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Astrid

PITTRICE

About Me

c'è l'amore e c'è la pittura e io ho un cuore solo. Il percorso della pittura e della scultura nei secoli ha prodotto numerose icone di femminilità: vergini, sante, veneri, dame e regine, sfrontate prostitute, dolcissime contadine. L’elenco potrebbe essere infinito, ma resterebbe pur sempre incompleto. Una donna può riuscire a dipingere il corpo femminile in un modo nuovo, rivelando come esso non sia solo una seducente opera della natura, un’incredibile unione di elementi capaci di plasmare e donare al mondo la vita. Quest’urna creatrice, infatti, racchiude in sé anche una personalità, una personalità unica che può arrivare a scontrarsi con la vocazione del proprio corpo e originare una tormentata e continua battaglia. Grazie a questa consapevolezza che il mondo contemporaneo ci dona, riusciamo a guardare queste dee, queste madre-terra dal ventre gonfio, nella loro completezza.

My Interests

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I'd like to meet:

Nelle culture pre-indoeuropee la Dea Madre veniva raffigurata come un rospo. Le raffigurazioni del rospo e dell’ibrido donna-rospo nel corso dei millenni vengono sempre associate alla Madre Terra, simbolo di fertilità e maternità, ma anche di morte e quindi di rigenerazione all’interno dei cicli del tempo. Presso gli Olmechi, il rospo è spesso raffigurato con una postura, chiamata anche "postura india", posizione normale del parto e le sue secrezioni sono dotate della proprietà di aumentare le contrazioni. La rana è associata alla creazione e alla donna anche nella cultura azteca, dell’antico Egitto e nella tradizione tirolese e tedesco-meridionale. Ma il rospo è anche un animale legato al demonio e adibito alla cova di creature mitologiche come il basilisco, re dei serpenti, capace di uccidere con un solo sguardo.