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LENTAMENTE MUORE CHI DIVENTA SCHIAVO DELL'ABITUDINE, RIPETENDO OGNI GIORNO GLI STESSI PERCORSI, CHI NON CAMBIA LA MARCIA, CHI NON RISCHIA, CHI NON PARLA A CHI NON CONOSCE. MUORE LENTAMENTE CHI EVITA UNA PASSIONE, CHI PREFERISCE IL NERO SU BIANCO E I PUNTINI SULLE "I" PIUTTOSTO CHE UN INSIEME DI EMOZIONI, PROPRIO QUELLE CHE FANNO BRILLARE GLI OCCHI, QUELLE CHE FANNO DI UNO SBADIGLIO UN SORRISO, QUELLE CHE FANNO BATTERE IL CUORE DAVANTI ALL'ERRORE E AI SENTIMENTI. LENTAMENTE MUORE CHI NON CAPOVOLGE IL TAVOLO, CHI NON RISCHIA LA CERTEZZA PER L'INCERTEZZA PER INSEGUIRE UN SOGNO, CHI NON SI PERMETTE ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA DI FUGGIRE AI CONSIGLI SENSATI. LENTAMENTE MUORE CHI NON VIAGGIA, CHI NON LEGGE, CHI NON ASCOLTA MUSICA, CHI NON TROVA GRAZIA IN SE STESSO. MUORE LENTAMENTE CHI DISTRUGGE L'AMOR PROPRIO, CHI NON SI LASCIA AIUTARE, CHI PASSA I GIORNI A LAMENTARSI DELLA PROPRIA SFORTUNA O DELLA PIOGGIA INCESSANTE. LENTAMENTE MUORE CHI ABBANDONA UN PROGETTO PRIMA DI INIZIARLO, CHI NON FA DOMANDE SUGLI ARGOMENTI CHE NON CONOSCE, CHI NON RISPONDE QUANDO GLI CHIEDONO QUALCOSA CHE CONOSCE. EVITIAMO LA MORTE A PICCOLE DOSI, RICORDANDO SEMPRE CHE ESSERE VIVO RICHIEDE UNO SFORZO DI GRAN LUNGA MAGGIORE DEL SEMPLICE FATTO DI RESPIRARE. SOLTANTO L'ARDENTE PAZIENZA PORTERA' AL RAGGIUNGIMENTO DELLA FELICITA'.
1.PAULO COELHO - 2."L'UOMO CHE SUSSURAVA AI CAVALLI" di Nicholas Evans 3.n.b. cerco disperatamente questo libro: "UNA ZAMPA SUL CUORE" In quale angolo nascosto della nostra coscienza si trova la forza di fischiare al nostro cane e dirgli: “Dai salta su che ti porto fare un giro in macchina� Farlo salire, vederlo scodinzolare felice (perché Dio solo sa quanto è felice di fare un giro in macchina) mettere in moto e partire sapendo che quella casa, quel giardino, quella pallina sgonfia e scolorita, non li rivedrà mai più. E poi lasciarlo lì, legato a un guard-rail e andare via mentre guarda confuso e incredulo. Incredulo perché chi se lo aspettava! Chi se lo aspettava che quell’essere umano tanto amato, che lo ha voluto, cresciuto, addestrato a fare tutte quelle cose che magari neanche capiva ma che faceva con tutto l’amore solo per farlo contento perché era il suo padrone, quell’essere umano che avrebbe difeso anche a costo della vita sua stessa, quell’essere umano adesso lo ha abbandonato! Lo ha lasciato li, da solo senza neanche la sua pallina sgonfia e scolorita. Quell’essere… umano. Grande, grosso e senza cuore. Quel cuore sul quale un giorno ha creduto di appoggiare la zampa.