"nessuno sa chi sono eppure sono molto famosa" (Alda Merini)
Massimo Marcer: [email protected]
Legnano caput mundi.
Era il 3 marzo del 1972, venivo alla luce con il pugno sinistro alzato e ben stretto. Prima di cacciare un soffio nello strumento più affascinante che esista, ho cercato di capire quale fosse il mio ruolo nel mondo. Per prima cosa decisi che dovevo tifare Toro e poi, prima di avvicinarmi alla musica, passai tutte le trafile sportive adolescenziali che mi hanno fatto capire che il sudore non era per me.
A 17 anni presi la mia bicicletta rigorosamente "Legnano" ed andai nella sala prove della Banda comunale dove, dopo qualche mese passato sul mitico Pasquale Bona, mi fecero vedere quella che poi sarebbe diventata la mia prima compagna di giochi: una meravigliosa tromba "Rampone & Cazzani", era davvero vecchia e malconcia ma fu amore a prima vista.
"La Banda è stata tappa fondamentale per la mia vita, prima ancora che per la musica."
Da allora dopo anni passati a studiare con due maestri superlativi (Gabriele Cassone e Andrea Giuffredi) non ho mai più smesso di suonare, disturbare i vicini di casa ed essere innamorato delle note.
Nel 1995 inizio a lavorare con Moni Ovadia e la sua orchestra, una bellissima esperienza che in quasi 12 anni di "onorata militanza" mi ha visto partecipe di moltissime produzioni e circa mille rappresentazioni nei maggiori teatri italiani. Qualche anno dopo fondo, con il mio caro amico Patrick Novara, i "Tri Muzike" gruppo di musica mediterranea con il quale incido 2 dischi "Treo" e "Un vegh pes marii" ("BIG SUCCESS" con le sue 7000 copie vendute).
Capitolo a parte merita la musica classica che è stata croce e delizia della mia vita musicale, come tutti i "classici" per anni mi sono barcamenato tra audizioni, concorsi, orchestre e quant'altro ma poi, dopo qualche esperienza, ho capito che quel mondo fatto di leggii, direttori d'orchestra e prove alle 10 del mattino non faceva per me e mi sono dato da fare per scoprire altre galassie artistiche.
Nel 2005, squillò il telefono proprio mentre dilapidavo i miei averi in un negozio di dischi era Roy Paci che con un giro di parole mi fece capire che anche a Milano c'era il mare e che quindi potevo entrare a far parte della famiglia Aretuska.
To be continued.. (I wish)
I trombettisti sono sempre a geometria variabile