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SCENA DEL FUNAMBOLO da COSI'PARLO'ZARATHUSTRA, il prossimo nostro film in preparazione
DUE IMMAGINI DAL NOSTRO PROSSIMO FILM IN PREPARAZIONE: COSI' PARLO' ZARATHUSTRA, tratto dall'opera omonima.
RECENSIONE DA TAXI DRIVERS 25/3/08
www.taxidrivers.it
BIOS
Anarchico e viscerale, Bios è un film che sa prendere coscienza della sua condizione di ‘cinema’, facendosi carico dell’immagine e non solo della storia. Totalmente divincolata da orpelli e fiocchettini, quest’avventura no budget di Morichini e Sapio cerca nuove strade di espressione con lo stomaco e non solo con la testa, sperimentando per come si dovrebbe sperimentare: sporcandosi le mani senza teorizzare troppo. La storia che ci viene raccontata si ambienta in un’asfissiante Roma estiva, dove una donna - riportata in vita dopo un incidente stradale grazie a un esperimento off limits - sconvolge la normale routine di due fratelli: uno responsabile della sua dipartita, l’altro della sua resurrezione. Tra assurdi spettacoli teatrali, improbabili società americane che “televendono” la vita e oscure trame esoteriche, il mistero avanza e il giallo s’infittisce. Di questo Bios la cosa che colpisce e resta nelle ossa è la sua sfacciata discontinuità formale: l’opera è un film-mosaico pieno di continui cambi di colore, umore e stile, che trova una certa omogeneità proprio nella sua ostinata divergenza, concedendo ben poco - per fortuna - al registro unico. Perfettamente inserito in questo discorso appare anche l’insofferenza verso regole preconfezionate, che i registi si divertono a sovvertire, e il rifiuto delle patinature (il video HD è stato sporcato tramite riversamenti in VHS). Arte del difetto e dell’imperfezione, in cui anche gli attori, senza sfoggiare dizioni inespugnabili, si divertono a farci ridere parlando il romanaccio. Come direbbero i Monty Pythons: “Qualcosa di completamente diverso”.Daniele “Danno” Silipo
RECENSIONE DA VIDEODROME SU RADIOCINEMA
Videodrome: cinema a pezzi
“Videodrome: cinema a pezzi” Rarità, stramberie, riscoperte, indipendenze (Rubrica a cura di Alessandra Sciamanna e Daniele “Danno” Silipo)
VISIONI EXTRA-ORDINARIE
17/03/08 - Torniamo a parlare di cinema indipendente italiano; dopo avervi ripetuto fino alla noia che “si può fare!” (da leggersi con la voce di Gene Wilder in Frankenstein Junior), questa volta ci concentreremo su un altro aspetto: la sperimentazione. Ribaltare gli schemi, violentare la tecnica al punto da trascendere ogni regola, creare un proprio linguaggio e imboccare nuove strade; questo l’obiettivo primario di chi - in un mondo sommerso come quello del cinema indipendente - cerca di apportare un valore aggiunto alla settima arte. Fabio Morichini e Matteo Sapio con il loro “Bios”, questo obiettivo (pienamente raggiunto) lo hanno perseguito con pochi mezzi (400 euro in tutto) e un sorprendente estro creativo, lasciando finalmente che cuore, istinto e passione prendano il sopravvento. Questa pellicola (a metà strada tra fantascienza e thriller) si abbandona volentieri al cambiamento continuo, portando a un risultato finale che mescola diversi approcci e maniere. Utilizzando una fotografia volutamente arbitraria che spesso si concede monocromatismi pop, mettendo in scena attori che si permettono di parlare il dialetto romanesco e seguendo altre scelte che i manuali segnerebbero in rosso (scavalcamenti di campo e sguardi in macchina), “Bios”, crea una mescolanza galvanizzante, senza dimenticare l’importanza di riderci sopra. Capace di andare oltre l’accademia, questo lavoro, ci ricorda cos’è l’avanguardia: l’errore, se ben commesso, può essere arte.
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BIOS(English subtitled)
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8 Marzo 2008, ore 20.00
CIRCOLO DEGLI ARTISTI, Via Casilina Vecchia 42 Roma
"BIOS"
UN FILM PER TUTTI E PER NESSUNO
INGRESSO LIBERO
BIOS TRAILERS
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Un incidente automobilistico distrugge un menàge a trois, in cui sono coinvolti due fratelli. La donna morta, però, è la cavia umana di un esperimento off limits. Un thriller filosofico, che offre lo spunto per riflessioni sulla nostra epoca e sul rapporto Uomo-Biotecnologie. Mistero e intrigo, conditi di atmosfere lynchiane, in un film no budget ambientato nella cornice esoterica della Roma rosicruciana.
----BIOS-----

Soggetto: FABIO MORICHINI e LUCA SAPIO;

Sceneggiatura: FABIO MORICHINI e SERGIO VECCHIO;

Regia: FABIO MORICHINI e MATTEO SAPIO;
Produzione: Orphans & Oddville Circus;
Musiche: THE ACCELERATORS;
Interpreti:
SYLVIA DE FANTI-Lena;
MAX PICA-Lorenzo;
FABIO MORICHINI-Enrico;
MAURIZIO MARGUTTI-Tito;
LUCA SAPIO-Ivano;
MIMMO LA RANA-L'attore;
FABIO COLLEPICCOLO-Il tassista;
GIORGINA PILOZZI-La prof
ALFREDO MONELLINI-Il Barman;
JODIE ALIVERNINI- La fidanzata incazzata;
PIERPAOLO SEPE-Una spia;
JO SUSCO - Uomo della Tv
Paul - 2 Uomo della tv
IRENE DA MARIO - I Odalisca
SILVIA GRAZIANI - II Odalisca
MARIA TERESA PASTORE - III Odalisca

Costumi: LALLA ROTONDI;
Durata: 100m
Interamente girato con la miserabile Hdr-Hc3 e processato in low-fi
Un grazie della madonna all'ANGELO MAI!!!!
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EROI DELLA GUERRA PER L'INDIPENDENZA: NICO D'ALESSANDRIA
L'imperatore di Roma

My Interests

al 20%

Bios vede luce in un momento storico particolare. L’avanzare iperbolico della tecnologia e del mercato globale, conseguenza inevitabile del crollo delle ideologie del Novecento; il tremendo scricchiolare delle religioni e il loro relativo arroccarsi su posizioni pre-moderniste; la sconcertante diffusione di informazioni contrastanti che circolano sotto forma di byte e in tempo reale da una parte all’altra del pianeta, ci dicono forse che l’umanesimo non ce la fa più a supportare, con la sua scala di valori, le sfide del millennio che è appena cominciato. In fondo si parla di post-umano da un bel pò, a cominciare da Nietzsche per arrivare, secondo un percorso ambiguo e quasi mai ben delineato, all’estropismo di stampo statunitense che si affaccia timidamente, già dagli anni ottanta, nel mondo della filosofia. La domanda che pone Bios è: cosa succederebbe se la scienza arrivasse a stroncare l’unica certezza che è ancora in essere, e cioè, la morte? La sconfitta della morte appassiona gli scienziati e i medici sin dall’antichità e l’ultima strabiliante notizia proveniente dalla University of Resurrection (sic!) di Pittsburg, se avesse seguito, farebbe crollare definitivamente una serie di valori diventati ormai una zavorra lungo il cammino della civiltà e del progresso. Che senso avrebbe continuare a contendersi tra opposte fazioni l’imprimatur della Verità? Questo concetto ancestrale viene sempre affermato quando non si ha la certezza del dato, e cioè, quando le cose e i fatti sono sbiaditi, intangibili. Questi sono i temi di Bios, il tutto condito da una trama da giallo e ambientato nella desolata atmosfera della Roma agostana, dove un povero diavolo, dilaniato dai sensi di colpa per aver causato la morte della sua donna, se la ritrova davanti mentre cammina per la strada. La chiama, ma quella fugge via e lui la insegue, senza raggiungerla. Sarà lei, oppure è un’ allucinazione? E così, involontariamente si ritrova al centro di una trama ordita dalla persona di cui dovrebbe fidarsi ciecamente: suo fratello. Tra antiche Accademie seicentesche, triangoli esoterici, multinazionali farmaceutiche, suo malgrado, diventerà un’investigatore,ma uno strano tipo di investigatore, un inquirente senza colpevoli da scovare, perché alla fin fine tutti siamo innocenti. Checché se ne dica.

Abbiamo ricevuto, dal giorno dell'inserimento di questi trailers, la richiesta d'amicizia di molti fanatici del genere horror. Queste richieste sono state rifiutate, e non per una sorta di snobismo nei loro confronti, ma per non costringere il nostro film nel carcere di un genere agli antipodi del nostro modo di fare cinema. Insomma, per non dare loro una sòla. Bios tratta i temi della bioetica e cerca di inserirsi, non in modo accademico, per manifesti limiti, nel dibattito aperto tra due fronti opposti: le affascinanti soluzioni proposte delle nuove scoperte scientifiche contra la rassicurante conservazione dello stato delle cose e dei valori tradizionali. Nonostante vi siano sequenze d'impatto e musiche suggestive, nel film non scorre una sola goccia di ketchup, e tutto questo, perché non crediamo nell'immediatezza del sangue, in quanto veicolo di violenze gratuite e lontanissime dal nostro modo di pensare. Certe immagini prendono origine più dai deliri onirici di Bretòn, Man Ray, Bunuel, che dagli splatters americani. La morte avviene in forma simbolica, alla maniera del teatro greco: fuori scena. Gli echi noir che caratterizzano quasi tutto l'intero girato sono quelli di vecchi sceneggiati televisivi come "Ho incontrato un'ombra" di Biagio Proietti, "Belfagor" di Claude Barma, "Il segno del comando" di Daniele D'Anza. Abbiamo scelto la forma del thriller strizzando l'occhio ad Umberto Eco piuttosto che a Dan Brown, questo perché la delicatezza dei temi non si prestava a forme di narrazione sensazionalistiche. Bios pone delle domande ed è quindi un'opera aperta, che speriamo possa dare un contributo al dibattito di cui sopra. Per finire, non siamo qui a collezionare santini da mettere nella nostra top list delle amicizie, siamo qui a guadagnare la simpatia di chi nel mondo dello spettacolo e della cultura sente il bisogno impellente di scambio di idee. Questo lungometraggio è stato realizzato con soli 400 euro ed ha bisogno di tutta la stima e il sostegno delle persone che operano nel campo culturale e perchè questo avvenga è nostro dovere uscire fuori da qualsiasi ambiguità. Questa la ragione di tale intervento un pò stronzo, ma chiarificatore.
Con tutto l'amore del mondo.
BIOS

I'd like to meet:

CHI MI PIACEREBBE NON CONOSCERE:
Quelli che dicono:
L'importante è essere sé stessi;
La prima cosa che guardo nelle persone sono le mani;
Io amo tutta la musica;
Quanto mi piace a me viaggiare;
hi hi hi;
Ciao, caro.
Gentilisssimo
Ohi, ci vediamo!

..
Presentamihttp://img267.imageshack.us/my.php?image=locandizf 7.jpg

Music:

POVERANIA CERCA TE!Sta arrivando il “Cinematografo Poverania”: progetto no profit che ogni settimana organizzerà serate di cineforum all’interno del Circolo Degli Artisti di Roma. Proiezioni esclusivamente dedicate al cinema indipendente italiano (specie se low budget) e agli “invisibili” del nostro bel paese.“Cinematografo Poverania” è un progetto che punta a diventare un luogo di incontro e supporto per chiunque voglia intraprendere la strada del cinema non assistito, sforzandosi di creare un piccolo circuito alternativo assieme a cineforum di altre città.Siete tutti chiamati a partecipare; se sei un regista che vuole mostrare il suo film (preferibilmente lungometraggi e mediometraggi), se conosci qualcuno che potrebbe essere interessato, contattaci quì o sui nostri space: Fabio: http://www.myspace.com/orphans198 Daniele: http://www.myspace.com/danieledannosilipo Alessandra: http://www.myspace.com/alessandrasciamanna Matteo:[email protected] rock; Strawinskij; Bach; The accelerators; Sex Pistols

Movies:

Casotto; Magi randagi; 8 e1/2; Good fellas; Santa sangre; L'age d'or; Madame de...; La notte di San Lorenzo; Spider; 2001 space odissey; Strade perdute

Television:

L'ultimo bucio

Books:

Il pendolo di Foucault; L'age de raison; Also sprach Zarathustra; Atonement;

Heroes:

Galileo Galilei; Sergio Citti; Ciprì e Maresco; Carmelo Bene; Victor Cavallo

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Sono passati un sacco d'anni, da "Il cielo sopra Berlino" eppure nulla sembra scalfire quella pellicola così stupida e senza senso. Nietzsche fa dire al suo Zarathustra :- Vi scongiuro, fratelli, rima...
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