NEWS DELLA SETTIMANA:
06.Luglio.2008
"La Sinfonica Sociale" in Download
Le Corde regalano a tutti gli assidui frequentatori del loro Space
il singolo del nuovo album "I Re Quieti".
04.Giugno.2008
Le Cordepazze chiamate ad aprire il
tour estivo al mega festival di
Villa Ada (Roma), dove sarà presentato
in anteprima nazionale
I Re Quieti: il nuovo disco della band.
05.Maggio.2008
rimane ancora da attendere
l'esito del triste evento di censura che
ha investito il brano "Parolaccia"(vedi sotto).
Si rischia ancora crack finanziario in attesa di giudizio.
Ma stavolta forse anche un pò di gloria...
02.Maggio.2008
Le Cordepazze vengono denunciate alla
polizia postale per i contenuti
del brano "Parolaccia".
Si rischia crack finanziario in attesa di giudizio.
Vi mostriamo il video trash "Sono morto da cinque minuti"
Brano selezionato per le audizioni finali di Sanremo Giovani 2008
L'avreste mai detto? Altro che "low cost"!
Nell'anno 2003, a Palermo, nasce l'ensemble CordePazze, il che è già una fortuna. Un progetto orgoglioso, di rivalutazione del pop sotto l'aura della musica d'autore. Un sound di ricerca, costituito da una scrittura ricca di sonorità acustiche ed elettroniche. Canzoni di stizza, di comica irriverenza, sempre pronte a sgridare i vizi borghesi che, piccoli, diventano pian piano lucidi affreschi della società contemporanea. Delicate sonorità uniti a testi di pungente riflessione che arrivano dritti in faccia. Una sintesi di ciò che è stata e di ciò che si vuole sia la musica.
D: Perché questo nome, CordePazze?
R: Il nome indica l’appartenza esclusiva a una delle tre dimensioni che Pirandello individuava dentro la mente di ciascun uomo: quella seria, quella comica e quella, appunto, pazza. Lui le chiamava corde e la corda pazza rappresenta quella parte di noi che spesso siamo obbligati a censurare, quella parte di verità che spesso rimane nascosta. Questo il nostro modo di fare musica, di scrivere i brani, i testi, liberi da ogni vizio o convenzione. Lucidi affreschi di una società troppo seria o troppo comica, sotto le mentite spoglie delle follia.
D: I testi molto irriverenti e sfrontati, sono una scelta coraggiosa. Pensate che potrebbero mettere in secondo piano la vostra musica?
R: Agli occhi della gente qualche testo potrebbe sembrare addirittura volgare, ma la canzone ha uno spazio proprio, quello che vi si trova dentro non è mai volgare, anzi artistico. Come il nudo nelle arti visuali. La musica che veste questi testi, dal canto suo, li condivide appieno e ne rappresenta il significato sul versante sonoro, rischiando la medesima posta attraverso repentini cambiamenti di stile e accostamenti sonori inusuali, con il ricorso a tematiche popolari, spesso decisamente semplici, ma mai banali.
D: Probabilmente nel vostro caso c’è una mancanza di filtro che vi rende semplicemte più sinceri degli altri.E’ possibile?
R: Con gli strumenti e con le parole, tutto quello che c’era da dire è già stato detto, quindi bisogna uscire fuori dalle forme tradizionali per risultare interessanti, possibilmente cercando di evitare cambiamenti di rotta tanto radicali quanto insignificanti. Adottando, quindi, nuovi punti di vista, vorremmo arrivare a generare un qualcosa di mai sentito, un’etichetta, un genere nuovo, schietto e articolato allo stesso tempo e probabilmente lo stiamo già facendo senza rendercene conto.
FINE