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____________________________________________________________ ______________ LA LEGGENDA: In quel tempo Gianluigi (conosciuto anche col soprannome “Il Male”) stava pregando in un piccolo santuario sito lungo il Po dedicato al Grande Dio del Rock, in cui si dice che una Madonna assisa su di una cassa Marshall JCM800 e con un piercing al sopracciglio, regga un bambino dotato di pizzetto di Petrucciana somiglianza e con al centro del petto una Stigmate a forma di centri concentrici bianchi e neri (detto il “Pargolo Zakk”). Caso volle che in quel momento Matteo stesse cacciando delle nutrie con la cerbottana lungo i ridenti argini del fiume (sa il Signore cos'abbia da ridere), e che gli capitasse di vedere Gianluigi in rapimento mistico. Intuito che doveva essere un chitarrista tornò velocemente alla Locanda “Il sangue del vino” di Salettah in cui Igor e Simone si dilettavano a condurre una variante del gioco “Il Brano” con gli avventori del bar. Il gioco consisteva nel fornire 5 indizi relativi a un brano al concorrente, che doveva indovinare titolo, nome del gruppo, anno di uscita, durata, e nome da nubile della nonna del cantante del gruppo in questione. In caso di successo il concorrente vinceva una birra grande, in caso di errore il suddetto veniva portato ai margini della foresta di Salettah e lasciato legato fuori dalla tana del Kurgen Muschiato che provvedeva a staccargli qualche brano di carne (da qui appunto il nome del gioco “Il Brano”). Vista la noia che attanagliava Simo e Igor, la notizia che un chitarrista si trovava in quel momento da quelle parti venne accolta con grande gioia e i tre misero in atto un diabolico piano. Prese tre vesti bianche a pentagrammi si diressero verso il punto in cui era stato avvistato Gianluigi in tutta fretta. Poche ore dopo tutto era pronto. Il sole stava calando all'orizzonte quando i tre apparvero abbigliati come chierici davanti al chitarrista che udiva una musica celestiale provenire dal bosco (si narra fosse Iter Impius dei Pain of Salvation che in realtà usciva dalla ipsilon elefantino di Simo nascosta dietro un pioppo) e gli dissero: “Tu!” Gianluigi, strappato con tanta veemenza dai suoi sogni solisti in cui una semibiscroma gli sorrideva in 64esimi,era incredulo. I tre si avvicinarono e una luce apparve dietro di loro, rendendoli simili ad angeli (anche questo era ovviamente un trucco ottenuto con tre neon colorati collegati a una batteria da 50 Ampere nascosta nella vegetazione) e gli dissero: “Tu puoi vedere questo santuario?” Gianluigi stranito assentì con la testa e i tre, dopo essersi lanciati occhiate d'intesa unirono le mani e si sedettero a lato del chitarrista. A quel punto Simone disse: “La profezia...” e gli altri mossero la testa in segno di assenso. Igor a quel punto prese a spiegare di un'antica profezia che voleva che il chitarrista che poteva vedere il santuario era destinato a guidare il movimento prog/metal/rock e quant'altro del globo terracqueo per i seguenti cento anni, con la possibilità (opzionale) di lanciare un “Dito della Morte” a Paolo Meneguzzi. Ovviamente era una minchiata di dimensioni apocalittiche, poichè il santuario era scolpito in un blocco di PVC marmorizzato nascosto dai dirigenti della Solvay, ma Gianluigi non lo poteva sapere, accecato dalla sua Fede. Lo condussero quindi sopra la locanda “Il sangue del vino” dove gli mostrarono un dipinto antico in cui un figuro dai lungi capelli estraeva una Ibanez serie S di cristallo da una roccia. Anche questo dipinto era una cazzata, visto che lo avevano commissionato al pittore amatoriale del paese, detto “Gigio al Bùtgàr” 3 ore prima e che la pittura era ancora fresca. I quattro da quel momento si ritrovarono a suonare sopra quella locanda. Le cronache narrano che subito dopo venne convocato con l'inganno Sandro al quale vennero presentate due alternative: far parte del gruppo o diventare l'oggetto dei divertimenti notturni del famigerato Kurgen muschiato di cui sopra. Dopo un' attenta riflessione il cantante decise di entrare a far parte del gruppo, perchè trovava meno doloroso inserire lo scroto in una morsa e cantare “Metropolis pt. 1” che il solo pensiero del Kuergen. Da quel momento i cinque presero a suonare insieme per forgiare la loro Anima Musica. E così il Grande Dio del Rock si alzò dal trono tra mille armonici artificiali e al grido di “No Gain, No Pain!!!!” prese la sua Les Paul a forma di falce e si mise a mietere, perchè ormai erano mature le messi della Terra.


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Record Label: unsigned
Type of Label: None