About Me
Full discography download is available on ...aquietbump ournet label. Click the logo.
ENGLISH
Black Era came to light in Naples in the year 2004.
A time of Chaos and Holy Wars, Twin Towers and Banks, Global Villages built with entropy, petrol, obedience, doubt.
On the border of European civilisation, south of legality, between the Gulf that must be seen before dying and the poison that blinds and kills.
To look the Beast in the eyes becomes a necessity, a need as impelling as breathing.
Breathing, expressing, communicating.
The members of Black Era come from different experiences with similar reflections and a common soul.
Blob is made of metal, circuits, and Black.
Within him are the origins playing bass with a plectrum, wah-wah and distortion, breathing Grindcore and psychedelia, a caustic mix.
Then the experience as a sound technician, electronic machines, sound waves born and tamed in the studio, the charm and the evolution.
Amongst other stories, a memorable page of Italian underground drum’n’bass with the band Nevrotype.
And then the founding of Black Era.
AllFuzz breathes dreams from another era, travels on a six-stringed time machine, a lysergic minstrel whose only drugs are chocolate and beer.
Pink Floyd and Slayer make him take up an adolescent guitar, and in the musical scenario of Torre del Greco, a provincial desert, his path often crosses that of Blob.
Barely out of their teens they play together in a thrash band inspired by Coroner and a year or two later they form a curious dark-psycho band called Shiva which, without ever recording anything, nonetheless leaves its mark in the Neapolitan clubs where it plays an alien sound for audiences that struggle to comprehend a similar approach to rock.
DyDarshan strangles her sensual shyness with the velvet-gloved hands of her voice. Black music runs in her veins and vibrates in her vocal chords. She could have been a Ghetto-Girl but her soul is different, her anger is more intimate, her grief less superficial.
Stevie Wonder, Afro-American rhythms and bass, the groove and metropolitan blues: these give Daiana’s lips their colour. A perfect example of her talent can be heard in “Paura che Passaâ€, the debut track of the hip-hop combo “Co’sang†on the mythical compilation CD “SpaccaNapoli†by the Clan Vesuvio crew.
In the year 2004 destinies cross, ideas converge, language is elaborated and strategy is decided. The record industry is in crisis, music travels along new highways, the Message has found a new Medium.
With friends from Mou and Jambassa the project “A Quiet Bump†is born: an Italian net-label with a new approach.
Productions protected by Creative Commons rather than Copyright, and hybrid releases that include cut-cost digipaks with original graphics or the possibility of downloading the entire album free: the choice lies with the listener.
After 18 months of rehearsals, concerts, discussions, cigarettes, frequencies and distortions, the first album makes its appearance: “Point of No Returnâ€.
Difficult to define; from an indistinct point that lies somewhere between dark atmospheres, reminiscences of trip-hop and metal sampling, lyrics full of grooves, accusations and anger, the Black Era sound emerges and begins its march towards a greater awareness.
The reaction of the press and the public is as enthusiastic as it is unexpected. Those who see Black Era playing live are struck by the metallic fog and the extraordinary stage-presence of DyDarshan. Those who listen to them on CD find it hard to compare them to another band.
A year later sees the release of “The Tunnelâ€; an ep that pre-announces the evolution of the Black Era sound towards new and darker shores.
A few months later the full-length CD “Then†arrives on the scene: 15 tracks pushing the band well beyond its origins in terms of darkness, psychedlia and distortion. Another conceptual step forward, this time the dark sparks are enflamed by the doubts and anxieties of he who has attained consciousness and knows that he must shout out loud - even against the wind.
ITALIANO
I Black era nascono del 2004 in Campania.
Epoca di Caos e Guerre Sante, Torri Gemelle e Banche, Villaggi Globali costruiti con entropia, petrolio, obbedienza, dubbi.
Ai confini della civiltà europea, a Sud delle leggi, tra il Golfo da vedere prima di morire e i veleni che accecano e fanno morire.
Guardare la Bestia negli occhi diventa una necessità , un bisogno impellente come quello di respirare.
Respirare, esprimersi, comunicare.
Hanno esperienze diverse, riflessioni simili e parte dell'anima in comune,i membri dei Black Era.
Blob è fatto di metallo, circuiti e Nero.
Ha dentro gli inizi, quando suonava il basso con il plettro, il wah wah e il distorsore, respirava Grindcore e psichedelia, mix caustico.
Poi l'eperienza da tecnico e fonico, le macchine elettroniche, le onde sonore che nascono e vengono domate in uno studio, il fascino e l'evoluzione.
Tra le altre storie, una bella pagina del drum'nbass underground italiano con i Nevrotype.
E dopo fonda i Black Era.
AllFuzz respira sogni di altre epoche, viaggia su macchina del tempo a sei corde, menestrello molto lisergico, ma le uniche droghe che lo rapiscono sono la cioccolata e la Birra al frumento.
I Pink Floyd e gli Slayer gli fanno impugnare la chitarra adolescente, poi nella scena musicale di Torre del Greco, deserto Provinciale, si incrocia spesso anche con Blob.
Condividono poco più che maggiorenni la militanza in una band thrash ispiratasi ai Coroner e qualche anno più tardi fondano una curiosa band dark-psycho chiamata Shiva, che pur senza aver inciso nulla ha lasciato un ricordo forte nei locali napoletani, proponendo un sound alieno per un pubblico che all'epoca non immaginava un simile approccio al rock.
DyDarshan strangola la sua timidezza sensuale con le mani inguainate di velluto della sua voce.
Ha la black music che scorre nel sangue e fa vibrare le corde vocali, sarebbe potuta essere una Getto-Girl ma ha un anima diversa, una rabbia più intima, un dolore meno superficiale.
Stevie Wonder, i ritmi e i bassi afroamericani, il groove e il blues metropolitano, questo colora le labbra di Daiana, che da una bella dimostrazione del suo talento in “Paura che passaâ€, l'esordio del combo hip-hop dei Co’sang sulla ormai mitica compilation “SpaccaNapoli†della crew Clan Vesuvio.
Nel 2004 si fondono i destini, covergono le idee, si elabora il liguaggio, si decide la strategia.
La discografia è in crisi, la musica viaggia su nuove strade, il Messaggio ha nuovi Medium.
Con gli amici dei Mou e dei Jambassa nasce il progetto AquietBump, una Net-label dall'approccio unico in italia.
Produzioni tutelate dal Creative Commons e non dal Copyright, release ibride, tra digipack con grafica d'autore a prezzi low-cost e la possibilità di scaricarlo integralmente gratis, la scelta è degli ascoltatori.
Dopo un anno e mezzo di prove, concerti, discussioni, sigarette, frequenze e distorsioni, arriva il primo album, “Point of no Returnâ€.
Difficile etichettarlo, tra atmosfere dark, reminiscenze di trip-hop e campionamenti metal, le liriche piene di groove, accuse e rabbia, nasce il loro sound e inizia il cammino nel loro concept incentrato sulla presa di coscienza.
Le reazioni della stampa e del pubblico sono tanto calde quanto sorprese, chi li vede dal vivo rimane fulminato dal sound fatto di nebbie metalliche e dalla straordinaria presenza scenica di DyDarshan, chi li ascolta su disco sente che è difficile accostarli ad altre band.
Dopo un anno, esce “The tunnelâ€, un ep che annunca l'evoluzione del loro sound, i nvuoi lidi più scuri.
E dopo pochi mesi ecco “Thenâ€, nuova release, 15 tracce che si spingono ancora oltre all'esordio in fatto di oscurità , psichedelia e distorsioni.
Ancora una tappa concettuale, stavolta ciò che fa esplodere le loro scintille scure sono i dubbi e angosce di chi ha preso coscienza e sa di dover urlare, anche controvento.
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Delete Careful - Live@MasFest 2006