Rosario

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What about me? I was born in Naples, south of Italy, 5th september 1966. I love England and lived in London a couple of years in the middle of 80s, but my english is very far to be perfect. After long 18 years last summer I've come back to England and it has been shoking see it again after so long time. I'm a reporter and cooperate with "Il Manifesto" (www.ilmanifesto.it) the most important indipendent italian newspaper. I deal in my articles of politics, current events and sport with special attention to the terrace and ultras culture. I'm surely not a fuckintyre undercover, sending people to jail is not my business. I'm interested about the social reasons of the football supporters phenomenon. I hate racism because I believe people can't be judge for the colour of the skin, but only for his personal value. I support Napoli football club who's trying to come out from second division. In England I was often to Stamford Bridge in the 80s, but after my return in England the last summer, I had a real bad feeling with new ground and new plastic Chelsea supporters. I have a fondness for Millwall, a club supported by special and true passion by his people from south east London.Sono nato a Napoli il 5 settembre del 1966. Sono stato l'agente dei 99 Posse per tutta la durata della loro carriera artistica. Faccio parte della redazione di "Metrovie", supplemento campano del quotidiano "Il Manifesto". Collaboro occasionalmente con lo stesso Manifesto.Da bambino ho un rapporto precoce con la politica che risale ai primi anni 70. Mio padre Alessandro era un militante del PCI e delegato sindacale della Fiom-Cgil alla Remington di Viale Umberto Maddalena a Napoli. Una fabbrica di macchine da scrivere di oltre 1000 operai che chiuderà per fallimento nei primi anni 80, dopo aver ottenuto ingenti finanziamenti pubblici l’anno precedente. Sono anni duri nei quali scopro presto l’insopportabile violenza della logica del profitto, e cosa vuol dire perdere il posto di lavoro e la garanzia di un futuro dignitoso.Subito dopo il terremoto del 23 novembre 1980 partecipo alle manifestazioni studentesche col collettivo del liceo scientifico Renato Caccioppoli di piazza Carlo III, che frequento dal 1979 al 1984. Dopo il diploma m’iscrivo alla facoltà di lettere della Federico II, che in realtà non frequento perché mi trasferisco a Londra dove resto un anno, per tornarci più volte successivamente.Nei periodi in cui sono a Napoli conduco un programma radiofonico presso Radio Città Futura, emittente che trasmette anche a Caserta e a Roma, ubicata nella storica sede di DP nel quartiere Stella. Organizzo concerti di gruppi punk e metal napoletani, produco dischi, compilation e fanzine autoprodotte.Successivamente partecipo all’occupazione del Tienament a Soccavo nel 1989, un’esperienza significativa che apre la stagione dei centri sociali a Napoli.Il 1990 è un anno essenziale per la mia formazione politica con l’esplosione della “Pantera”, il movimento universitario contro la riforma Ruberti, nel quale confluiscono le più disparate istanze anti-sistema, costrette all’angolo negli anni 80 di Craxi, del pentapartito, dei paninari e della Milano da bere. Aderisco senza esitazioni diventando una delle figure di riferimento, contribuendo alla nascita del collettivo di lettere del quale fanno parte, tra gli altri, Luca Persico e Marco Messina che da lì a poco daranno vita, insieme al mio vecchio e fraterno amico Massimo Iovine, ai 99 Posse.Diventiamo subito molto amici e quando la band nasce mi viene proposto di diventarne l’agente, ruolo che ricopro fino alla fine della loro esperienza artistica nel 2000. Fondo l’agenzia Tempo zero una delle realtà musicali e produttive più significative della scena indipendente napoletana e nazionale, sviluppando rapporti di collaborazione con 99 Posse, 24 Grana, Almamegretta, Subsonica, Massive Attack, Zion Train, Vasco Rossi, Jovanotti e tantissimi altri artisti.Nel 1991 partecipo all’occupazione del centro sociale Officina 99, la più grande e importante esperienza della mia vita, militando assiduamente nel collettivo che gestisce la struttura fino a quando l’enorme successo dei 99 Posse mi costringe a dedicarmi a tempo pieno al lavoro. Oltre mille concerti che mi portano a lungo lontano da Napoli e dall’attività politica in senso stretto, anche se in realtà insieme ai 99 sviluppo contatti e rapporti con la stragrande maggioranza dei centri sociali e delle esperienze di movimento italiane, arrivando fino in Chiapas per supportare la lotta zapatista.Il mio ritorno alla politica avviene a Genova, è un’esperienza che mi sconvolge e che mi fa comprendere la violenza del nuovo ordine mondiale. L’omicidio di Carlo Giuliani, le cariche selvagge in piazza, i pestaggi della Bolzaneto e della Diaz, mi fanno capire che una nuova epoca è iniziata, un’epoca nella quale alla competizione fra i due blocchi si sostituisce il dominio egemonico delle multinazionali. È quell’esperienza che mi riporta alla politica attiva che individuo come unica possibilità per provare a costruire un altro mondo dal basso.