Marco Contardi pianista/composer profile picture

Marco Contardi pianista/composer

MARCO CONTARDI

About Me

Nato a Foggia il 16/03/1968 , inizia gli studi nel 1981,diplomandosi in pianoforte presso il conservatorio di musica “U.Giordano” di Foggia.Nel 1993 si trasferisce a Bologna dove insegna musica moderna presso l’Accademia dei Floridi,contemporaneamente frequenta la scuola di alto perfezionamento jazz “Il Paese degli Specchi”,sotto la guida del Maestro Donovam Mixon, studiando tecnica dell’improvvisazione jazz, ear training,musica d’insieme.Nel 1999,partecipa al seminario del pianista Michel Camilo,e al seminario della New Orleans University,presso l’Accademia Musicale Pescarese.Nel 2000 si diploma in Musica Jazz presso il Conservatorio di Musica “U.Giordano”col massimo dei voti.Oltre a tourne di musica leggera,collabora con musicisti di fama internazionale quali Robert”Bob”Bonisolo,Kile Gregory,Bruce Forman,Sherman Irby,Tom Kirkpatrik,Mike Applebaun,Az Shi Osada,Mia Cooper,Mari Hubert,Bruno Tommaso,Gianluigi Trovesi,Marco Sannini,Massimo Manzi,Roberto Ottaviano,Pierluigi Villani,Antonio Tosques,Pierluigi Balducci,Gaetano Partipilo,Rossano Emili,Vincenzo Presta. Nel 1996,crea l’Art jazz Quartett,insieme al chitarrista Antonio Tosques,formazione che vanta un’intensa attività concertistica,inoltre la stessa nel 1999,partecipa al concorso nazionale di musica jazz di “Baronissi”classificandosi 2°,e nel 2003, vince il concorso internazionale di Barga jazz .Inoltre registra con l’A.J.Q,il suo primo disco dal titolo “Left and Right”. Sia come pianista dell’Art Jazz Quartett,che come pianista di altre formazioni,partecipa a numerosi festival quali Foggia Jazz Festival nel 1997,dove al 1 concorso abbinato si classifica 2°,Italian San Giovanni Rotondo Jazz Festival nel 1997,Valentino Jazz Festival a Taranto nel 1998,San Severo Jazz nel 2001,nel 2006 il festival jazz "Mar del Jazz" di Bari..Inoltre scrive la colonna sonora del cortometraggio Quanto tempo.Nel luglio 2006 registra il suo primo disco in quartetto a proprio nome dal titolo "Hustle and Bustle" per l'etichetta PHILOLOGY. Laureato in discipline musicali con indirizzo jazz presso il conservatorio "N.Piccinni" di Bari,svolge attività concertistica con varie formazioni abbracciando vari stili,jazz,funk,blues,soul,acid jazz,insegna presso l'istituto"EINAUDI",svolgendo attività di consulenza musicale.insegna MUSICA ELETTRONICA, pianoforte,arrangiamento,ear training,tecnica dell’improvvisazione,teoria,solfeggio.

My Interests

Music:

Member Since: 1/5/2007
Band Members: Marco Contardi è un pianista foggiano che mostra indubbie qualità stilistiche ed una marcata libertà espressiva. E' energico, muscolare e possiede una facilità enunciativa che sorprende. Hustle and Bustle è un lavoro determinato così come lo è il linguaggio corale del quartetto che lo esegue. Sette brani originali, ai quali si affiancano S. Thomas di Rollins , I Remember Clifford di Golson e Summer Night di Warren e Dubin. La cellula melodica è ben tracciata e si libera in tutti i brani. Alle incursioni pianistiche fa eco il tenore di Vincenzo Presta, robusto e pastoso, gratificato dal groove ad ampio respiro di Pierluigi Villani, sorprendente per alcune scelte ariose e per l'intensità ritmica e dall'austera tessitura di Sornatale al basso acustico. La passionalità pianistica di Contardi è un tracciato liberatorio all'interno di alcuni schemi che, per un verso, limitano la libertà espressiva del quartetto. Così come accade in Disregard low blood Pressure e The Name le cui strutture tengono un po' troppo legati gli otto polsi dei nostri. Di tutt'altra cifra è Kabir, a firma di Contardi, sicuramente il brano più riuscito per la sua naturale brillantezza esortativa e per le sue sfumature sottili di colore. La vis architettonica della ritmica esprime al meglio i chiaroscuri e le piccole variazioni di Presta. Il piano solo di S. Thomas è gustoso nel dialogo tra la mano sinistra e la destra di Contardi che vena di marmorei classicheggianti il suo tocco. Legato al culto del passato è Smiling Eyes che esalta la respirazione di Presta, impeccabile e tesa a valorizzare le rotondità melodiche e timbriche della composizione. Summer Night, è opportunamente arrangiata. L'arco sonoro di Wood's Bird evidenzia, ancora una volta, il culto per il passato, anche arricchito dall'eloquio di Contardi, sempre capace di sapienti coloriture. Dear Blues segue la scia. Quando Contardi affronta "i classici", lo fa con particolare dedizione e in perfetta solitudine. I Remember Clifford evidenza la matrice evansiana del leader che distilla lampi di classe. L'ortodossia di Hustle and Buste chiude il disco.L'Italia si conferma un Paese foriero di ottimi jazzisti. E Contardi, Presta, Villani e Stornatale lo hanno dimostrato anche con questo lavoro. E proprio per le loro grandi capacità, per il loro indubbio talento, che avrebbero potuto osare di più. Alceste Ayroldi per Jazzitalia
Influences: Bill Evans,Michel Petrucciani,Herbie Hancock,Chick Corea,Keith Jarrett.
Sounds Like:
Record Label: Philology