RICORDI DELL'AFRICA
Sono stato in Kenya ormai nel lontano 2001, ospite per un mese a Lodokejeck, piccolo paese di un altopiano a 300Km circa da Nairobi, in una missione. Ho vissuto con una tribù dei Samburu. Non passa giorno in cui la mia mente non torni a quei giorni africani. Alle cose che quella gente mi ha insegnato, ai sorrisi e agli occhi di quei tantissimi bambini.
Provare a scrivere l'aridità nel cuore che sento nel mettere a confronto la nostra povertà mentale con la loro ricchezza umana, è difficilissimo.
Ho avuto la fortuna di poter vedere una Magnatta,(casa tipica del luogo ). Partecipare al rito di transizione di un giovane della tribù da ragazzo a MORAN, giovane guerriero. Parlare con gli anziani del gruppo.
Vorrei veramente che nella vita tutti possano provare una occasione così.
Nell'esperienza vissuta in Africa ho imparato che per prima cosa occorre abbandonare il punto di vista occidentale nel vedere le cose.
Se crediamo che aiutare questi popoli voglia dire farli stare e raggiungere il nostro stile di vita, beh, allora si che la cosa sarà impossibile e più grande di noi.
Io credo che l'Africa non ci chieda questo ma una pari opportunità , una giusta ridistribuzione. Se pensiamo a questo ci accorgiamo che in fondo tutti possiamo fare qualcosa cercando innanzitutto di guardare all'Africa e ai paesi cosiddetti "poveri" non come tali ma come culture e civiltà da noi diverse e dalle quali possiamo cercare di apprendere qualcosa.
Peace!!!
..
Cari amici, passo saltellando tra i vostri profili. E' come sfogliare pagine di un libro. Ognuno, a modo suo, è fantastico. Insieme di vissuti, molteplicità di idee, insieme di immagini, d'aspirazioni. La cosa appare surreale e fa salire una voglia di poter aver un dialogo costruttivo con ognuno di voi. Ma come fare?
E, soprattutto, mi chiedo. Nel "reale", dove siete?
Così, ogni tanto, mi troverete a lasciare qualche segno sul vostro profilo, sperando di non offendere nessuno, con il semplice scopo di testimoniare che , tutto sommato, un mondo diverso è possibile.
Mi auguro che tutto ciò possa, in qualche modo, condizionare tutti noi per migliorare i nostri rapporti "reali". Utopia?
Ciao e grazie a tutti.
Ps:belli e brutti..eheheheh
LA BANCA DEL DOMANI
Vorrei sentirmi di niente,
una materia di gioia
cha aleggia per l'aria.
Poter toccare tutti,
con occhi indiscreti,
per sentire una casa.
Un coro di mani abbracciate,
un mondo di uguali bravate.
Arpeggia le corde dei miei nervi,
per provare la sensibilitÃ
di questo strumento.
Vorrei meritare la vostra fiducia,
per sconfiggere l'astuzia,
abbattere la furbizia.
Ritornare alla nostra natura selvaggia,
sconfitta dalla civiltà di queste abitudini.
Focolaio di solitudini,
violenza per la parola comunicata.
Credo in un mondo diverso,
alimentato dalla solidarietÃ
di una incoscienza,
di un amore fraterno,
muto,
cieco.
Uscire dalla logica
del dare per avere,
ma sorvolare
cieli senza frontiere.
Una mensa del piacere,
condita da alimenti
di indiscrezioni del cuore.
In cui, non c'è distinzione
di un malessere,
ma la volontÃ
di essere un tutto nell'uno,
per donare alla vita
la sua naturale bellezza,
il piacere della scoperta.
Vorrei aver paura della morte,
non della sorte.
Vorrei aver paura della fame,
non di un mondo infame.
Vorrei aver paura di essere all'altezza,
di meritar carezza.
Ma questo mi par fuor luogo,
nel rogo
di una civiltÃ
assetata di bisogni lontani.
E di questo volo
non rimane che un pulcino,
che ama il suo nido,
il suo nutrimento,
la gioia del suo momento.
Di un paio d'occhi dispiaciuti,
ancora affamati,
dal padre non capiti,
dal sonno sconfitti.
O mio dolce essere,
qual è la ragione?
Quale la strada dell'amore?
Proteggiti dal volteggiare
dell'aquila,
curati e vivi,
sei la cassaforte della speranza,
la banca del domani.
DON PABLO MyGen Profile GeneratorPACEUn contrario
è necessario
alla vita
del suo opposto.
L'amore s'oppone all'odio,
la ratio alla volontà dell'io,
una legge all'anarchia,
il ricordo all'oblio.
Semplici parole,
la cui vita è pace.
la cui morte è guerra.
Parole proiettili
di quel fucile
chiamato uomo.
Altro è disumano.
Vorrei non pace,
per non volere guerra.
Un conflitto
è intrinseco all'essere
come il tappeto di stelle
è pelle per un cielo.
Una mente pensante
è riluttante alla pace.
Ma le conquiste
di queste clandestine
lotte sono
emozioni
e non prigioni,
esplosioni,
pianti d'uccisioni.
Quanta energia
buttata via
per inutili bisogni.
Sono impegni,
sacrifici, bisticci,
inutili all'essere.
Parole in cenere.
Amo il conflitto,
dalle parole trafitto,
perchè amo la pace.
DON PABLONiccolò Fabi - Il Negozio di AntiquariatoBob Marley...Bob Dylan...Steel pulse...Zebda...Aswad...Horace Handy...Inner circle...Hepcat...La Crus...Africa Unite...Sud Sound System...Modena City Ramblers...Ben Harper...De Andre...James Last...Ayo...Ganjamama...Downtown rebel...Alpha Blondy...The Doors...Jimi Hendrix...Loreena Mckennit...Eugenio Bennato...Musicanova...Pino Daniele...Mau Mau...99posse... Almamegretta...Casa del vento...Compay Segundo...Manu Chao...Vinicio...Pitura Freska...Radici nel cemento...Otto Ohm...Downtown rebel...Fiorella Mannoia...Venditti (anni 70)...Sergente Garcia...Macaco...solo per citarne alcuni...
Ovosodo...Scusate il ritardo...Ricomincio da Tre...
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Un burattino
Ho visto l'immagine
di un burattino
ribelle ai suoi fili,
molteplici ma sottili,
necessari a mantenere
equilibrio precario.
Il peso di una testa
condizionare il passo
e lame di forbici
incapaci al taglio.
L'immagine stava
beata
nella cornice
di uno specchio.
...Peppino Impastato...