Letteratura, cinema, musica. Per quest'ultima i miei nomi di sempre: Francesco Guccini dall'uscita di Radici e gli Inti Illimani dal 1973. E De André, Vecchioni, Bertoli, Lucio Battisti, Paolo Conte. Molto di quello che i gruppi italiani o anche i singoli hanno prodotto per tutti gli anni Settanta e i primi Ottanta: dal Banco alle Orme di Storia o leggenda e di Verità nascoste eccetera eccetera; da Ivan Graziani a Eugenio Finardi a Franco Battiato dimenticandone per il momento (e ingiustamente) molti. E poi Jazz (anche se non sono un esperto): Enrico Rava, Miles Davis, Chet Baker, Petra Magoni. E infine la classica. Tutta. Altre grandi passioni: un rosso corposo e giustamente tannico, intorno ai 12,5-13 gradi, un sigaro (toscano? cubano?) al mese, i miei amici.
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Les enfants du paradis, Una pura formalità , Blade Runner, Furore, Il terzo uomo, Mezzogiorno di fuoco, Nodo alla gola, Intrigo internazionale, 2001: Odissea nello spazio, Lo zoo di Venere, Heimat 1 e 2, Un cuore in inverno, Donnie Darko, 24, Alias, Millennium
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Che fortuna! Tanti. Datemi tempo per un elenco appena appena sufficiente. Odissea, La Divina Commedia, Eneide, Don Chisciotte, Le opinioni di Tristram Shandy, Faust, Wilhelm Meister, la Bibbia, Moby Dick, Guerra e pace, tutto Simenon (senza Maigret) e tutto Dickens, e Victor Hugo, e Faulkner, e Steinbeck, e DeLillo, Cent'anni di solitudine, Il nome della rosa e Il pendolo di Foucault, Grande sertao, La vera vita di Sebastian Knight, Tra i due palazzi, Istanbul, e poi Danubio, Microcosmi, Un altro mare e i saggi di Claudio Magris e...e...
Zorry Kid, Zagor, Alan Ford, Felipe (l'amico di Mafalda), Lido Vieri.