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Isidore Isou, Portrait - 1952     Isidore Isou, 1964
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Nottingham Psychogeographical Unit
luther blissett project
NOT BORED!
99rooms
Abandoned Places
celluloyd skyline
plataforma urbana
radical urban theory
Souriez vous etes filmés
Parkour.avi
CULTURA inferiORE
DONNE A CHIAIANO (Napoli)
fonte:laRepubblica.it
LA CACCIATA DI FERRARA DA BOLOGNA
a cura di BazProject
FOTTUTI DINOSAURI
SENZA GIUSTIZIA, NESSUNA SICUREZZA!
17 NOVEMBRE TUTTI A GENOVA!
Luttazzi su Genova e il G8
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Bologna 09 Novembre 2007
foto Indymedia Emilia Romagna
OPEN THE SPACE OGGI SI ALZA, E SCIOPERA!
Siamo i canali sotterranei dei flussi metropolitani, soggetti a una continua sottrazione, oggetto di vili equazioni, vittime di calcoli metafisici e speculazioni affatto pragmatiche: CASA BRESCI, esperimento riuscito di autorecupero a scopo abitativo, ovvero rovine fatiscenti trasformate in casa accogliente poi sgomberata su richiesta del Demanio statale; Il PARCO SUD in via Stalingrado 86, per lo sgombero della quale è interventuta invece la società finanziaria FINTECNA…
Fintecna e Demanio non solo si rendono complici della distruzione della ricchezza progettuale cittadina e della repressione del dissenso, ma lo fanno con modalità e mezzi poco chiari, oseremmo dire ai limiti della legalità . Sappiamo infatti che grazie al decreto sulle cartolarizzazioni, emblematico esempio della finanza creativa di Tremonti, lo Stato ha cominciato a svendere il suo patrimonio immobiliare, SCIPpandolo (S.C.I.P. Società Cartolarizzazione Immobili Pubblici, che ha acquisito le proprietà e trattato la vendita degli immobili pubblici per uso residenziale nonchè avviato la prima fase della vendita degli immobili ad uso commerciale) ai cittadini e alla collettività .
Fintecna è una delle società che maggiormente hanno beneficiato di questa svendita, acquisendo centinaia di immobili demaniali, fra abitazioni, uffici, terreni. E qui sta il trucchetto contabile: lo Stato, che risulta essere l’unico proprietario delle azioni Fintecna, ha venduto a se stesso, trovando un escamotage per ridurre (solo nominalmente) il debito pubblico, derubando però la collettività delle case e degli spazi pubblici che le appartengono. Insomma invece di costringere i proprietari ad affittare a canoni sociali le centinaia di migliaia di alloggi che Enti, Assicurazioni e Finanziarie tengono vuoti in attesa della speculazione giusta, lo Stato s’inventa la speculazione che aspettavano da anni.
Ma i cittadini, reclamando i diritti fondamentali all’abitare dignitoso e alla socialità non mercificata non stanno a guardare: si riappropriano di questi spazi portando, a proprie spese, soluzioni reali a bisogni primari. La pratica dell’autorecupero di edifici abbandonati da anni e fatiscenti mette in campo l’energia, il tempo, l’impegno di chi è mosso da necessità mentre l’amministrazione e il governo restano non ciechi, non sordi, ma completamente insensibili ai bisogni reali dei lavoratori, degli studenti, dei migranti e di tutte le cittadinanze insorgenti. Bisogni primari come la casa, che dovrebbe essere solo l’inizio e non il fine ultimo di un’esistenza, ma anche necessità vitali come l’incontro, la conoscenza dell’altro e non averne più paura; e ancora lo scambio solidale, la condivisione di progetti e di saperi…
I veri nonluoghi oggi sono quelli sottratti all’abitare, quelli con porte e finestre murate a difesa del nulla, quelli resi inagibili dalle ruspe municipali… nuove interdizioni, nuove recinzioni: per una geografia dell’esclusione!
OPEN THE SPACE oggi si alza, e sciopera!
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Bologna 29 Ottobre 2007
PARCO SUD SGOMBERATO
foto Luciano Nadalini UFO
Comunicato Sgombero Parco Sud
Questa mattina alle ore 7.30, in via Stalingrado 86, lo spazio liberato venerdì scorso dal nuovo collettivo Open The Space è stato riconsegnato dalle forze di polizia al degrado, allo sfruttamento della prostituzione, ai topi, allo spaccio e alla speculazione edilizia della finanziaria pubblica Fintecna che ne ha richiesto la “liberazioneâ€immediata, pur non essendoci alcun progetto o interesse per quell’ area.
Lo spazio in questione, ex asilo per i figli dei dipendenti dell’ex manifattura tabacchi, era rimasto abbandonato per 15 anni in uno stato di deperimento e decadenza tali che gli abitanti dei palazzi attigui faticavano ad aprire le finestre nei mesi più caldi per l’odore, venerdì mattina era stato sottratto al degrado cui l’avevano lasciato la pubblica amministrazione e la Fintecna e riconsegnato alla città da OTS.
L’efficacia dell’azione di OTS e la sua necessità sono stati subito evidenti a chiunque, da venerdì scorso, sia passato da via Stalingrado o abbia letto i giornali ,mettendo in evidenza che per combattere il famoso degrado non c’è alcun bisogno di sindaci sceriffi con i poteri speciali che continuano a dilapidare risorse pubbliche incrementando gli organici delle varie polizie e carabinieri, per combattere il degrado delle metropoli è sufficiente la buona volontà .
E’ sufficiente smettere di chiacchierare e di farsi pubblicità ( forse in attesa di una poltrona ministero) rimboccarsi le maniche e lavorare.
In soli due giorni OTS ha liberato lo spazio dai rifiuti e ha disinfettato la maggior parte dello stabile,cominciando a recuperarne il giardino e ripristinando il collegamento con l’acqua.
Questo ha portato molte persone, che fino al giorno prima erano spaventati dalle condizioni e dalle frequentazioni dello stabile, a riavvicinarsi incuriositi e a collaborare ai lavori di recupero compresi i vicini che hanno accompagnato i figli a vedere e conoscere uno spazio che avrebbe magari voluto ospitarli nel dopo scuola. Anche molti ragazzi lavoratori precari e studenti si erano avvicinati collaborando al ripristino di uno spazio che vedevano come una possibilità di aggregazione e di sviluppo progettuale.
Via Stalingrado 86 stava dimostrando pubblicamente che il degrado culturale e strutturale si combatte anche con la socialità attiva, mentre la speculazione edilizia e la cementificazione ignorante non sono “riqualificazione urbana†ma impoveriscono sempre di più le metropoli dei suoi spazi sociali più vivi e inclusivi, come questo ad esempio, appena sgomberato e murato forse dagli stessi lavoratori immigrati “appaltati†dall’ amministrazione comunale che questa mattina ha mandato le ruspe sul Reno a travolgere i loro rifugi e loro famiglie.
L’unico modo di riportare la civiltà nella nostra città è quello di riappropriarcene, sottraendola all’esclusivo controllo dell’economia e dell’intolleranza di partito, e renderla vivibile per le persone.
Questo è quello che abbiamo fatto e che continueremo a fare nonostante l’ignorante cecità di quei partiti e di quelle istituzioni che hanno dimostrato di avere scopi diversi da quelli dell’interesse pubblico.
Gli sgomberi di stamattina non saranno forse illegali, ma per noi, sono del tutto immorali.
Open The Space
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Bologna 26 Ottobre 2007
LIBERATO NUOVO SPAZIO A BOLOGNA:
PARCO SUD
Comunicato di Open the Space!
Produciamo dissenso, lo facciamo creativamente…
Il 29 settembre la Street Space Parade delle minoranze rumorose, delle cittadinanze insorgenti, degli studenti, dei migranti, dei lavoratori precari e in nero ha trasformato Bologna in una Zona Temporaneamente Liberata, rivendicando spazi di agibilità politica attraverso i quali esprimere e organizzare il nostro dissenso nei confronti dello sceriffato e il diritto a luoghi in cui sperimentare cultura e socialità libere dal consumismo.
Più potere, più sangue
Le risposte delle istituzioni continuano a essere sempre e solo sgomberi, sgomberi, sgomberi, di migranti, centri sociali, case abbandonate/recuperate e abitate: l’urbanistica delle ruspe cancella i luoghi lasciando il vuoto.
E repressione, repressione, repressione, con l’occupazione militare delle piazze e delle strade: un deserto di socialità .
Da Bologna morta a Bologna viva
Oggi torniamo a rivendicare quegli stessi diritti liberando uno spazio, aprendolo alla vita e all’arte, allo sviluppo di progettualità latenti, creando la base materiale sulla quale costruire reti di relazioni, percorsi di autogestione e progettazione del tempo e dello spazio secondo un immaginario antagonista rispetto ai simboli del potere e alle icone del business. I festival della cultura di partito, le notti bianche dei commercianti, le mostre dei culi/tette del cinema o dei media non sono certo i luoghi della nostra espressione, della nostra cultura. Luogo per noi non è quello pianificato secondo i diktat della speculazione edilizia e quindi del profitto, piuttosto spazio che diventa luogo in quanto nodo di relazioni, intreccio di legami, tela urbana intessuta dal basso.
Ancora una volta occupazione/liberazione di un edificio ormai trasformato in discarica, sede di spaccio e prostituzione, come produzione creativa di conflitto e resistenza attiva alla trasformazione urbana unilaterale messa in atto dai burocrati dell’amministrazione cittadina e dal governo. Ancora una volta Open the Space!
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Bologna 29 Settembre 2007
STREET SPACE PARADE 10.1
www.myspace.com/streetspaceparade
•   Bologna 6 Ottobre 2007
CRASH! [6.0]
BAZ: crash! again... comunicato sul corteo
•   Bologna 20 Agosto 2007
CRASH! SGOMBERATO
  crash @ radio onda d'urto.mp3
BAZ: crash! again non ci fermerete mai
* Riot on the rocks antifa.avi
*  
Block G8     1.avi
,
2.avi
@ Rostock, june 2007
*
Stop Bush!.avi
@ Roma 09 - 06 - 2007
*
No More Nazi In My Town.avi
@ Bologna 21 - 06 - 2007
*
Riots in Hellas 1.avi , 2.avi
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