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Domenica 20 aprile 2008, 4:39 pm GIODOC...: "...chi legge questo forum ricorderà la firma che avevo ad inizio campionato: nun voglio sapè niente. Vedo calcio da 37 anni e ne ho viste abbastanza. La Salernitana ha vinto il campionato, in barba agli scongiuri, le grattate e tutto quello che vi pare. Questo è quello che ho scritto stanotte. Inizi la festa.-LA VITTORIA OBLIQUA - GIODOC - Niente feste organizzate, nessuna tavola apparecchiata. Come dicevano i nostri nonni:” Nuie nun simm’ gent’e chest….”.La vittoria della Salernitana arriva di taglio, come una lama che decapita di netto paure, congetture, tabelle e previsioni. A Salerno si vince così, come l’ultima volta dieci anni fa, la festa negata da una recente tragedia.La Salernitana vince oggi nel deserto senza quella tifoseria che, pur decimata, ha continuato a seguirla in questi anni difficili. Una tifoseria che si vuole morta insieme alla passione cittadina.Morta… non saprei.Dopo la partita di Ancona ho visto un filmato su youtube, di quelli fatti col telefonino. Non so quanto consapevolmente, l’autore ha girato un capolavoro in 45 secondi.Se andate a rivederlo, ci trovate tutto. Una vecchia canzone cantata stancamente, una muta preghiera al cielo, due o tre calci tirati alla spera indio e poi:” È bbona… Marò… Marò… Goooool!” E il cielo e la terra che si cambiano di posto a celebrare con danza selvaggia la rete di Ciarcià. Ecco, là dentro ci si trova quello che non muore. E non è oggi il giorno per celebrare processi.Non lo farà di certo il Presidente, che, senza aver imparato del tutto come si sopravvive nella giungla, restituisce a Salerno dopo 3 anni i nomi sulle magliette e la pagina 209 del Televideo. Questo racconteranno gli almanacchi del calcio.E sicuramente di processi non vorrà parlare il Direttore, che nelle foto che oggi si scattano per essere guardate domani, ricorderà a tutti che la Salernitana che torna in B è piena di navigatori, ma povera di santi e di poeti. I navigatori, appunto. Vecchi soldati del pallone che hanno avuto un merito solo, il più importante. Hanno saputo guadagnarsi l’ingaggio. Vincendo il campionato senza un allenatore.La vittoria della Salernitana ha la faccia da predestinato di Arturo Di Napoli. Non è il tipo che presenteresti a tua figlia o a tua sorella, ma non è con loro che si doveva fidanzare. Doveva farlo con noi, e lo ha fatto. Gli ho chiesto di portarmi via, e mi ha accontentato. Già questo lo rende migliore di una meretrice cantoniera, e se la mia passione per Salerno è del tutto assimilabile a quella per una donna, si capisce bene come io possa godere (quanto) dei suoi gol senza dirgli per forza “Ti amo”.Non la cercate oggi, la vittoria obliqua. Non la trovereste nei caroselli delle auto, nelle bandiere appese ai balconi. Quello è il carro dei vincitori, non la vittoria vostra.La vittoria obliqua vi raggiungerà domani, quando al bar leggerete i giornali, quando ripenserete a dove eravate dopo Marassi o dopo Avellino. Quando quelli di voi che vivono o lavorano in un’altra città sentiranno gli altri dare voce a quello che è il vostro pensiero d’amore: “Salerno, Salerno, Salerno…” Eccola, la vittoria obliqua, che arriva come un’improvvisa sensazione di calore al viso, e tu ti tocchi la faccia e vedi che sulle dita c’è del sangue, ma questo non ti fa paura, ti fa sentire vivo e, per un attimo, coraggioso.Tanto coraggioso da continuare a tastarti fino a trovare quella vecchia cicatrice sul tuo corpo, quella a forma di treno. E solo allora capisci che la vittoria obliqua è un fiore, un rivolo di vita che va a finire proprio in quella vecchia cicatrice.E se te ne accorgi soltanto tu, o pochi altri, che importa? Dritta od obliqua che sia la vittoria è anche tua, nessuno te la può rubare.Scritta nel posto dove i pensieri prendono forma, nella notte tra sabato 19 e domenica 20 aprile 2008.http://www.razzairno.com/forum/viewtopic.php?f=1&t= 6623&start=0....

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