Io sono il Mezzano. So fare una certa quantità di cose senza eccellere veramente in nulla. Spesso mi viene detto che sono bravo a far questo o a far quello, ma bravo VERAMENTE secondo me significa un'altra cosa. Di questo sono consapevole, senza peraltro dolermene troppo.
L'essere un mezzano ti toglie l'ansia da prestazione. Talvolta fai delle belle sorprese a chi non si aspetta troppo, e soprattutto puoi permetterti una levità di approccio alla vita che è negata, per definizione, agli animi votati alla profondità .
Ho un grande difetto che non tenterò di mascherare da pregio: se una cosa non la sopporto, oppure mi piace, non ne faccio mistero. E' un difetto perché ti toglie la possibilità di traccheggiare e valutare gli altri. Sei valutato sempre tu per primo.
Non sopporto la De Filippi e Gigi D'Alessio, icone viventi di una TV che ci getta addosso il peggio in circolazione. Le veline, i tronisti, il pietismo, i sentimenti facili, l'assoluta mancanza dell'Arte. Mi piace Giorgio Gaber per la sua intelligenza, il suo essere "contro" con stile, con sagacia, usando bene l'italiano (che gran cosa l'italiano), ridendo di sé stesso oltre che degli altri.
Non mi piace chi scrive gli SMS abbreviando l'italiano e mettendoci le K al posto del CH, mi piace chi mi scrive una lettera utilizzando carta e penna a inchiostro.
Non mi piacciono le merendine e il mangiare preconfezionato. Mi piacciono i panini alla mortadella e - tanto - le olive all'ascolana. Unica eccezione: mi piace il ketchup, dai tempi di Fonzie.
Non mi piacciono i politici. Nessuno. Se uno sta in politica deve avere qualcosa che non va da qualche parte, se no non ci starebbe.
Non amo essere lodato in mia presenza, né essere criticato senza ragion veduta. Detesto la stupidità e chi parla per convenzioni. Piccherei con metodo chi il 6 gennaio mi ricorda che "L'Epifania tutte le feste porta via".
Ho vissuto, come tutti, esperienze capitali. Non ne rinnego nessuna, molte di loro mi hanno fatto soffrire ma mi hanno insegnato a vivere.
Ho fatto incontri fortunati, altri meno. Ma ho sempre avuto una famiglia dietro alle spalle.
Ho fatto mia una convinzione che cerco di passare a chi posso: anche se bisogna cercare di avere ciò che si desidera, non bisogna mai dimenticare di desiderare ciò che si ha.
Accolgo l'augurio del vecchio Nanà che disse: "Morte non venga e guai con la pala".