatico di Mario Fargetta.
Sarà il primo artista a salire sul palco nel pomeriggio più lungo della mia vita.
Il dietro le quinte serve a prendere aria nei momenti in cui in platea non ci sono nemmeno posti in piedi.
Mario sale sul palco e il suo ingresso in sala è salutato con l’applauso che scandisce l’arrivo di tutti gli ospiti.
Ridendo, dice che non risponderà alle provocazioni di Andrea e Michele che conosce molto bene, l’incontro è esilarante e racconta del Fargetta orgoglio italiano in terra straniera ed in particolare oltralpe.
Si continua restando a Radio Deejay con i Deelay, Paolino Rossato e Alex Farolfi; parlano di sé come produttori e come artisti eclettici grazie allo show labtop & controller che da qualche anno portano in giro per il mondo.
Alle 16 arriva Remo e racconta come un ragazzo di 29 anni entra a far parte dell’olimpo dei dj più importanti del mondo; considerato dagli stranieri un virtuoso ed un vero e proprio talento, Remo presenta Faderfox, il cuore tecnologico delle sue Gig.
Il pubblico resta a bocca aperta.
È poi la volta di Stefano “Stylophonic†Fontana, grande esempio di stile ed eleganza, Stefano si racconta, risponde alle domande di Andrea e Michele, si confronta con il pubblico e passa il testimone a Joe T Vannelli che parla del dj imprenditore, del suo club, l’Area Venice e di questa famosa consolle considerata un vero e proprio paese dei balocchi per i dj che arrivano nel locale veneto.
Chiama i figli Andrea e Davide che salgono sul palco tra gli applausi e raccontano del padre Joe e dell’artista Vannelli. “Gli abbiamo dato anche delle dritte sui dischiâ€, dicono tra i sorrisi e gli applausi dei presenti in sala che prolungano il battere di mani per dare il benvenuto a Mc Cody, la voce del Supalova.
Il mare inizia a colorarsi con le tinte del tramonto quando arriva Tommy Vee; si scatenano i flash e in sala inizia il brusio di chi capisce che qualcosa sta accadendo.
Inevitabili le domande sul Grande Fratello, disponibile con tutti, sempre sorridente, Tommy non si nega e risponde con grande classe, dividendo la scena con i colleghi presenti con lui sul palco.
E’ il momenti Ralf, applausi a scena aperta per una delle icone italiane; Ralf incalza i ragazzi in sala, risponde alle domande e “duetta†con i suoi colleghi.
Con l’arrivo di Ralf si alzano i toni della discussione e il clima è caldo quando dal pubblico rompe la domanda del “giovane†Giovanni da Cassino in provincia di Frosinone.
“Vorrei fare una domanda a Vannelliâ€, dice una voce nascosta tra il pubblico. “Sì, Giovanni Coccoâ€, risponde Vannelli che riconosce l’accento del collega romano.
Claudio Coccoluto attraversa la sala tra gli applausi. Si siede e dice: “Sono venuto a parlare di musica.â€
Scatta l’applauso rotto da un esilarante Marco Ranzani che precetta tutti per la festa di compleanno dei figli.
È l’apoteosi.
Non credo ai miei occhi e alle mie orecchie.
Sullo stesso palco tutti insieme, da sinistra a destra: Paolino Rossato, Vannelli Bros, Tommy Vee, Stefano Fontana, Joe T Vannelli, Claudio Coccoluto, Remo, Ralf e Alex Farolfi.
In pochi metri quadri i più famosi dj italiani, riuniti per la prima volta senza piatti e mixer, ma con un microfono in mano.
Ad un certo punto, Andrea, il più giovane dei Vannelli, ha caldo e chiede di togliersi la felpa, ma la tee shirt che indossa riporta una scritta che “gela†i presenti: “Last night a Coccoluto saved my life.â€
La sala esplode.
Alle otto tutti in piazza ad ascoltare il set di Samantha Garofalo e poi tutti a cena con Claudio, Joe e Stefano seduti allo stesso tavolo, uno a fianco all’altro.
L’ammazza caffè è un primo ascolto di alcune produzioni sotto la direzione artistica del maestro Coccoluto da Cassino.
A noi tutti non sembra vero ascoltare delle anteprime fianco a fianco con un pezzo di storia come Claudio.
È l’una, vado a letto.
Non è ancora finita, domani è la volta di School Of Dj.
Sto Dj Clinic non finisce più.
LUNEDI’ 7 APRILE 2008 ORE 11
“Questo è un vinile!†tuona Piero Fidelfatti mostrando un dischetto nero che assomiglia più ad un disco da hockey che ad un disco in vinile.
Così si apre l’edizione straordinaria di School Of Dj, l’esclusiva scuola per dj promossa dalle più prestigiose aziende del mondo e che negli ultimi mesi ha toccato oltre 50 località italiane.
Insieme a Piero sono sul palco Giuliano Saglia ed Eugenio Tovini e cui si aggiunge presto anche Remo che presenta il suo set a base di Traktor e Faderfox.
Il finale è da brivido.
Viene chiamato sul palco Marco Mazzi.
Si siede. Ci guarda. Avvicina il microfono alla bocca e racconta.
Voce ferma, non si fa mai tradire dall’emozione mentre ringrazia uno ad uno i suoi compagni di viaggio.
Ha una parola per tutti, un aneddoto, una storia da raccontare. Vive questo mondo dal oltre vent’anni, per certi versi l’ha visto nascere e crescere giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Il momento più toccante è quando Piero Fidelfatti crolla in un pianto liberatorio mentre Marco lo ringrazia.
La sala esplode in un applauso; ancora una volta le parole di Marco emozionano.
Le ultime sono per il suo pigmalione, il “Grande Capoâ€, come lo chiama lui, Giovanni Faccendini, l’uomo che gli ha permesso di esprimersi liberamente.
C'era una volta una fiera fatta di colori, luci, suoni, immagini e ragazze immagine, la fiera dei dj, dei vinili, dei promo e degli acetati.
C'era una volta la fiera del dopo fiera, quella dei ristoranti di pesce dei chioschi di piadina, dei locali fino alle sette di mattina, dei bomboloni caldi e dei tempi blandi.
C'era una volta la fiera, quella del "Ci vediamo in fiera".
La fiera di chi c'era perchè era stato in fiera, la fiera di noi italiani che dall'altra parte del mondo eravamo quelli che avevano LA fiera, quella fiera che tutti ci invidiavano, che gli americani chiamavano "amazing", i francesi "stupéfier", i tedeschi "Überraschen", gli spagnoli "hermoso" e che il mio vicino di casa chiamava "figata!"
La fiera della caccia ai biglietti, delle giornate passate a timbrare omaggi e riduzioni.
La fiera di chi sapeva ascoltare, di chi accettava che i tempi, le facce ed i nomi cambiassero, la fiera che si faceva amare, la fiera che ci ha fatto crescere.
A tutti.
La fiera del "Ci sei stasera?", quella dei Bybloscar, del Dmc di Fabietto, della festa della Gig e di quella della Radio.
La fiera di Discotec e Tutto Disco, di Discoid e Disco Mix, di Disk Jockey e Disco & Dancing.
La fiera del ci vediamo da Gianni, del "noi stiamo andando da Fabio", la fiera dei bomber della Media, dei Wimpini e della diretta della Radio.
La fiera dei fonometri e del "ti tolgo la corrente".
Per anni abbiamo sognato di rivedere quella fiera che il potere di uomini piccoli ci aveva tolto, per anni l’abbiamo invocata a gran voce, abbiamo urlato il nostro dolore nel vedere svanire un sogno che ci invidiavano in ogni parte del mondo, ma oggi possiamo finalmente dire che quella fiera è tornata.
La fiera di chi non ne può più fare a meno.
La fiera di chi c’è stato.
Grazie per le emozioni che ci avete regalato.
Arrivederci a Dj Clinic 2009!
Fabio Alessandri