Il turismo perde centinaia di prenotazioni.
Così l'effetto-Napoli mette in ginocchio l'economia Salernitana. Per la mozzarella export in calo del 15%. Rischiano anche le produzioni di verdura e ortaggi. Il turismo perde centinaia di prenotazioni.
di Gianni Giannattasio
Le immagini di Napoli invasa della spazzatura, delle scuole chiuse, degli autobus incendiati e degli scontri con la polizia, hanno fatto il giro del mondo. Tutta la Campania ne esce a pezzi, perché all'estero non fanno alcuna differenza tra Napoli e Salerno. Col passare dei giorni cominciano ad avvertirsi i primi contraccolpi anche sul fronte delle esportazioni: ortofrutta e produzioni lattiero casearie, al momento, i settori più esposti. «La Campania - denuncia Luigi Orsitto, direttore di Confagricoltura Salerno - purtroppo è balzata agli onori della cronaca internazionale come immondezzaio d'Italia e questo non giova affatto, anzi vanifica l'impegno profuso dalle aziende agricole per un ambiente sano e pulito». Cominciano a registrarsi flessioni nelle esportazioni delle produzioni articole a pieno campo. «In particolare - spiega Orsitto - iniziamo a registrare contrazioni nei prodotti di quarta gamma, cioè le insalate pronte all'uso. I mercati inglese e tedesco, molto attenti alle tecniche di coltivazione e alla salubrità , sono allarmati». Più significative e preoccupanti le flessioni nella vendita delle mozzarelle. «In questo comparto - spiega il direttore di Confagricoltura Salerno - già si scontava la crisi del mese scorso, relativa a quanto denunciato in provincia di Caserta per le frodi nella produzione di mozzarelle con latte non di bufala, per la brucellosi e la presenza di diossina nei campi. Ora si è aggiunta l'emergenza rifiuti. A livello locale il problema non esiste, perché i consumatori hanno consapevolezza della diversità di situazione in provincia di Salerno, ma appena si varcano i confini c'è allarme e non si fa differenza. In un negozio in Germania hanno esposto un cartello con il quale avvertono i consumatori che le mozzarelle in vendita non sono prodotte con latte campano». In provincia di Salerno si producono 10,5 milioni di chilogrammi di mozzarella all'anno, una quantità che è pari al 31% della produzione totale nell'area Dop. «Il calo di produzione in questo periodo post natalizio è fisiologico, ma a questo - spiega Orsitto - si aggiunge una quota del 10 - 15 % in meno dovuta proprio all'emergenza rifiuti. La situazione comincia a diventare davvero preoccupante». Il direttore di Confagricoltura Salerno confida nella soluzione a breve dell'emergenza rifiuti in Campania: «Se Arriviamo a Pasqua senza immondizia per le strade si può ancora recuperare, altrimenti no. Purtroppo, nonostante siamo fuori da quei circuiti e quelle negatività , la contiguità territoriale con Napoli e Caserta sta trasformando, nostro malgrado, in handicap il nostro valore aggiunto che è rappresentato proprio dall'habitat. Da questa situazione di allarme nei mercati esteri, però, o si esce tutti insieme o si affonda. Bisogna già cominciare a pensare a delle azioni di riscatto a breve termine. Serve un'operazione di marketing per evidenziare la bontà del prodotto e di tutta la filiera, non solo per la mozzarella ma per tutti i nostri prodotti agricoli. Il mondo agricolo è pronto a fare la sua parte ma serve annche l'impegno determinante del pubblico». (12 gennaio 2008)