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Napoli... La Città più bella del mondo...
La città fu probabilmente fondata dagli abitanti della colonia greca di Cuma attorno all'VIII secolo a.C., con il nome di Partenope, sull'attuale Monte Echia. Tale insediamento sarebbe stato successivamente chiamato Palepolis ("città vecchia"), quando la città sarebbe stata rifondata nel V secolo a.C. con il nuovo nome di Néa-pólis, ("città nuova"). Nel 326 a.C., a seguito delle guerre sannitiche, i Romani conquistarono definitivamente la città. Nei secoli seguenti Napoli ospitò molti imperatori romani che trascorsero qui pause di governo. In particolare, nel 476 d.C. l'imperatore Romolo Augustolo fu imprigionato nel Castel dell'Ovo. Nel 536 Napoli fu conquistata dai Bizantini durante la guerra gotica e rimase saldamente in mano all'Impero anche durante la susseguente invasione longobarda, divenendo in seguito ducato autonomo. La vita del ducato fu caratterizzata da continue guerre, principalmente difensive, contro i potenti principati longobardi vicini ed i saraceni. Nel 1137 i Normanni conquistarono la città, ponendo fine al ducato e Napoli entrò così a far parte del neonato Regno di Sicilia, con capitale Palermo. Dopo la dominazione sveva, nel 1266 gli Angioini trasferirono la capitale da Palermo a Napoli, decisione che fu tra le cause della rivolta dei Vespri siciliani, al termine della quale la Sicilia passò alla corona d'Aragona con una separazione che provocò di fatto la nascita del Regno di Napoli. Nel 1442 anche Napoli cadde in mano aragonese diventando una delle città più influenti del dominio Aragonese e ospitando stabilmente, durante il regno di Alfonso il Magnanimo (1442-1458), il re e la corte di questo grande stato mediterraneo. Nel 1501 il Regno di Napoli fu conquistato dagli Spagnoli e, per oltre due secoli, governato da un viceré per conto di Madrid. Nel XVII secolo la città vide la famosa rivolta di Masaniello e la nascita di una effimera repubblica indipendente. Nel corso della guerra di successione spagnola l'Austria conquistò Napoli (1707) e la tenne fino al 1734, anno in cui il regno ritornò indipendente grazie a Carlo di Borbone. Sotto la dinastia dei Borbone Napoli divenne una delle principali capitali europee. Con la rivoluzione francese e le guerre napoleoniche, Napoli vide prima la nascita di una repubblica giacobina e poi la conseguente restaurazione borbonica. Nel 1806 fu nuovamente conquistata dalle truppe francesi condotte da Napoleone Bonaparte che affidò il regno a suo fratello Giuseppe e quindi, in seguito, a Gioacchino Murat. Nel 1815 con la definitiva sconfitta di Napoleone e il Congresso di Vienna Napoli ritornò nuovamente ai Borbone. Nel 1860 il Regno delle Due Sicilie fu conquistato dai Mille di Garibaldi e annesso al Regno d'Italia. Durante la seconda guerra mondiale Napoli vide, dopo l'8 settembre, la rivolta popolare contro l'occupante tedesco comunemente detta delle Quattro giornate di Napoli.
Se nelle vicine Cuma, Capri o Sorrento scavi archeologici hanno permesso di riportare alla luce importanti reperti risalenti al periodo neolitico, nel sottosuolo napoletano si sono reperite soltanto scarse tracce di frammenti di ceramica risalente a quel periodo, mista a vasi e bronzetti riferibili alla primitiva civiltà cumana. La circostanza che i Greci chiamassero la zona campana ?p???a e ?p???? i suoi abitanti, termini derivanti da ?p?, grotta, e ???e??, abitare, è poco rilevante, dal momento che essa sembra fare riferimento alla diffusa abitudine delle popolazioni più primitive di abitare in grotte; Virgilio, (Eneide, L. VII), riferisce che i Teleboi, una popolazione della Tessaglia, si sarebbero stanziati dapprima a Capri e poi nella costa napoletana, tant'è che una colonizzazione di popolazioni provenienti dalla Tessaglia sarebbe confermata dal ritrovamento di ceramiche simili a quelle delle necropoli tessali di Sichnos e di Syros. Isolotto di Megaride, luogo (secondo alcuni), dei primi insediamenti greciSecondo il geografo Strabone, invece, alcuni coloni provenienti da Rodi avrebbero stabilito, tra il IX - VIII secolo a.C., un emporio commerciale sull'isolotto di Megaride, ove attualmente sorge il Castel dell'Ovo, mentre i Cumani, verso il 680 a.C., avrebbero fondato sul colle di Pizzofalcone - come risulterebbe dalla necropoli sottostante l'attuale via Nicotera ove si sono recuperati vasi protocorinzi risalenti al VII secolo a.C.- un primo nucleo della Napoli storica: la colonia di Partenope (da Partenu-Opsis ossia aspetto verginale) per sostenere la propria politica di espansione nel golfo sottostante e controllarne gli accessi, incrementando le loro già fiorenti attività commerciali. Coinvolta nelle guerre greco-etrusche, Partenope sarebbe stata abbandonata e, dopo la decisiva vittoria greca sugli Etruschi a Cuma nel 474 a.C., rifondata sulla riva del golfo col nome di Neapolis, città nuova, riservando alla vecchia Partenope il nome di Palaeapolis (città vecchia). Monete rinvenute nella necropoli sottostante la zona dell'attuale Porta Capuana - raffiguranti la sirena Partenope in stile siracusano - confermano tanto l'esistenza della città di Neapolis già nel 470 a.C., quanto il fatto che alla fondazione della nuova città avrebbero partecipato oltre ai Cumani, anche Phitecusani - ossia coloni siracusani provenienti dall'isola di Ischia e forse anche da Ateniesi, secondo quanto attestano sia Strabone che il ritrovamento, in scavi archeologici, di monete attiche, raffiguranti Athena. L'influenza ateniese, che tuttavia cominciò a venir meno già a partire dal 420 a.C., rese il porto della città uno dei più importanti del Mediterraneo, producendo uno sviluppo urbanistico che rimase immutato sino alla metà del I secolo a. C.


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