*Shadow* PhotoGraphy

Shadow è Susanna Corrias, Fotografa specializzata in nudo "artistico".
Nata e vissuta a Roma fino al 2004 ed ora residente a Siracusa.
Diplomata presso l'Istituto per la Cinematografia e la Televisione Roberto Rossellini di Roma con la qualifica professionale in Fotografia e come tecnico cinematografico.
Ha fatto parte del Gruppo Garage di Leonardo Damiani dal 1994 al 1998: sperimentazioni fotografiche glamour e underground ed in camera oscura.
http://www.gruppogarage.com
Dal 1991 inizia ad esporre le proprie immagini in mostre personali e collettive.
1991 “Emozioni… un fotografo, un pittore” Amalfi (SA) – A.A.S.T.
1991 “I nuovi fotografi”, presso la biblioteca centro culturale di Roma.
con il Gruppo Garage:
1994 “Foto-esordio” II edizione della mostra organizzata dal Mifav (museo dell'università di Tor Vergata).
1994 “Dark Glamour”
1995 “I salotti della fotografia”, presso la “New school of art”, Roma
“PhotoXposizioni” nella rassegna “Let'em show!” presso il “Let'em in”, Roma.
“Photo Roma Show” Fiera di Roma, Roma.
“Mattone dopo Mattone”, iniziativa promossa dal Mifav presso l’università di Tor Vergata.
1995 un' opera personale ed una del Gruppo Garage sono parte del Mifav.
Realizzazione mostra in memoria di Sabrina Faustinella:
“Sabrina. Frammenti di un’anima”, ex chiesa Santa Rita, Via Montanara, Roma. Collaborazione con l’Istituto di Cinematografia e Televisione Roberto Rossellini di Roma e con la partecipazione della Commissione delle Elette. Inaugurazione alla presenza del sindaco di Roma, Francesco Rutelli.
Ha esposto la personale in bianco e nero "Iron Thread" sia in Italia che all'estero:
1999 “Iron Thread” esposizione presso il "Centre Culturel de l'Arrondissement de Huy" (Belgio). Sezione: “Clicés et lieu commun”
2004 “Iron Thread” esposizione presso la galleria “L’Arte Club” di Catania.
Nel 1995 Vince il concorso: “Vinci un Workshop” (concorso per unico vincitore in tutta italia), il premio è uno stage di stampa fotografica Fine-art in bianco e nero con James Megargee, fotografo e stampatore professionista di New York, promosso dalla “Toscana Photographic Workshop”.
Nel 1994 pubblicano due immagini nella seconda di copertina della rivista “Foto & Dintorni”. Anno 2 n° 3.
Nel 1998 la rivista italiana di fotografia: “Photography Magazine” pubblica su 4 pagine l'articolo sulla serie fotografica “Il filo di ferro”, Anno 2 n° 2.
Nel 2004 è ospite del programma Loveline, condotto da Camilla Raznovich su MTV, andato in onda martedì 16 Novembre. Intervista e presentazione fotografie.
E' autrice di tutte le fotografie contenute nel CD NOEMA "Introduction" (con il nickname Susie C.)
http://www.myspace.com/noemaintroduction
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Per anni ho cercato l'anello di congiunzione, ho cercato il motivo per cui sono stata spinta ad amare la fotografia. Mi sono posta questa domanda tante volte, dando sempre risposte vaghe perché non ne conoscevo la risposta. Ho sempre tenuto la Fotografia sotto un'ala, sotto il cristallo, lontana da futili lavori o da contaminazioni prive di poesia e di concetto. E' sempre stata una passione ed uno sfogo. Mi ha aiutata a capire e a risolvere in più di un'occasione, quello che mi stava accadendo inconsciamente.Una cosa che facciamo tutti, o che almeno una volta abbiamo fatto, è cercare di tradurre i sogni, la nostra attività onirica. Uno smembramento delle immagini, dei simboli, per dar loro una collocazione nello scorrere della vita reale... Credo che la fase più difficile sia trovare un linguaggio, quello che noi comprendiamo, quello rivelatore.Ho finalmente capito che il mio modo di "usare" la fotografia per anni è stato il processo inverso, la realtà tradotta in immagine onirica... Il passaggio da sensazioni vissute, emozioni, in simboli. E' un po' come il tentare di fotografare i sogni. Questo è il modo in cui io amo la fotografia.. e mi lascio amare..
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Il Filo di ferro
(Iron Thread)
Questa serie ha inizio nel 1995 ed è completata nel 1996. La tecnica usata in alcune immagini è frutto di una sperimentazione del preocesso fotografico in camera oscura.
Il risultato di tale tecnica, ha permesso di esprimere alcuni particolari rilevanti e fondamentali per la rappresentazione della storia.
Il Filo di ferro è la storia di una donna rappresentata come una farfalla:
la sua nascita nel bozzolo, la formazione del corpo e i suoi primi movimenti fino al completamento della metamorfosi.
La fase di distacco dall'involucro, di "presa di coscienza" del proprio corpo e la ricerca del proprio essere, è rappresentata come separazione dalla membrana che l'ha nutrita, divenendo parte del corpo stesso, fino all'eliminazione definitiva dell'ultimo elemento: un'ala.
Una sorta di "viaggio" nella ricerca di un'idividualità con curiosità e coraggio nella confusione del processo.