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Fuori dalle Ali

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La guerra in cartolina canzoni dei migranti che dormivano nelle stive e gli cambiavano il nome quando arrivavano, e le storie che raccontavano ai figli per farli dormire e non vomitare . barzellette sulle contraeree e sui carabinieri, le più in voga nei bordelli di Saigon e nei dopolavori ferroviari. posso spedirla ovunque

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Band Members:Recensione SU ROCKIT DI MARCO VILLA Harlem e sedie elettriche, preti e naja, fiori e uragani. Fuori dalle ali vuole infastidire e fare male, trascinando a fondo di un mondo nero a abrasivo. Storie e personaggi usciti da una provincia che graffia e fatica a sopportarsi, che si aggrappa alla realtà ma finisce per sprofondare in un orizzonte storto. Squarci di individualità che si mischiano al contesto, e si lanciano oltre per provare a non soccombere. Il riferimento primo è Le luci della centrale elettrica, con tutti i link che questi attiva (perchè "Di uragano" non può non ricordare il salmodiare ferrettiano di "In viaggio"). Anche qui si trovano atmosfere al limite, perse tra periferie e nulla, ma rispetto a Vasco Brondi, che partecipa alla produzione, lo sguardo passa per una lente deformante, che ricerca il grottesco e approda ad ardite costruzioni narrative e metaforiche (come per la narrazione doppia di "Gli indomani di ieri") . Progetto di grandi ambizioni, e innegabilmente dotato di grandi potenzialità. Entrambe, però, ostentatamente celate dietro a una confezione che rimarca in ogni istante la propria essenza lo-fi, grezza e sporca. Tommaso Manfredini, questo il nome dietro Fuori dalle ali, ce la mette tutta per rendere ostico il proprio lavoro, debordando di metrica e spezzando la pronuncia stessa delle parole. I testi arrivano in modo frammentario, difficili da ascoltare, e quasi cancellano quanto gli sta sotto, musiche minimali, scarne e senza fronzoli. In questa eccessiva sottolineatura del non-gradevole risiedono tutti i dubbi su questo lavoro: se per Le luci della centrale elettrica il passaggio a una maggiore cura dei pezzi era fonte di timore (poi fugato), per Fuori dalle ali una maggiore messa a fuoco è un vero e proprio augurio. Per lui e per noi, perchè il suo mondo ha molto da raccontare. 16-07-2008RECENSIONE SU ASAP FANZINE (.IT)La nuova frontiera della musica è il fai da te, non mi stancherò mai di ripeterlo. Qualche giorno fa arriva questo demo dalla copertina bianca con un packaging lontano anni luce dalla grafica da addominali scolpiti che sempre più spesso si presenta. Il demo si chiama La guerra in cartolina e racconta attraverso la voce e la chitarra di Tommaso Manfredini (ossia Fuori dalle ali) quattro storie che lasciano una scia, quattro storie magari non raccontate benissimo ma che comunque trasmettono molto e in fondo è questo l'importante se qualcuno ha ancora voglia di ascoltarle. Lo stile è a cavallo tra Ettore Giuradei e Le luci della centrale elettrica (per la cronaca Vasco Brondi ha curato la produzione artistica). Cantilene sgraziate con un accompagnamento musicale minimalissimo di chitarra, acqua e farina che se ben lavorati potranno dare in un futuro spero prossimo delle buone focaccine. Pezzo da segnalare: Sparavano ai topi. Roberto Conti
Influences: STATO CIVILE STATO LIBERO
Sounds Like: Le raffinerie e le onde marce di [email protected]
Record Label: Unsigned

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oggi compio gli anni.c'è un sole bellissimo che da un po'di tempo non c'era. da quando mi sono svegliato ascolto sempre lo stesso pezzo, che è di devendra banhart e dice "well, a reel good time, a goo...
Posted by on Thu, 15 Feb 2007 03:55:00 GMT