Posso tranquillamente affermare che, a causa di uno strano mistero, la mia vita scorre al contrario.
Sono nato vecchio e sempre più mi sto avvicinando alla giovinezza. A dodici anni avevo una testa così di capelli ricci che molti mi scambiavano per il fratello piccolo di uno dei Cugini di Campagna (complesso molto in voga negli anni '70 famoso soprattutto per la canzone "Anima mia").
Fino ai vent'anni sono stato talmente vecchio che dopo il matrimonio non ho avuto dei figli come tutti gli altri, ma direttamente dei nipoti. Ero serissimo e non giocavo mai. Entravo spesso in depressione e meditavo il suicidio nelle sue forme più atroci. Alcune fantasie maniaco-depressive erano talmente complicate che prevedevano anche due o tre suicidi, accompagnati ovviamente da altrettante resurrezioni (meno una).
Poi, come a volte accade, in un giorno qualsiasi è arrivato il miracolo. Avevo da poco comprato una tristissima Fiat Duna color topo di fogna. In paese ne circolavano tre: quella di un geometra del catasto, quella del parroco (bianca: la peggiore!) e la mia. Come fu, come non fu, in una notte in cui non pioveva e non saettavano sinistri lampi nel cielo, a causa di un banalissimo guasto all'impianto elettrico della Duna, rimasi intrappolato nella vettura con la radio accesa e la sintonia bloccata su Radio Maria. Caddi in delirio e poi in un sonno profondo animato da incubi. La mattina, al risveglio, ero un altro uomo. Abbandonai tutto ciò che avevo, lasciai che mia moglie con il suo lavoro continuasse a pagare le rate del mutuo della casa, lasciai che si occupasse dei bambini, dei conti correnti, delle riunioni condominiali e cominciai a... giocare!
Costruii un aquilone, un carrettino, un monopattino, una macchina a vapore e qualunque cosa mi servisse a riprendermi gli anni che avevo perso e, perché rimanesse memoria del prodigio avvenuto, raccontai questo e molte altre cose sul sito www.fiatduna.com che invito tutti a visitare.