Enzo Calibè

Al giorno d’oggi riesce difficile pensare alle azioni umane, anche alle più semplici, senza l’ausilio della tecnologia. Il progresso tecnologico-scientifico fa sentire il suo peso in tutti gli ambiti della vita umana. Se però tali progressi hanno reso più semplice e, sotto tanti punti di vista, migliore l’esistenza umana, il prezzo da pagare in termini ambientali per tale agognato benessere appare molto oneroso. In Bivouac for metropolitan birds il tradizionale rapporto conflittuale tra naturale ed artificiale, organico ed inorganico viene alterato. La struttura architettonica non è infatti destinata ad essere abitata dall’uomo, ma costituisce un rifugio, con un mini giardino pensile annesso, per quegli uccelli che, a causa degli alterati equilibri climatici, si accalcano sempre più nelle zone metropolitane. Bivouac for metropolitan birds è da intendersi dunque come tentativo simbolico d’avvicinamento e pacifica convivenza tra uomo e natura, come provocazione che intende restituire all’arte un ruolo centrale nell’affrontare le difficili questioni che l’uomo si trova a fronteggiare nel corso della sua esistenza, come punto di contatto tra uomo e ambiente generando a seconda delle esigenze nuove possibili interazioni.
01
02
0301,02,03 / Bivouac for metropolitan birds_2008_variable dimensions_mixed media / collection Arteingenua S.p.A._ Brescia.
Untitled (Interrelations)_2008_diameter 62 cm_graphical pens on paper.
Untitled (Interrelations)_2007_29,7 x 42 cm_graphical pens on paper.