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FARMACIA ZOO:È
“(to) PLAY THEATRE”
Corso propedeutico al lavoro d’attore
Argomenti affrontati:
Respirazione
Movimento
Voce
Improvvisazione
Studio del personaggio
Il 9 marzo partirà il corso di propedeutica teatrale presso lo spazio polifunzionale di via Barbiero 35/A (dentro il Parco Primavera ex Parco delle Piscine) a Mogliano Veneto.
Insegnante del corso sarà il regista della compagnia teatrale Farmacia Zoo:è Gianmarco Busetto.
Le lezioni si terranno il lunedì e il giovedì dalle ore 18.00 alle ore 20.00
Il costo totale del corso è di 60 euro per i giovani sotto i 20 anni e di 80 euro per i più grandi.
Per info ed iscrizioni:
PROGETTO GIOVANI 3336133469 (lunedì e mercoledì 17-20; giovedì 10-13)
GIANMARCO BUSETTO 3495519625
ANNA NOVELLO 3396948687
oppure scrivere a
[email protected]
indicando nella mail il vostro nome, cognome, età e numero di telefono.
La data di scadenza delle iscrizioni è prorogata al 4 marzo 2009
Farmacia Zoo:È non è una Farmacia
Farmacia Zoo:È non è uno Zoo
Farmacia Zoo:È non è omologabile
Le sovrastrutture fuorviano il nostro modo di comunicare, lo condizionano, lo riducono a preconcetti.
Farmacia Zoo:È, attraverso la performance teatrale, video, grafica, letteraria o musicale, si prefigge lo scopo di comunicare in presa diretta per raggiungere l’essenziale percezione del bisogno.
Farmacia Zoo:È, forte di un’urgenza primitiva, indipendente da mode o tendenze, e proprio per questo legata a doppio filo a una contemporaneità in perenne divenire, comunica in presa diretta attraverso la performance teatrale, video, grafica, letteraria o musicale; una trasmissione innovativa, personale, lontana dall’obsoleto filtro del preconcetto.
Farmacia Zoo:È non impone idee, non presenta mode. Semplicemente, suggerisce percorsi alternativi al vuoto. La contemporaneità è il punto di partenza di un’indagine artistico-culturale, tramite la quale, scavando a ritroso e lavorando di sottrazione, Farmacia Zoo:È punta a svelare la vera essenza dell’individuo.
Di che cosa necessita l’essere umano del XXI secolo?
Che cosa lo emoziona?
E a che cosa, invece, è stato educato ad ambire?
Quali sono i suoi bisogni fittizi?
Quali quelli reali?
Quant’è sottilelinea che separa la necessità dall’opulenza?
Queste poche domande fungono da perno all’analisi poetica di Farmacia Zoo:È, perno attorno al quale orbitano riflessioni, ricerche, azioni e, talvolta, silenzi.
Farmacia Zoo:È è una rete, un collettivo di artisti e creativi uniti dalla voglia di non soggiacere alle modalità che regolano visibilità e possibilità d’espressione.
Creare la propria opportunità per creare le altrui opportunità.
Questo il modus operandi di Farmacia Zoo:È.
Farmacia Zoo:È – Rete di artisti e performers
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via Catene 53/B, 30175 Marghera (Venezia)
Tel. 349/5519625 (Gianmarco Busetto)
339/6948687 (responsabile promozione)
UN’IDEA DI PERFORMANCE
di Gianmarco Busetto
Ciò che scrivo e ciò che metto in scena riguarda la contemporaneità, i suoi usi, i suoi costumi, le malattie, le gioie, i bisogni fittizi e quelli reali.
L’etica, la morale e il gusto che una persona trova nei miei spettacoli non sono necessariamente quelli dell’artista ma quelli che l’artista ha individuato come propri della società in cui è immerso.
Chiunque veda uno spettacolo come “Pornografie”, ad esempio, spesso resta deluso, attendendosi dalla messinscena un’ aperta contestazione all’argomento trattato, spesso militante, e talvolta, addirittura delle risposte ai quesiti che intrinsecamente lo sviluppo dell’opera crea in chi la segue.
Nessuna risposta troverà mai chi viene a vedere i miei lavori. Nessuna militanza apertamente schierata.
Quello che mi piacerebbe poter fare è, semplicemente, creare dei percorsi alternativi al vuoto.
La differenza tra chi vive e chi invece si limita ad esistere è, a mio avviso, la capacità di porsi delle domande. Ed è questo, non senza un pizzico di immodestia, che credo le mie performance riescano a fare.
Se con successo o insuccesso sarà poi il pubblico a decretarlo.
A me non interessa piacere, essere gradevole, intrattenere, né tanto meno fare teatro in senso stretto.
Ciò che muove la mia ricerca è l’emozione che provo nella disamina del mondo che mi circonda, senza ricami di parole, senza l’affannosa e asfissiante ricerca del “bello” scenico, ma unicamente filtrata dalla mia sensibilità e da quella degli artisti che lavorano spalla a spalla con me e che, con me, condividono uno sguardo critico e attento sulla contemporaneità.
Le mie performance vogliono essere niente di più che uno specchio, un doppio specchio, di cui un lato è rivolto al pubblico e l’altro rivolto all’autore.
Come in tutti gli specchi, nelle rappresentazioni dei miei lavori l’immagine riflessa non è mai esattamente reale ma una rappresentazione della realtà sensibile alla percezione e all’emotività di chi guarda.
Credo sia capitato a tutti, almeno una volta, un giorno, di guardarsi allo specchio e di vedersi terribilmente belli e magari, il giorno successivo, dannatamente brutti.
La cosa singolare è che comunque il soggetto riflesso eravamo nel bene o nel male sempre e comunque noi stessi, immutati: stessi capelli, stessi occhi, stesso naso, stessa bocca… solo, magari, con umore differente e con differente sensibilità nell’approcciarci alla nostra immagine.
Non vi è dunque moralismo super partes, né pretesa di soluzioni definitive in nessuno dei miei lavori, solo una riflessione che può essere accolta, ora con favore, ora con fastidio e che rimette il proprio giudizio alla coscienza di ognuno.
L’artista scolpisce la cornice e livella le superfici, il resto è arbitrio dell’occhio e dell’anima di chi fruisce.
Io non faccio teatro, semmai prendo in prestito spazi e principi del teatro, per rappresentare scenicamente il mio sguardo sul mondo. Naturalmente per farlo non posso limitarmi ai mezzi teatrali convenzionali, sarebbe una privazione assurda e castrante dell’infinita gamma di mezzi espressivi che l’epoca delle contraddizioni e della sovraesposizione comunicativa mette a nostra disposizione.
La questione teatrale è lunga e complessa ma, per quel che mi riguarda, mi limiterò ora a citare poche parole di Pier Paolo Pasolini che riassumono in modo sublime la mia visione del “Teatro Novità” che tutti suppongono di cercare.
Dice Pasolini:
“Il teatro che vi aspettate, anche come totale novità, non potrà essere mai il teatro che vi aspettate. Infatti, se vi aspettate un nuovo teatro, lo aspettate necessariamente nell’ambito delle idee che già avete; inoltre, una cosa che vi aspettate in qualche modo c’è già…
…Ma le novità, anche totali, come ben sapete, non sono mai ideali, sono sempre concrete. Quindi la loro verità e la loro necessità sono meschine, seccanti e deludenti: o non si riconoscono o si discutono riportandole alle vecchie abitudini. Oggi dunque, tutti voi vi aspettate un teatro nuovo, ma tutti ne avete già in testa un’idea, nata in seno al teatro vecchio…”
A chi mi taccia di eccessivo citazionismo rispondo, serenamente, che ha pienamente colto nel segno. Mettere in scena la contemporaneità significa studiare il percorso storico che, passo dopo passo, ha portato ad oggi, al mio tempo, al nostro tempo.
Un tempo dove è necessario, per sopravvivere, poter riconoscere ed usufruire della memoria e, al contempo, avere la libertà di esercitare il diritto all’oblio, ove e quando lo si ritenga necessario.
L’esasperato citazionismo, la sovraesposizione visual testuale, la castrazione della poesia e il bisogno latente che si ha di essa, sono parte della contemporaneità ed è per questo che compaiono in modo così forte in ognuno dei miei lavori.
In tutto ciò che faccio non vi è nulla di rassicurante, non vi è nulla di legato al concetto estetico e strutturale di bello. Il bello e il rassicurante stanno unicamente nella passione, nel modo e nell’attenzione con cui io e tutti i membri di Farmacia ci approcciamo a questo tipo di lavoro. Nel nostro impegno. Nella professionalità con cui ci apprestiamo a centrare obiettivi comuni.
A chi schifa il nostro lavoro, dico quindi: Grazie. Grazie per aver reso critiche e reali le domande che corrispondevano ai nostri obbiettivi.
A chi ama il nostro lavoro, dico invece: Grazie. Grazie per aver reso critiche e reali le domande che corrispondevano ai nostri obbiettivi.
A chi ci ignora invece dico: Fate bene! Voi che potete, preservate il vostro fegato, il vostro cuore, i vostri occhi, il vostro cervello, il vostro stomaco e la vostra bile. I miei, i nostri, sono già sufficientemente deteriorati per poter, in qualche modo, tornare indietro.

My Interests

I'd like to meet:

FARMACIA ZOO:E' presenta:
"PORNOGRAFIE"

di Gianmarco Busetto
con: Anna Novello, Carola Minincleri, Gianmarco Busetto, Enrico Corradini, Luca Nichetti

regia: Gianmarco Busetto

produzione: Farmacia Zoo:E'

“Il concetto di pornografia non riguarda necessariamente immagini di erotismo osceno ma tutto ciò che riesce comunque ad offendere il pudore dell'individuo senziente"

“Pornografie” è la quotidianità alla quale siamo assuefatti.
“Pornografie” è una macelleria aperta 24 ore.
“Pornografie” è una radio accesa.
.“Pornografie” è urlo.
“Pornografie” è silenzio.
“Pornografie” è liberismo, speranza, bisogno, sottrazione, opulenza,
guerra alle guerre e a chi non ha il coraggio di combatterle.
“Pornografie” è Punk.
“Pornografie” è Cristo.
“Pornografie” è La Boheme ad un convegno di sordomuti, Bach sconfitto da un motivetto alla pianola.
“Pornografie” è l’acquasantiera la notte di Natale,
“Pornografie” è scrutare oltre il vuoto dei giorni per ritrovarsi poi trafitti dalla disperazione di un solo istante.
“Pornografie” è poesia.
“Pornografie” è salsa piccante.
“Pornografie” sono loro.
“Pornografie” siamo noi.

"Pornografie ", rappresenta per Farmacia Zoo:é il punto di partenza di una ricerca più complessa, il cui fine è quello d' indagare modi, forme e ritualità della società occidentale contemporanea attraverso il mezzo artistico.
In "Pornografie", la politica del superfluo traccia il suo inconfondibile profilo attraverso corpo e voce, attraverso musica e videoistallazioni, evidenziando logiche e paradossi della società dello spettacolo e dei consumi.
"Pornografie" è il nome del nostro inferno, un non luogo in cui vittime e carnefici spesso si confondono in un gioco di maschere mai sufficientemente riconoscibili, un non luogo in cui la salvezza non è ambita e la dannazione mai totalmente assimilata.

Nessun personaggio dunque, solo persone, condannate a compiere e a subire azioni, a dire e ad ascoltare cose, lontane da qualsiasi stato di coscienza morale; solo anime, condannate a bruciare tra fiamme che hanno sempre più le sembianze di programmi televisi, prodotti di bellezza, generi alimentari, oggetti futili e grida.

Pornografie - Le recensioni

“C’è dentro Jodorowsky e Tom Waits, carne cruda e petali di margherita.
La bellezza e il disincanto, di chi ha il coraggio di prendere a calci la parola – amore – per ricondurla, forse, al suo significato più essenziale.
Sconsigliato a chi ha paura di guardarsi, viene voglia di rivederlo…”

Velasquez de la Serna

Gianmarco Busetto ci parla di Farmacia Zoo: E'

'E’ come scrutare oltre il vuoto dei giorni e scoprirsi improvvisamente trafitti dalla disperazione di un solo istante.'

Farmacia Zoo:E’ non è una Farmacia
Farmacia Zoo:E’ non è uno Zoo..

Farmacia Zoo:E’ nasce nel Novembre del 2006 da un idea di Gianmarco Busetto, Drammaturgo, Performer e Regista e di Anna Novello, Performer ed Organizzatrice.
Un’idea che profumava fascinosamente d’arte e di teatro e puzzava al contempo di ribellione e di domande irrisolte.
Un’ idea tanto stimolante quanto scomoda e difficile, che però fu subito accolta e condivisa da Carola Minincleri, Performer e Regista, da Enrico Pillon, Tecnico Audio e Luci e da due attori quali Luca Nichetti ed Enrico Corradini.
Un’Idea che decidemmo fin da subito di impegnarci insieme a tradurre in azione, in carne, in urlo e qualche volta, in silenzio.

Farmacia Zoo:E’, dopo due anni, è un collettivo di artisti che ha la voglia e lo smisurato coraggio di porsi delle domande riguardo a ciò che li circonda, senza soggiacere alle dinamiche politiche, sociali ed istituzionali prefisse dalla società stessa di cui essi fanno parte.
In questi due anni di vita molti gli artisti, oltre a quelli stabili, che con Farmacia hanno collaborato, Giuliano Piazzaggia, Giorgio Piccolotto, Fabio Romanato, Max Giolo, Ludovico Giro, Michele Nodari, Fabio Dubolino, Pasquale Lagonigro, Davide Venier, Rudi Zocco ed Helder Monaco solo per citarne alcuni... ..

Attraverso la performance teatrale ed artistica, gli happening, la video-arte, la musica e la poesia in tutte le sue forme, Farmacia Zoo:E’ traduce in Show (vedi significato strettamente letterale del termine) tutte i quesiti formulati e condivisi dai singoli individui che la formano e che aderiscono ai progetti da essa proposti.

Farmacia parla del e all’essere umano contemporaneo e cerca di individuarne i reali bisogni, distinguendoli da quelli fittizi che la società induce in esso, in un’ attenta ricerca atta a raggiungere, tramite l’espressione artistica, la vera radice del necessario...

E’ difficile parlare di un bisogno. Il nostro, qualcuno, per comodità, lo chiama Teatro, solo perché del teatro prende a prestito gli spazi e i mezzi, ma la tirannia del teatro, com’è oggi comunemente inteso, è una logica alla quale il bisogno di comunicare che abbiamo, necessariamente rifugge.

Per rappresentare scenicamente il nostro sguardo sul mondo, limitarci a mezzi e regole teatrali tradizionali, sarebbe un’assurda castrazione.
L’epoca delle contraddizioni e della sovraesposizione mediatica è un arsenale d’armi comunicative, tutte a doppio taglio, il nostro scopo è quello di impugnarle tutte, cercando di dare ad ognuna il taglio giusto...

L’immaginario visivo e poetico a cui Farmacia Zoo:E’ attinge per dar vita alle proprie performance è quindi vasto e variegato e, per sua stessa natura, difficilmente definibile e/o catalogabile...

Immaginate un requiem per la mancanza di poesia, da cui, all’improvviso, spunta un grido per denunciare il bisogno latente che si ha di essa.
Immaginate Chopin costretto a mastrurbarsi su un’immagine di Betty Boop.
Immaginate una lacrima pronta a scendere per tramutarsi in beffa. Immaginate Pier Paolo Pasolini e Tom Waits che giocano al dottore con Paperino e Paperina.
Immaginate Jean-Luc Godard, Guy Debord, i Ricchi e Poveri, Emma Goldman, Caravaggio, Derek Jarman, Charles Bukowski e Raffalella Carrà che fanno il girotondo nell’atrio di un centro commerciale o tra le navate di San Pietro.
Immaginate un inno sacro e il soffio del diavolo, chitarre distorte e Quentin Tarantino.
Ma immaginate anche il vostro vicino, il vostro telecomando, vostra madre e vostro padre, le vesciche dei vostri piedi e il vostro conto in banca. Immaginate le vostre rate, il vostro posto di lavoro, la vostra auto guidata da un guerrigliero afgano. Immaginate George W. Bush che scappa vestito da Batman per non venire investito.
Immaginate di essere costretti a scattarvi una foto solo per accennare un sorriso. Immaginate, ora, quel sorriso e il fatto che potrebbe nascere o morire nell’istante stesso in cui l’avete immaginato. Come qualsiasi altra cosa d’altronde. Come qualsiasi altra cosa...

Immaginare per Farmacia Zoo.E’ significa guardare le cose, i fatti e le emozioni della vita quotidiana, sia essa privata, sociale o politica, attraverso un’ottica differente da quella che ci viene comunemente imposta dai media e dalle istituzioni...

Farmacia non impone, con le sue performance, nuovi modelli o nuove vie da seguire, semplicemente, suggerisce allo spettatore nuovi percorsi che siano il più possibile alternativi al vuoto...

In questi due anni di vita e di creazione condivisa, opere come Pornografie, Oggi E’ Solo Salsa Piccante, Propaganda, Le Usanze Sessuali Dei Rivoluzionari Ai Tempi Del Coma e Je T’Aime Moi Non Plus (in fase di lavorazione), hanno delineato un’esplicita volontà, da parte dell’intera compagine, di non voler scendere a nessun compromesso con quella maggioranza di pubblico che si aspetta dalla visione di una messinscena nient’altro che svago ed intrattenimento...

A noi non interessa compiacere il pubblico, essere gradevoli ed assecondare la loro volontà d’evasione.
Noi, a nostro modo, mettiamo in scena la realtà, nuda, te la sbattiamo in faccia come un pezzo di carne cruda nel bel mezzo del cenone di Capodanno.
A noi non interessa che il pubblico possa sentirsi indignato per questo, che possa andarsene dalla sala, e parlar di noi come meri provocatori.
Quel che a noi interessa, è prefiggerci un obbiettivo scenico e raggiungerlo attraverso i linguaggi che ci sono propri. Se anche una sola persona, dopo aver visto le nostre performance, sarà in grado di porsi delle nuove domande, per noi sarà già una squisita vittoria. A tutte le altre consiglio una puntata di Caramba o un film dei Vanzina.

Gianmarco Busetto

Se vuoi trovare la versione originale cercaci sull'home page di : http://www. kultart. info/

LE IMMAGINI DELL'ARTICOLO SONO TUTTE DI HELDER MONACO www. vision-x. it , NOSTRO PREZIOSO FOTOGRAFO FIN DALLE ORIGINI

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GIOVEDI 9 APRILE: L'incasso all'Abruzzo. Vieni a Padova a vedere Farmacia Zoo:è e Nicola Manzan

Farmacia Zoo:è, Nicola Manzan e il Circolo Fahrenheit 451 di Padova, solidali con tutti coloro che nella notte tra domenica e lunedì hanno vissuto la tragedia del terremoto, hanno deciso di devolvere ...
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Oggi è solo salsa piccante - Presentazione, video e prossime date

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APRE IL CENTRO "LA SVOLTA" A MOGLIANO VENETO

Farmacia Zoo:è collabora con La Svolta e vi invita all'inaugurazione dello spazio.Presto vedrete la compagnia all'opera in questo centro con spettacoli, laboratori e reading.Se volete maggiori informa...
Posted by on Tue, 23 Sep 2008 06:30:00 GMT

RECENSIONE PORNOGRAFIE- 1 settembre 2008 Padova

"C'è dentro Jodorowsky e Tom Waits, carne cruda e petali di margherita.La bellezza e il disincanto, di chi ha il coraggio di prendere a calci la parola  amore  per ricondurla, forse, al suo signific...
Posted by on Wed, 03 Sep 2008 01:26:00 GMT

POCHE ORE ALLA PRESENTAZIONE DI PORNOGRAFIE !!!!

...
Posted by on Sun, 31 Aug 2008 16:07:00 GMT

Guarda questo evento: PORNOGRAFIE

Ospitato da: Farmacia Zoo:è e Carichi SospesiQuando: 01 set 2008, 21.00Dove: Festival Giardini Sospesi - PadovaVia Marghera 44Padova, ItaliaDescrizione:Farmacia Zoo:è e Carichi Sospesi Per vedere l'e...
Posted by on Sun, 10 Aug 2008 09:00:00 GMT

Recensione Pornografie- Teatro Aurora di Marghera n.2

Testo tratto dalla rivista online NonSoloCinema anno IV n. 6 - © 2007 "PORNOGRAFIE" DI GIANMARCO BUSETTO Una critica feroce alla società dei consumi Articolo di Elena Casadoro - Pubblicato mercoledì ...
Posted by on Wed, 03 Sep 2008 01:23:00 GMT

Recensione Pornografie - Teatro Aurora Marghera

Farmacia Zoo:è e le "pornografie" del quotidiano Il teatro "contemporaneo", come accade per altre discipline artistiche associate allo stesso aggettivo, manifesta spesso la vocazione naturale ad es...
Posted by on Wed, 03 Sep 2008 01:22:00 GMT