About Me
MUSICA DI MUSICA:
Era molto tempo fa. Giravamo sull' autobus per andare a suonare. Gli Ampli in spalla non ci pesavano neanche un pò.
Tanto tempo e non mi sembra ieri: Suonavamo tanto e non sapevamo suonare, i concerti si riempivano di amici, di ragazze e di passanti. Non sapevamo suonare ma suonavamo.I Peter Punk...
Qualcuno ancora li ricorda, altri no; io per me conservo ancora il primo demo. Suonavamo ovunque e soprattutto al vecchio mattatoio, o al mondial sound, nei licei...
Tanto tempo e non mi sembra ieri. Avevamo sul viso la spontaneità che solo il tempo si prende, ma non la porta via.
Sono stati momenti bellissimi, ricordo ancora molto di quello che ci accadeva e ne ricordo le sensazioni con un pò di nostalgia. Una nostalgia senza tempo che non era ieri.
Porto tutto ancora con me e non me ne voglio staccare. Il primo periodo, poi il periodo con Jada, i Ganseliesel... Era il nostro sogno e noi lo vivevamo tutti i giorni. Non una nostalgia da voltarsi e tornare indietro.
I Ganseliesel sono il nodo più grande nel filo che guida la memoria del passato...Tanto tempo e non sembra ieri.
Era una maglia nuova più colorata e resistente che stavamo mettendo... e poi? eppoi Mensch argere dich nicht, NoddleclawN e tutto ciò erompere in MASNADA. Oggi questi stracci che porto non me li voglio levare, ed è il loro puzzo è il loro colore, a volte il loro peso, è il mio filo d'Arianna che mi porta via. È un gomitolo ancora molto da srotolare che stringo dentro un pugno e mi fa vivere ancora un sogno, sullo stesso filo un altro sogno? E voglio provare ancora...Tanto tempo e non mi sembra ieri. E ancora oggi non sappiamo suonare. Sul filo qualche nodo da non sciogliere e segni di usura là dove nodi c'erano e ora non più. Tanto tempo e non mi sembra ieri. cosa succederà ora? Stiamo suonando? Come ieri, più di ieri, poi domani si vedrà ......................................................
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E poi un giorno,un giorno di protesta, durante un corteo, controla riforma dell'università della Moratti, incontro Giulia che non vedevo da anni e che mi dice suoniamo, e poi in modo altrettanto casuale riincontro luca e maddalena e dico loro suoniamo, e così nasce anche il BARRIO ACUSTICO, con cui tutto viene naturale, anche partire, allora andiamo in giro per la francia e la spagna a suonare, poi domani si vedrà ....I'M THE MUSIC MAN...I COME FROM FAR AWAY...WHAT CAN I PLAY??.....I CAN PLAY THE PIANO, I CAN PLAY THE PICCOLO......I CAN PLAY THE RUGBY RUGBY RUGBY...Uno spettacolo magnifico : balletto , opera e all’improvviso il sangue di un delitto.
Ho iniziato a 16 anni e col tempo quello che mi affascinava è diventato quello che voglio. Giocare a rugby, insegnare il rugby.
Crediamo nei rugbysti che parlano poco, nei rugbysti che non si agitano, nei rugbysti che si rodono dentro e soffrono, in coloro che, dopo una partita al freddo e al gelo, sotto una gelida pioggia in un campo fangoso tra pochi sparuti spettatori, alla fine salutano con un gesto stanco, come da una lontananza di secoli.Crediamo nei rugbysti che piangono nella vittoria e nella sconfitta, in coloro che una volta “rotti†pensano subito a recuperare, in coloro che malandati ci sono in campo per se stessi, per i loro compagni, per l’onore di portare la maglia che indossano, in coloro, e sono la maggioranza, che giocano in campi impraticabili davanti a quattro gatti e con le scarpe scompagnate, in coloro che si allenano alla penombra, in un lato di campo rubato al calcio, in coloro che non hanno il tensoplast, i cerotti, le bende, in coloro che leggono i giornali sportivi partendo dall’ultima pagina e, a ritroso, cercano il trafiletto “rugbyâ€.
Crediamo nel coraggio, nella gioia e nell’allegria di chi gioca a questo sport divertendosi a qualunque età , di chi beve birra e anche di notte sogna l’ovale ed il rugby, uno sport duro e leale per rugbysti che, a qualsiasi ambiente appartengano, si riconoscono, si stimano ed instaurano veritieri legami di amicizia che durano una vita intera, proprio per i contenuti di questo sport che è diverso da tutti gli altri non solo nelle regole ma, soprattutto, nello spirito, nei valori morali ed etico-educativi.
Crediamo in tutta questa gente che ha bisogno di essere conosciuta ed amata in ciò che tace, nelle parole che nutre nel cuore e non dice, nella dolcezza del viso dei bambini e nell’asprezza di qualche rude tratto maschile, nel volto segnato di qualche vecchio giocatore e nel rossore delle guance di una donna rugbysta, nella babele di dialetti dei tanti tornei primaverili al sole ed al calore dell’amicizia fraterna del dopo partita e del terzo tempo.
"Io sono sempre utile, mai inattivo; io sono sempre vigile, attento; io creo, invento, anticipo; io penso per me e per gli altri"