Sara Rados, ancora coi contorni indefiniti, ha cominciato la scorsa estate, di pomeriggio, con un prurito alla testa con dentro ostinati e melodie ancora di impercettibile volume.La Ricetta e poi tutti gli altri pezzi (ancora tutti immersi nella lavorazione) sono sgorgati fuori come liquido amniotico e parlano di tutto il tempo in cui si è chiusa dentro e ha pensato. Spesso troppo o troppo poco.
Dentro a quel tempo ogni stanza attraversata è stata un fortino di pace, pece, nevrosi e snobismo che ha plasmato ogni parola con una lima irrazionale, la voce e la chitarra..Attualmente le sue sottili linee live si appoggiano su tre tappeti che volano e danno vita al progetto "Sara Rados & The Rugs": Alessandro Romano agli "alinofoni" (organetti e synth). Piero Messina, chitarra e voci da un'altro posto, Fabio Vassallo, basso e contrabbasso.
“La ricetta perfetta del disilluso†è soprattutto una frase che è risuonata a una certo punto in testa, un'allegoria sporca e veloce di tutti gli ingredienti e le cose scoperte e tenute mute finora.
E' una formula nata sui ritmi scarni in levare per iniziare a farsi ascoltare....
myspaceeditor.it
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