PROGROUP70

I edited my profile with Thomas' Myspace Editor V4.4.....PRO(g)GRESSIVAMENTE PARLANDO......Pro(g)roup ’70 è un progetto nato da circa un anno con lo scopo di ri-proporre il genere musicale che segnò radicalmente gli anni settanta: il rock-progressive o rock-sinfonico o progressive… Quello di Pro(g)roup ’70 non vuole essere un progetto monografico “ex-clusivo”, ma “in-clusivo” e celebrativo di tutto l’universo musicale dei “favolosi seventies” che rappresentò il momento più alto di creatività, libertà e gioia di vivere ma, più di ogni altra cosa, che rompeva ogni schema con la canzonetta italica degli anni ’60 ed i suoi cantanti “di ruolo”. Una cover-band nasce dalla volontà di far rivivere nei cuori dei nostalgici quel gruppo o singolo che non è più in attività. A noi non interessava gran che presentare al pubblico una copia carbone di una band in particolare e poi con quale criterio potevamo scegliere un gruppo piuttosto che un altro? La scelta “ex-clusiva” avrebbe, infatti, aperto solo un piccolo spiraglio su quel mondo multicolore lasciando trasparire una flebile luce; la nostra visione era, per così dire, panteistica ed il nostro impegno quasi un obbligo morale: aprire uno squarcio più grande e mostrare un panorama il più ampio possibile per far risaltare tutta la bellezza e la forza evocativa di più band contemporaneamente. C’è di più: operare una scelta avrebbe limitato il campo d’azione alle solite band, sicuramente più popolari, ma avrebbe anche lasciato in ombra tante altre cadute nel dimenticatoio perché, sarà anche la solita retorica, l’Italia è un paese senza memoria e gli eventi di qualche anno fa a stento sopravvivono alle insidie del tempo e paradossalmente viene anche il dubbio che siano mai accaduti!!! E’ il caso dei tanti gruppi che hanno esaurito la propria vena ispirativa nel giro di uno o due LP, ma che hanno lasciato un segno profondo nell’animo di tanti ragazzi, ora adulti con tanti ricordi. Ecco quindi farsi strada l’idea di una “tribute band”, un progetto di dimensioni più ampie. Le idee su come procedere cominciavano a prendere forma, bisognava trovare le persone. Quando si parla di cover, non è facile trovare le persone giuste, perché bene o male ognuno ha le proprie idee ed il gruppo del cuore. Per creare una tribute band valida bisogna lasciare da parte interessi personali ed avere una visione d’insieme molto aperta. Un bel giorno quindi, dopo un giro di telefonate, appuntamenti, riunioni all’acquavite e pianificazioni varie per la tabella di marcia, nasce Pro(g)roup ’70 – LUCIANO PICCA (voce & flauto), MAURO GIORDANI (pianoforte e tastiere), CLAUDIO COLAZZA (batteria), MARCO MARINO (chitarra), MAURIZIO ZAVELLONI (basso). Altro problema è il repertorio. Mettere su una cover-band di qualsiasi gruppo progressive è già cosa impegnativa, pensare di affrontare quanto di meglio il panorama musicale italiano di quegli anni abbia partorito dal suo grembo è abbastanza difficile, se non proprio fantascienza. Chiaramente avendo nel gruppo Claudio “drum machine” Colazza si parte avvantaggiati, ma non da meno sono gli altri musicisti, tutti dotati di grande esperienza e sensibilità. C’è chi proviene dal rock e rhythm and blues come Marco o Maurizio e chi ha avuto principalmente una formazione classica come Luciano e Mauro. Parlando di rock-progressive non si può far a meno di parlare di contaminazione tra generi, tanto è vero che la denominazione di rock sinfonico deriva dal fatto che veniva miscelata la musica classica con il rock: un esempio su tutti Pictures at an exhibition degli E.L.P. Parlando di Pro(g)roup ‘70 si potrebbe dire che la contaminazione tra generi avviene anche in ordine di tempo, nel senso che sono presenti nel gruppo ben tre generazioni di musicisti ed ognuna ha il proprio bagaglio. Queste diversità di stili e linguaggi hanno agito da catalizzatore e ci hanno spinto ad intraprendere un progetto così ambizioso. Un altro motivo è stato il desiderio di provare sulla nostra pelle l’emozione di suonare nella stessa serata, sullo stesso palco BANCO DEL MUTUO SOCCORSO, GENESIS, AREA, NEW TROLLS, JETHRO TULL, come si trattasse di un grande festival, di quelli che si organizzavano una trentina d’anni fa, sia Caracalla, Villa Pamphili o Parco Lambro. L’immagine e la sensazione che volevamo creare è quella di dilatare l’attimo e fermarlo per un po’, portandolo indietro nel tempo, renderlo più bello e far sognare i presenti un’altra realtà, meno grigia di quella attuale. E’ stato un duro lavoro costruire tutto il repertorio, soprattutto perché ognuno di noi si è sdoppiato letteralmente in cinque/sei/sette musicisti contemporaneamente e ha dovuto immedesimarsi ogni volta con il gruppo di turno, nel cuore, nella tecnica, nel suono. I brani sono stati scelti seguendo un ordine filologico, per dare modo all’ascoltatore di capire meglio il complesso universo musicale dell’epoca. Anche chi, prima volta, si avvicina al genere scoprirà una continuità di pensiero nel linguaggio musicale: come da un singolo mattone si arriva a costruire un edificio complesso. Mai come in questi anni infatti il brano musicale assume proporzioni enormi, da cattedrale gotica verrebbe da pensare ed in molti casi si tratta di vere e proprie suites, un unico brano composto da tante parti che andavano ad occupare tutto il long playing (ved. Darwin o Contaminazione). Attualmente, ed in considerazione della famosa “valigia” di ricordi che ognuno si porta dietro, il nostro impegno si sta rivolgendo anche verso quei gruppi che tanto tempo fa sono scomparsi dalla scena musicale con la velocità del “suono” (?) e che ora, tra le altre cose, riempiono i cataloghi discografici nipponici a prezzi da usuraio. In definitiva un gruppo con un duplice effetto: propedeutico per il neofita, terapeutico per gli inguaribili nostalgici…noi compresi!!!

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