moleskin

Cosa si dice di Penelope:“Penelope è un disco completo, decisamente omogeneo e coerente dall’inizio alla fine ma molto introverso. Non ci si aspettino ritornelloni orecchiabili o bpm radiofonici ma una malinconia latente che permea le dieci tracce in causa,giacchè attesa e sospensione sono proprio gli ingredienti che affascinano. Un disco da ascoltare e riascoltare lasciandosi avvolgere e coinvolgere per coglierne l’animo amabilmente intimo che viene regalato al fruitore.” Barbara Santi - RUMORE "I Moleskin fanno parte di un'altra Italia [...] di quell'Italia che ci permette di sperare in un futuro migliore [...] Un album spigoloso. Non accomodante. Intenso. Coinvolgente. Lontano mille miglia dalle sonorità e dai testi (?) in cui siamo quotidianamente immersi.[...] Il valore di "Penelope" va quindi anche al di là della sua indiscutibile qualità poetica e musicale; è un esempio da seguire per chi voglia viviere il sogno di suonare in una band." Rockerilla - G.Susanna “[…]ogni tanto capita ancora di restare positivamente folgorati dalle melodie e dalle parole di un gruppo che non si conosce, scoperto per caso, attirati dal nome e dalla foto in copertina[…]Difficile selezionare una canzone da segnalare rispetto alle altre, tutte davvero di pregevole fattura […]Insomma i Moleskin sono davvero una piacevole scoperta […] Un gruppo per chi ha ancora tempo di fermarsi a cercare la bellezza.“ www.rockol.it – Ercole Gentile“[…]pregno di originalità e di intensa ricerca espressiva (lirica e sonora), avvolto ai tratti di un elegante rock (d'autore) […]un album davvero splendido che raggiunge apici di rara raffinatezza […] e sottolinea il cristallino talento dei suoi autori.” www.rockit.it - Federico Linossi“[…] l’artigianato sottile del quintetto offre squarci di frastagliata bellezza, nell’intro cameristica persa tra controtempi di batteria e chitarre insinuanti di “Comincio a rendermi conto”, nella obliqua aggressività alla Deus di “Amo le persone che”, cantautorato nervoso e mutante, o ancora nel jazz notturno, ritratto nella sua variante post rock, di “Se fosse”, e nell’ipotesi di prog etereo che si manifesta con inappuntabile credibilità in “Cosa puoi”.” IL MUCCHIO - Alessandro Besselva Averame“ […]un assemblaggio accorto e levigato di graffi e carezze, farfisa e corde, a favorire una tonalità particolare e modulata in grado di dilatarsi sulle note per reggere l’ametricità dei testi[…] Un disco destinato a crescere con gli ascolti senza farsi cogliere dalla noia: il sottobosco sta stretto.” BLOWUP - Enrico Veronesi“una ventata di aria fresca nel nostro panorama, con canzoni piene di emozioni personali messe in musica e con testi spesso ermetici, costruiti in un linguaggio che non fugge dalla realtà, ma la scava a fondo lasciando all’ascoltatore sì il libero arbitrio interpretativo, ma portandolo ad un riflessione finale assai intensa.[…] Un disco quindi ricco di spunti notevoli e di pezzi robusti pronti a rinvigorire la scena nostrana […]” Fabio Cusano – ARTISTSANDBANDS“in maniera originale mescolano una proposta musicale decisamente fuori dagli schemi e dalle mode […]Intelligenti, aggraziati, originali: chiedere di più sarebbe guardare all'estero.” Chiara Papaccio - EPOLIS“Parole pure e mai sprecate, spesso ermetiche e sillabate, ripetute con attenzione […]Misurato e sussurrato, dedicato ai sognatori e a chi vive in sospensione.” Federica Cardia – MARTELIVE.org“[…] l’arte musiva di Marco Mencarelli fa dell’invisibile ogni colore, con parole fermate, allungate, allargate da un rock subacqueo, diverso, sinuoso, insinuante. […]Questo album può solo essere ascoltato con la fiducia dell’abbandono. Come sprofondare in un letto che cancella la fatica e ti prepara al sole.” www.losthighways.it - LUCIANA MANCO““Penelope” dei Moleskin tesse un nuova tela di originalità e musicalità incontrollabile […]una infinita sensorialità piacevole di etereo, di “inafferrabilmente impalpabile” che fa di questo lavoro una scoperta più che interessante. […] un debutto ufficiale di quelli che non si dimenticano e tantomeno si aspettano da una band che sostanzialmente è ancora sconosciuta ai più.” MESCALINA.it – Max Sannella“ […] un sound colmo di significati e molto ben cesellato […] la scrittura profonda e poetica di Marco Mencarelli a segnare in maniera indelebile i connotati stilistici di “Penelope”; parole che rimandano a continue immagini di colloqui surreali e conversazioni visionarie in luoghi fantasiosi: un vero campionario di cantautorato mai incline a cliché e schemi preconfezionati.” www.kronic.it - Roberto Paviglianiti“ […]un disco intenso, dilatato e suonato in maniera ineccepibile, con una attentissima cura dei suoni […]Le trame che si creano fra i vari strumenti e la voce, a sua volta vero e proprio strumento, formano un tutt'uno. Un tappeto sonoro su cui sdraiarsi e farsi cullare. È musica crepuscolare. Soffice.” www.whipart.it - Giuseppe Galato