Sostanzialmente siamo un gruppo di raccattati: un tastierista house, un bassista metal, un cantante blues, un chitarrista decisamente frusciante e un batterista decisamente ancora di più chad smith...insomma una miscela veramente stupida ma ci divertiamo un casino suonando più o meno un pò di tutto, spesso e volentieri anche cose che non siamo assolutamente in grado di suonare.
I doppio senso nascono in giorno non ben definito che per semplicità identifichiamo nell'estate 2006. Tutto parte da una chitarra da 60 euro, una batteria pearl inculata alla banda paesana e un microfono preso in prestito dalla medesima associazione bandistica che non smetteremo mai di ringraziare(la famosa canzone "Basta" è infatti dedicata non alla banda ma al dolcissimo panzone pisano con tanto odio!). Parte quindi l'idea di sfondare nel mondo del rock per potersi drogare, ubriacare, diventare famosi e tutta un'altra serie di cose. La prima canzone partorita è una ballata d'amore un goccino malinconica che col rock non c'incastra veramente niente. comunque sia fra vari gufacci che non credevano in noi(frai quali noi stessi), vari passaggi di cantanti,clarinettisti,trombonisti,bassisti, alla fine nel maggio 2007 i doppio senso assumono la forma ultima che potete osservare nella foto qui di fianco. Il budget è di circa 1000 euro...in negativo; il repertorio, molto vario, spazia dai red hot passando dai linkin park per tornare verso i red hot che ci riconducono nuovamente ai linkin; ci ritroviamo tutti insieme circa una volta al mese, solitamente quando salta fuori un concertino e fra un pò di scazzo e una bevuta ci scappa una mezz'ora di prove, considerando che c'è da montare la roba, accordare gli strumenti, portare l'acqua al cantante, trovare i pezzi del cantante, aspettare che arrivi il cantante.
Ma insomma si tira avanti aspettando il colpo di culo che ci porterà sulle vette della musica mondiale...intanto ci dilettiamo nella musica da camera ein quella polifonica: abbiamo infatti scoperto che evitando di suonare otteniamo un maggior successo. Insomma, se ce la fate a resistere alla vista delle foto lasciateci un saluto e veniteci a sentire le poche volte che riusciamo ad allontanarci dalla sala prove.
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