About Me
Novembre 2006.Notte di pioggia,folla rintanata al chiuso di un locale dove si sta svolgendo un’approssimativa jam session tra i musicisti di una piccola cittadina di provincia.Quando la serata comincia ad addormentarsi,e la gente scappa col contagocce verso qualche ora di sonno,a pochi passi dall’ingresso Michael Antonacci ferma Giovanni Peddoni per proporgli un’offerta interessante:entrare a far parte di una cover band dei R.H.C.P. come cantante.
Si tratta di una prova,niente di serio insomma,un po’ per studiarsi,un po’ per completare un puzzle che va avanti gia’da un anno senza risultati concreti:molti altri cantanti sn gia’ stati chiamati,ma per un motivo o per l’altro nessuno ha avuto lunga durata dentro il progetto.
In effetti l’incontro non e’ casuale,dal momento che durante l’estate appena passata i due calcano lo stesso palco di una rassegna musicale,questa volta il cantante sta dietro le pelli di una batteria,neanche a farlo apposta di una cover band del gruppo californiano.Michael tiene bene a mente questo dettaglio,come dimostrano i fatti.
Preso dalla curiosità di cimentarsi in un genere musicale del tutto nuovo,ma soprattutto lontano anni luce dal filo conduttore hard rock/metal che ha caratterizzato il precedente decennio di carriera,Giovanni accetta volentieri di mettersi alla prova nel progetto nascente.
A Dicembre ci sono le prime prove,e la conoscenza con gli altri due membri del gruppo:Fabio Mereu alla batteria e Nicola Valdes al basso.L’ambiente è da subito accogliente,si instaura dopo poco un rapporto di confidenza e contemporaneamente l’impegno è sostenuto;tutti infatti provengono da esperienze musicali differenti e disparate e proprio per questo si lavora sodo su molti fronti e non senza difficoltà .Le sonorità da ottenere per esempio sono molto caratteristiche,e il concetto base su cui si lavora è il raggiungimento di un “groove†in primo luogo esecutivo,che si espanda anche al rapporto tra i musicisti...diventare un gruppo a tutti gli effetti insomma.
Il primo periodo fila relativamente liscio,perche’ da tempo esiste un repertorio comune,materiale su cui già si è lavorato e che costituisceuna buona base da cui partire;l’ingresso della voce in ogni caso fluidifica e armonizza le precedenti fatiche,e questo indubbiamente funge da stimolo per l’intero gruppo.In pochi mesi si concretizza la possibilità di organizzare una stagione musicale estiva.
In ogni caso ad Aprile 2007 si presenta il desiderato battesimo del fuoco,l’esordio live della band in collaborazione con un altro gruppo locale orientato sempre sul funky-rock di produzione propria,i M.I.L.F.Occorre naturalmente per l’occasione scegliere il nome alla band,quindi in linea con un atteggiamento divertito e un forte senso autoironico la decisione cade unanimemente su RED HOT CHILI WILLY,citazione ai Simpsons di M.Groening.
Lo spettacolo va bene,il gruppo raccoglie molti consensi e si accattiva la simpatia di un pubblico eterogeneo:la riproposizione di brani appartenenti ai diversi momenti compositivi della band americana mette d’accordo i gusti musicali degli estimatori di vecchia data,abituati a un suono piu’ duro ed energico con quelli dei nuovi fan,appassionati alle melodie piu’ dolci e se vogliamo,piu’ commercialmente accattivanti.
Spronati dal primo acerbo successo,i quattro musicisti ultimano il repertorio e aprono la stagione estiva molto presto.Man mano che i concerti aumentano,oltre a un percepibile miglioramento tecnico,i Chili Willy ottengono il ricercato atteggiamento groovy e non solo musicalmente parlando.
Si consolida ulteriormente il rapporto e questa maggiore intesa sfocia durante alcune serate in picchi di primordiale cabaret,in particolare tra il chitarrista e la voce solista,che servono a riprendere fiato tra un pezzo e l’altro ma soprattutto danno colore all’esibizione.
A fine Agosto la stanchezza per le numerose date si fa sentire,così il gruppo decide di sospendere i live:in ogni caso non si resta con le mani in mano,infatti il gruppo si cimenta in una stimolante esperienza di registrazione in studio.E’ una sorta di demo-tape che mette in luce il discreto livello raggiunto,ma ancora alcuni limiti esecutivo-tecnici da cui non si è esenti.E’ in ogni caso un pungolo per il gruppo,che coglie la palla al balzo per fare il punto della situazione:da Ottobre le prove diventano sistematiche e piu’ impegnative,il repertorio viene continuamente aggiornato per far fronte con maggiore agilità ad esibizioni lunghe nel tempo(fino a tre ore!) e per accontentare un pubblico sempre affamato dei singoli piu’ famosi dei R.H.C.P.
L’autunno continua con un’altra serie di concerti in locali,stavolta con un piglio energico, determinato ma sicuramente piu’rilassato rispetto all’estenuante periodo precedente:la maggiore consapevolezza e la sicurezza traspaiono,dando vita a performance molto piu’ tornite e “professionaliâ€.
Attualmente la storia del gruppo si ferma a questo punto,e nessuno sa cos’altro potra’ succedere:intanto i Chili Willy continuano a darci dentro,cercando di mutare,migliorare e rinnovarsi...
STAY TUNED,THE BEST IS YET TO COME!!!I edited my profile with Thomas Myspace Editor V4.4 (www.strikefile.com/myspace)