Inizialmente nato a Monza da un’idea di Simone Cattaneo nel 1999 come un “collettivo musicale†che riuniva gran parte dei musicisti coinvolti nei progetti musicali di Luca Urbani, “Zerouno†si è trasformato in un vero e proprio gruppo rock nel 2005, all’indomani della pubblicazione del primo, omonimo album, uscito su etichetta Mescal. Le caratteristiche originarie, che vertevano principalmente sulla sperimentazione elettronica al servizio di una visione commercialmente libera della musica pop, sono passate gradualmente in secondo piano a favore di una timbrica estremamente varia che sposa in modo del tutto naturale il background dei singoli musicisti. Le nuove canzoni (registrate al Frequenze Studio di Monza) che andranno a compilare la tracklist dell’album “.2â€, passano in rassegna momenti di chiara derivazione psichedelica, vaghi echi floydiani, curiosi spunti che sanno di cinematografico, richiami a quella voglia di canzone d’autore che sposa il suono e il gusto attuali, sgombrando il campo da qualsiasi tentazione di cadere nella mera esecuzione di schemi già prestabiliti, anche quando gli arrangiamenti dei singoli passaggi si lanciano in citazioni quasi filologiche. A questo sommiamo un suono pieno, deciso, quasi fragoroso nelle saturazioni che puntellano i brani più drammatici e claustrofobici, dove l’aspetto meccanico conserva sempre una grande valenza passionale, alternato a episodi più morbidi ed evocativi in cui emerge l’approccio melodico già sentito nelle migliori prove di La Sintesi, Soerba e Blu Vertigo. Un risultato ottenuto grazie anche alla varietà di colori della voce di Lele Battista (che interpreta la maggior parte delle composizioni) e Luca Urbani, che piega la sua attitudine monocorde perfino ad un contesto lisergico e “liquidoâ€. Una riuscita e coinvolgente poetica rock in cui emergono grandi capacità sia a livello compositivo che esecutivo, perfetta per il palcoscenico.