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QUESTO SPAZIO è UN MODO PER RICORDARE TIZIANO E DARà LIBERO ACCESSO A CHIUNQUE ABBIA ASCOLTATO, LETTO, APPREZZATO, RACCONTATO E AMATO LE SUE PAROLE.
UN BENVENUTO A TUTTI SOTTO QUESTA CAPANNA..
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.Tiziano Terzani nacque a Firenze, nel quartiere di Monticelli, mercoledì 14 settembre 1938 da una famiglia di umili origini: la madre contadina, il padre tagliapietre in una cava. Con grossi sacrifici intraprese gli studi e, dopo essersi diplomato al liceo classico "Galileo" di Firenze, vinse il prestigioso concorso per poter frequentare il Collegio medico-giuridico di Pisa, attuale Scuola Superiore Sant'Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento (tra i compagni di corso c'era Giuliano Amato), laureandosi brillantemente in giurisprudenza nel 1961. Nello stesso anno sposò Angela Staude, fiorentina di genitori tedeschi (suo padre era il pittore Hans-Joachim Staude). Trascorsi sei mesi in Inghilterra, nel 1962 iniziò a lavorare per la Olivetti dapprima come venditore e successivamente occupandosi del personale estero. Nel 1965, l'azienda lo inviò a tenere corsi di formazione in molte aree del mondo (fra cui il Giappone ed il Sud Africa), contribuendo alla sua decisione di cambiare radicalmente vita ed esplorare il mondo.In seguito si licenziò dall'Olivetti per dedicarsi allo studio della lingua e della cultura cinese presso la Columbia University di New York, (1969). Dello stesso anno, in agosto, la nascita del suo primogenito Folco.Dopo qualche collaborazione giornalistica, prima per L'Astrolabio e poi per Il Giorno, Terzani finalmente ebbe l'opportunità , grazie al settimanale tedesco Der Spiegel di recarsi in Asia come corrispondente.Nel marzo del 1971 nacque la figlia Saskia. Terzani, con la moglie ed i due figli piccoli, si trasferì a Singapore. In quegli anni Tiziano ebbe l'opportunità di seguire da molto vicino le fasi decisive della Guerra del Vietnam, esperienza che diede origine ai suoi primi due libri.Nel giugno 1971 fu tra i firmatari del documento pubblicato sul settimanale L'Espresso contro il commissario Luigi Calabresi.In seguito collaborò anche con i quotidiani italiani Corriere della Sera e La Repubblica, diventando uno dei più importanti giornalisti italiani a livello internazionale.Terzani è stato un profondo conoscitore dell'Asia, non solo per quanto riguarda le vicende storiche e politiche, ma anche dal punto di vista filosofico e culturale. Ha vissuto a Pechino, Tokyo, Singapore, Hong Kong, Bangkok e Nuova Delhi, che negli ultimi anni aveva eletto come sua seconda casa. Il suo soggiorno a Pechino si concluse quando venne arrestato e "rieducato" per un mese prima di essere espulso dalle autorità cinesi per "attività controrivoluzionarie".Le esperienze di Terzani in Asia sono confluite, oltre che negli articoli per i giornali, anche in numerosi libri, a cominciare da Pelle di leopardo (1973), che racconta le ultime fasi della Guerra del Vietnam, e per finire con il suo ultimo lavoro: Un altro giro di giostra. Tra i libri più interessanti di Terzani si ricorda Un indovino mi disse, cronaca di un viaggio di un anno attraverso numerosi paesi dell'Asia, compiuto senza mai prendere un aereo, per seguire l'avvertimento datogli da un indovino.Nel 1997 a Terzani è stato conferito il "Premio Luigi Barzini all'inviato speciale". Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 diede una sua risposta alle invettive anti-islamiche di Oriana Fallaci nel libro Lettere contro la guerra.Il libro "Un altro giro di giostra" tratta del suo modo di reagire alla sua malattia, un tumore all'intestino, viaggiando per il mondo e osservando con lo stesso spirito giornalistico di sempre le tecniche della più moderna medicina occidentale e le medicine alternative; il viaggio più difficile, alla ricerca di una pace interiore, che lo portò ad accettare serenamente la morte.« Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere – si legge nel libro – e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso. »
(Un altro giro di giostra)Terzani passò i suoi ultimi giorni ad Orsigna, sull'Appennino tosco-emiliano (Pistoia), spegnendosi il 28 luglio 2004.Le sue ultime memorie sono registrate in un'intervista televisiva intitolata "Anam, il senzanome" (dove Terzani parla anche della sua scelta etica in favore del vegetarismo) e nel libro postumo La fine è il mio inizio, in cui Terzani riferisce al figlio Folco le proprie riflessioni di tutta una vita.Terzani non fu molto conosciuto in Italia durante il periodo di sua massima attivita' giornalistica, poiche' la testata per la quale lavorava principalmente era un periodico tedesco, ma oggi, a posteriori, possiamo considerare Terzani come uno dei massimi scrittori italiani di viaggi del XX secolo, e, sotto altri aspetti, come una delle menti più lucide, più progressiste e più ricche di idee davvero profonde che l'Italia abbia mai prodotto.
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