About Me
L’aver lavorato per tanti anni nei più grandi negozi di strumenti musicali di Roma mi ha dato la possibilità di conoscere e, talvolta, di diventare amico di musicisti e personaggi dello spettacolo. Tutti quelli che fanno parte della famiglia di myspace mi hanno onorato del loro add, ed io li ringrazio per questo.
Ho iniziato a studiare pianoforte all’età di dieci anni. L’ho fatto intensamente per più di cinque anni, raggiungendo una buona tecnica, comunque più che sufficiente per cominciare a suonare nel gruppo del quartiere e contemporaneamente anche in quello del liceo, con cui ho esordito in pubblico non ancora sedicenne nel teatro della scuola l’antivigilia di Natale con un mini concerto rock gratuito. Qualche giorno dopo con l’altro gruppo ho fatto la prima serata a pagamento in occasione del Capodanno. Finchè ho suonato in pubblico, questa “bigamia†non mi ha mai abbandonato. Nel corso degli anni sono cambiati i gruppi, ma ne ho sempre avuti due contemporaneamente, uno per suonare (gratuitamente) la musica propria mista a qualche cover rock, e un altro per suonare (a pagamento) musica da ballo con cui sovvenzionare la strumentazione necessaria all’altro gruppo, in particolar modo per comprare sintetizzatori, uno strumento a dir poco innovativo negli anni ’70. Ne ho avuti una cinquantina, praticamente ho comprato e rivenduto tutte le tastiere esistenti in quel periodo! Un bel giorno poi ebbi la possibilità di comprare un ARP 2600, che mi fu venduto da Marcello Giombini, un Maestro che lavorava alla Fonoroma. E’ stato il giorno della svolta.
La conoscenza dei sintetizzatori, e soprattutto di quello, mi aprì parecchi sbocchi lavorativi. Il più importante (e redditizio) fu quello di creatore di effetti speciali per film, in particolar modo per i cartoni animati giapponesi. L’ARP 2600 consentiva sonorità ed effetti straordinari, che poi ho imparato a montare da solo con la moviola. Nel giro di pochi mesi diventai un abile montatore e, data la particolare specializzazione, anche molto richiesto. Purtroppo, tempo per suonare ne rimaneva poco e presto dovetti scegliere: o restare chiuso tutto il giorno dentro un buco con una moviola davanti e un synth a fianco (e il portafoglio pieno), oppure girare l’Italia a suonare col gruppo (e il portafoglio vuoto).
L’opportunità di suonare con Paolo Frescura (un cantautore molto in voga negli anni ’70 e ’80) mi aiutò nella scelta: cambiai l’ARP 2600 (troppo delicato per essere trasportato in continuazione) con un più solido Minimoog, vendetti il mio impianto stereo per comprarmi un piano elettrico Fender Rhodes, e feci con lui due tour come tastierista e uno come fonico. Una volta finiti i tour con Paolo, dei quali serbo ottimi ricordi, il gruppo rimase in piedi ancora per qualche anno suonando un repertorio completamente diverso: diventammo una cover band dei Genesis, con risultati a dir poco entusiasmanti. Mi resta la registrazione di un concerto in cui abbiamo rasentato la perfezione. Abbiamo pure provato a sfondare con dei brani nostri (nella colonna a fianco potete leggere alcuni testi), ma, a parte un'apparizione in RAI con tanto di servizio fotografico, non siamo andati oltre l'apprezzamento degli amici.
Nel frattempo persi tutti i contatti col cinema, e iniziai a lavorare in un grande negozio di strumenti musicali romano. Erano i primi anni ’80, e ricordo con molto piacere dei giovani ragazzi pieni di speranze che frequentavano il negozio, prima della notorietà . In particolare Mariella Nava, Rita Forte, Andrea Guerra, Alessandro Errico, Marco Rinalduzzi, Luca Barbarossa e Michele Zarrillo. Ricordo anche artisti che erano già affermati e che lo sono ancora adesso, come Mimmo Locasciulli, Edoardo Vianello, Lando Fiorini, i Cugini di Campagna, Claudio Simonetti, Fabio Pignatelli, Stefano Senesi, Vincenzo Mancuso, Sandro Oliva, Mario Schilirò, la Formula 3 e il Banco del Mutuo Soccorso. Ricordo inoltre altri musicisti, famosi allora ma poco conosciuti dai giovani di oggi, come Bruno Martino, Berto Pisano, Nini Rosso, La Bottega dell’Arte, Toto Torquati, Toto Savio, Miranda Martino e Gepy&Gepy. Con Miranda collaborai come fonico al suo tour a tema sulla rosa, in cui interpretava gli standards, italiani ed internazionali, che avevano a che fare con le rose. Con Lando saltuariamente ho suonato il pianoforte al Puff, il suo locale trasteverino.
Nel 1985 feci il tour estivo con Gepy&Gepy, come tastierista e secondo chitarrista, durante il quale abbiamo fatto qualche data del Festivalbar, suonando rigorosamente in playback, e una trentina di serate col Girobliz, suonando (tantissimo) dal vivo. Il Girobliz era un megaspettacolo di più di tre ore che accorpava musicisti, comici, attori, maghi, pornostar, imitatori, etc. etc.: un vero spettacolo di arte varia! Partecipavano Michele Gammino (presentatore), Adriana Russo (attrice che si dilettava al canto in questa occasione), Anna Mazzamauro (mi faceva piegare in due dalle risate non soltanto coi suoi monologhi, ma anche per le chiacchierate che ci facevamo dietro le quinte), Martufello (a quei tempi semisconosciuto, prima della notorietà avuta con gli spettacoli fatti al Bagaglino con Pippo Franco, che tra l’altro saltuariamente partecipava al Girobliz come ospite d’onore), Cicciolina (accompagnata dal fedele pitone e da Riccardo Schicchi), Alexander (mago già noto per le numerose apparizioni in TV), Gigi Vigliani (imitatore bravissimo che non ha avuto il successo che meritava), tre ottime voci nuove femminili: Rita, Cristina e Angel (che poi sarebbe diventata famosa come Belen Thomas) e Gepy&Gepy (piatto forte della serata con più di un’ora di concerto). La nostra band, formata da 10 elementi, oltre ad accompagnare i cantanti suonava tra un esibizione e l’altra, e questo è stato il bello del tour, perché di tutto il resto ho un ricordo devastante: organizzazione pessima (dovevamo spostarci con i mezzi propri), impresario pessimo (ci comunicava il giorno prima le serate e accettava di tutto senza considerare le distanze: clamorose furono le due date consecutive Reggio Calabria-Ponte di Legno), paga pessima (100.000 lire a serata spese escluse, che vuol dire zero entrate) e, dulcis in fundo, incidente del camion che portava gli strumenti (illeso il conducente) in cui andarono distrutte le mie tastiere. Sto ancora aspettando i soldi dall’assicurazione…
Alla fine del tour, una volta rientrato definitivamente a Roma, per concludere degnamente l'anno mi sono sposato con una martire che ancora adesso mi sopporta. Dopo qualche mese fondai la A.M.P. Advanced Music Processing, una società che si occupava di servizi musicali. Principalmente nacque per colmare una lacuna che avevano alcuni importatori di strumenti musicali, che consisteva nelle traduzioni dei manuali di istruzione degli strumenti musicali professionali, spesso poco chiare e comunque non sempre fatte da addetti ai lavori. Quando un giorno leggemmo in un manuale “Drum Machine†tradotto con “la macchina del tamburoâ€, io ed altri due colleghi decidemmo, schifati, di avvalerci della nostra esperienza, fatta di conoscenza della lingua inglese e di tecnologia applicata alla musica, per risolvere questa problematica sempre più presente col passare del tempo, dato che gli strumenti musicali, ed in particolare le tastiere, erano sempre più complesse e tecnologiche. Sta di fatto che con la A.M.P. ci siamo occupati della versione italiana dei manuali dei più importanti sintetizzatori e delle apparecchiature musicali professionali degli ultimi venti anni. Abbiamo firmato i manuali in italiano di moltissimi prodotti della Korg, Kurzweil, Alesis, Ensoniq, Fostex, Roland e di tanti altri marchi, cercando sempre di trovare un giusto compromesso tra termine tecnico e chiarezza descrittiva.
Non contenta di ciò, la AMP fondò a Roma una delle primissime scuole di musica italiane in cui si insegnava, oltre ai metodi tradizionali, anche computer music e tecnologia musicale, con corsi specifici sulla sintesi sottrattiva, lineare e FM. A quei tempi, tra il negozio, la scuola, le traduzioni, i concerti e i turni come tastierista-programmatore negli studi di registrazione, quando andava bene lavoravo 16 ore al giorno 7 giorni a settimana.
Tanto per aumentare gli impegni, conobbi un produttore che mi propose di fare musica per sonorizzazione, che lui avrebbe utilizzato per commentare filmati televisivi. Ovviamente accettai, pur subendo i classici contratti capestro che si firmano in questi casi. Curiosa fu la realizzazione del primo disco. Avevo registrato quaranta minuti di musica nel mio studio semiprofessionale che avevo in casa e, avendo appena terminato il master, presi appuntamento con il produttore per il lunedì seguente per fare il transfer. Era un giovedì. Il venerdi arrivò in negozio un sintetizzatore nuovissimo: il Roland D50. Il sabato ci misi le mani sopra e mi accorsi subito delle sonorità innovative che lo strumento poteva offrire, cosicché me lo portai a casa e la domenica, buttando al vento tre mesi di lavoro, rifeci tutti i brani utilizzando quasi esclusivamente il D50, consegnando al produttore il giorno dopo un master completamente diverso. UNIVERSO (il nome dell’LP, edizioni Vigiesse) è stato il primo disco italiano in cui è stato utilizzato il D50, che fu impiegato in seguito in modo massiccio in tutti i dischi di tutti i generi musicali, scalzato dopo molti anni dall’avvento del Korg M1.
Gli impegni continuavano a crescere. Infatti un noto mensile di strumenti musicali mi propose di scrivere recensioni sulle novità in uscita sul mercato italiano, ed io accettai con piacere. Soldi pochini anche in questo caso, ma la soddisfazione di vedere pubblicati i miei articoli era grande. Tra l'altro piaceva molto anche il mio modo di scrivere, che univa la competenza all'ironia. La mia storia giornalistica è durata per un paio di anni, fino a quando si interruppe drasticamente per aver detto troppo bruscamente la verità su un sintetizzatore pestando i piedi ad un importatore (alla faccia della libertà di stampa...). Sta di fatto che per non perdere i soldi in pubblicità che costui portava alla rivista fui ostracizzato senza troppi riguardi.
In quel periodo ho avuto una vita veramente intensissima, fin troppo piena e, per evitare di morire di infarto a trent'anni, dovetti fare delle scelte. La seconda metà degli anni ’80 furono infatti caratterizzati da una selezione degli impegni, che erano veramente troppi. A saltare per primo fu, molto a malincuore, il gruppo. Infatti, per l’avvento dei midifiles, i complessi con cinque o sei elementi venivano sempre meno richiesti e il lavoro serale cominciava a scarseggiare. Così la mia attività di musicista live continuò come tastierista in duo, in coppia con diverse cantanti, sempre donne, che si sono alternate nel corso degli anni, rifiutandomi comunque sempre di utilizzare i midifiles. Clamorosi furono i successi ottenuti insieme ad una straordinaria vocalist che poco tempo dopo raggiunse le vette della notorietà e della Hit Parade: Belen Thomas. L'ultimo taglio agli impegni fu la scuola, mantenendo comunque attiva la A.M.P. con l'attività delle traduzioni dei manuali.
Alla fine degli anni ’80 incisi il mio secondo LP, SENSAZIONI, con lo pseudonimo Gikey, sempre con lo stesso produttore e sempre con lo stesso contratto… Poco dopo fui chiamato da Gepy&Gepy per una serie di concerti invernali da fare tutti i sabato sera all’Alexanderplatz, un locale molto rinomato a Roma per la buona musica. A differenza del precedente tour, basato su brani suoi, questa volta preparammo un repertorio di rhythm’n’blues internazionale. Curiosamente, l’unico brano eseguito composto da Gepy era “Roma Roma Romaâ€, l’inno della Roma da lui scritto con Venditti, e io mi vanto ancora adesso con gli amici di fede giallorossa di essere l’unico tastierista ad averlo suonato dal vivo con l’autore, dato che Antonello Venditti non l’ha mai messo in scaletta e al Circo Massimo fu mandata la base in playback.
Gli anni ’90 iniziarono con una serie di importantissime vicende, sia nell’ambito familiare (la nascita dei miei due figli) sia in quello professionale. In estate Belen Thomas mi chiamò come fonico/Road Manager per la sua tournee. Poco dopo incisi DREAMS, il mio terzo disco con la Vigiesse, nato come doppio vinile e registrato poi in un cd singolo, che cominciò a farmi conoscere anche in ambienti non necessariamente legati alla sonorizzazione. Infatti dopo qualche anno, nel 1996, due brani furono selezionati e fatti uscire in una compilation new age distribuita nelle edicole intitolata WATERFALL, casa editrice Universo Film, che ebbe una tiratura di 15.000 copie, tutte vendute. In precedenza, nel 1994, una marginale collaborazione nell'album "Il 13" del Banco del Mutuo Soccorso mi valse un credit nel booklet del cd.
Altro evento importante fu il cambiamento del posto di lavoro. Nel nuovo negozio ho avuto la possibilità di conoscere altri musicisti e personaggi, mettendo loro a disposizione la mia cresciuta esperienza e conoscenza tecnica di tastiere, sintetizzatori, campionatori, etc. Anche qui, come dieci anni prima, ho potuto gustarmi la crescita professionale di altri giovani ragazzi pieni di talento e di speranze, poi sfociate in una carriera musicale di primissimo livello, come nel caso di Max Gazzè, Claudio Passavanti, Riccardo Sinigallia e Tiromancino. Ed anche qui ho avuto rapporti professionali con musicisti già affermati che andavano oltre il semplice rapporto venditore-cliente. Sentirsi dire: “Tu, cosa mi consigli?†da personaggi che hanno fatto la storia della musica in Italia dà un piacere sottile, anche se si tratta semplicemente di proporre una tastiera o un campionatore. In un certo qual senso sai che, se riesci a consigliarli al meglio, gli faciliti il lavoro nella realizzazione di un disco o di un programma televisivo. E così ho avuto l’opportunità di conoscere e, talvolta, consigliare personaggi del calibro di Gianni Boncompagni e Renzo Arbore (che per uno come me che da ragazzo campava di pane e Alto Gradimento è stato il massimo), e musicisti di primissimo livello come Bruno Biriaco, Fabio Frizzi, Stefano Palatresi, Leonardo de Amicis, Gianni Mazza, Roberto Pregadio, Franco Bracardi, Walter Martino, Danilo Rea, Maurizio Giammarco, Giovanni Tommaso, Amedeo Tommasi, Maurizio de Angelis, Franco Micalizzi, Claudio Mattone, Neri per caso, Antonio e Marcello, Lele Marchitelli, Alessandro Centofanti, Tony Esposito, Nino d’Angelo, Adriano Pappalardo, Renato Zero. Un capitolo a parte meriterebbe il mio rapporto con Lucio Battisti, fatto di rare visite e di lunghissime telefonate, ma non desidero parlarne per rispettare la riservatezza che ha sempre preteso quando era in vita. Tra i tanti miti che ho avuto la fortuna di incontrare per lavoro, non vanno dimenticati Bob Moog e Tom Oberheim, che hanno fatto la storia del synth nel mondo, ai quali ho pure chiesto un autografo, cosa che non faccio quasi mai. A dire il vero, l'autografo l'ho chiesto anche ad altri due miti di tutt'altro genere a cui ho venduto uno strumento musicale: Diego Armando Maradona e Francesco Totti.
Tra una vendita e l’altra incisi il mio quarto lavoro intitolato SPAZIO INFINITO, con una nuova casa discografica, la Wallstreet. Dopo poco fu la volta del quinto disco, molto diverso dai precedenti. Infatti la Vigiesse mi diede l’opportunità di registrare un cd a mio piacimento, senza le costrizioni che la musica che commenta una immagine può avere. Così incisi BOOKS, in cui ho messo in musica alcuni libri, selezionandoli tra quelli più innovativi. Durante i due anni necessari alla realizzazione mi imposi una semplice regola: "se gli autori hanno scritto questi libri esulando completamente dalle logiche e dalle convenzioni (ed è per questo che sono da considerarsi scritti unici), anche io comporrò musiche con lo stesso criterio adottato dagli scrittori". Infatti le musiche contenute in Books risultano quantomeno indigeste, soprattutto al primo ascolto: proprio perché non somigliano a niente che è stato ascoltato in precedenza. Il lavoro è stato impreziosito dalla presenza di Belen Thomas come vocalist e Maurizio Giammarco al sax, che hanno accettato di collaborare esclusivamente per amicizia e che non finirò mai di ringraziare.
Non suono più in pubblico dal capodanno del 2000, data in cui ho deciso di troncare drasticamente le serate dal vivo. Da allora mi dedico esclusivamente alla composizione. Nel 2002 ho cambiato nuovamente posto di lavoro. Adesso sto in un negozio più piccolo dei precedenti ma molto dignitoso, e soprattutto sta a 500 metri da casa, consentendomi di poter andare a lavorare a piedi, un lusso che pochi si possono permettere... Il nuovo millennio mi ha portato anche una nuova passione: collezionare bootlegs. Se date un’occhiata alla lista delle “influenze†potrete intuire che il progressive, particolarmente quello italiano ed inglese, è la musica che più mi piace. Appartengono a quel genere le oltre 500 rarità che possiedo sottoforma di cd, dvd o spartito. A riguardo, date un'occhiata al mio sito http://bootlegs.myblog.it. Infine, ultimamente mi diletto a scrivere satira in dialetto romanesco, sperando che Gioacchino Belli e Trilussa non si rivoltino nella tomba... Visitate myspace.com/erbabuino
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