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My Interests

Tutto ciò che Fariniventi non è, è Fariniventi. Tutte le persone che hanno collaborato con e per l'etichetta: Mattia Montesano,Federico Maranghi, Emanuele Marinaccio, Matteo Santa Maria, Andrea Sciacca, Filippo Fiorentini, Fiorenza Picozza, Carlotta Velda Mei, Bruno Tosatti,Daniele Risoluti, Paolo Carrus, Guido Muzi, Michelle Carpente, Pietro Artioli, Shiro Nishimoto, Lorenzo Calpini, Pg Dicamillo,Sergio DeGasperis, Andrea Muzzioli, Daniele Basili, Alessio Franchi, Giulia Cerino, Francesco Coco,Tullia Monachesi,Battista Aceti, Iacopo Capitani,Pietro Sanjust di Teulada, Emanuele Tani, Fabio Baldelli, Damiano Monti

I'd like to meet:

MI PIACEREBBE conoscere chi non sa conoscere nessuno. Non potrei mai farlo però. Sarebbe come stabilire che ci si può contraddire e subito dopo asserire che invece non ci si può contraddire... forse la prima frase giustifica la seconda, oppure la seconda fa eccezione e allo stesso stesso tempo conferma la regola enunciata dalla prima? Mi piacerebbe non sentire la necessità di viaggiare. Mi piacerebbe essere cofondatore di un etichetta e non l'etichetta stessa. Allo stesso modo preferirei essere un Dio e non un uomo, ma il mondo degli Dei mi ricorda troppo il mondo dei personaggi di un romanzo di Ellis. Mi piacerebbe asserire che Dio è UNO, ONNIPOTENTE, ONNISCENTE E ONNIPRESENTE Eccetera eccetera., e mi piacerebe pensare che Dio possa creare un altro Dio uguale a se, smentendo così di essere UNO. Mi piacerebbe prendere a calci in culo il fantasma di Sartre. Mi piacerebbe costruire un palazzo di tre piani a new york e consigliare ai suicidi di buttarsi da quello, perchè anche se è più basso è più carico di emotività. E vorrei costruirlo tutto in lattice. Non mi piace essere di tendenza ma neanche di controtendenza. Non mi piace il buonismo, ma non sono cattiva. Mi piace la pizza, il sapore della pellicola o l'odore di una muta di corde Dean Merkley. MI CHIAMO FARINIVENTI e sono un ETICHETTA. ...[img]http://www.fileden.com/files/2007/11/21/1598181/zkjz kj%C3%A7h%5D%5D.wav[/img] [url=http://www.fileden.com]Free file hosting from File Den![/url]

Movies:

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Books:

MOSTRI MOSTRI. MOSTRI.cosa sono i mostri? forse i mostri sono quelli in cui non vedi la bellezza. Quale bellezza? Ieri sera tornavo a casa che saranno state le undici di sera. Arrivato davanti al cancello provo ad aprirlo col telecomando, ma s’era rotto. Quindi dovevo per forza aprirlo con la chiave, sono sceso dalla moto, l’ho accavallettata e sono andato ad aprire il cancello. La pioggia…pioveva che sentivo il rumore delle gocce che cadevano sul mio giubbotto di pelle come degli scoppiettii. Stavo per risalire in moto, ma arrivano tre persone, tre stronzissimi zombi penso, si, non potevano essere altro perché camminavano lenti e goffi, erano pallidi, con la bava alla bocca e uno di loro era anche senza il naso, e pieno di sangue putrefatto li in mezzo alla faccia. Tre bastardissimi e fetidi zombi pienidimerda nel cervello, freddi, morti, bastardi che sembravano persone vere ma non lo erano! Uno di questi, la vecchia, mi ha messo le mani addosso, stavano cercando di stringermi all’angolo per fottermi, fortuna che avevo con me la lama. La presi dal calzino e cominciai a colpirli in faccia, l’avevo visto nei film che gli zombi muoiono solo se li colpisci alla testa, cazzo puzzavano da far paura, ma la lama gli penetrava la faccia come il burro. Ho faticato parecchio prima di stenderli, poi una volta parcheggiata la moto, sono salito a casa, mi sono acceso una sigaretta ed ho guardato dalla finestra. I tre corpi erano ancora li inermi. Dovevo toglierli di mezzo, ma mi serviva qualcosa per non perdere il controllo, la coca era finita, anche il fumo, avevo un ultimo acido. Andai in cucina a prendere una birra tanto per non buttarlo giu’ da solo. Presi anche un sacco della spazzatura e un coltello da cucina. Ero sceso e li guardavo inermi a terra mentre l’acido cominciava a fare effetto. Me li trascinai in garage e cominciai a farli a pezzi, sembrava di tagliare il burro, non erano umani, erano un po’ come delle bambole di pezza, non sanguinavano. Una volta che erano tagliati in pezzi li misi nel sacco per buttarli al cassonetto, ma ero stanco, mi accesi una sizza e mi fermai un istante.S’e fatta mattina, mi sono svegliato che stavo ancora in garage col sacco della spazzatura che neanche puzzava piu’, mi sono ricordato che lo dovevo buttare, allora esco e vado verso il cassonetto, lo apro e sento la solita puzza di spazzatura che mi fa schifo. Poi arriva una ragazza con due buste della spazzatura e le butta. Cazzo era bellissima, bassa cogli occhi profondi, mi ha guardato negli occhi per un secondo e ho pensato che doveva venire a vivere con me, perché vivo solo e anche se esco sempre coi miei amici e ci facciamo grandi ghignate vorrei avere una fica in casa per scoparci ma anche per farle coccole e parlarci dei cazzi che mi vanno male. le faccio mi fa lei e se ne va per la sua strada, per quanto m’ero emozionato mi casca un orecchio, e va a finire proprio dentro il cassonetto, allora io lo cerco perché non potrei vivere senza un orecchio. Mentre rovisto tra la spazzatura che tanfa d’inferno mi accorgo che lei mi si era avvicinata di nuovo e mi fa le dico mentre mi rimetto apposto l’orecchio che s’era sporcato e puzzava da far vomitare.faccio io mi chiedemi dice lei guardandomi fisso negli occhi le chiedo io. Lei continua a guardarmi in silenzio.fa lei, e sono contento di accompagnarla in moto. Mi dice lei dove andare, ed era anche abbastanza lontano, non sarebbe arrivata in un quarto d’ora, e sono contento che il mio aiuto le è indispensabile, perché Maria mi piace. mi fa. E’ bellissima, la vedo entrare al john bull pub, rimango in moto sotto la pioggia, che piano piano smette. La guardo prendere il caffè con la sua amica dalle vetrate del pub. Poi dopo minuti che sto li ad aspettarla, passa davanti a me Mirko. mi fa mi faLo seguo, Mirko…è vestito coi soliti pantaloni scuri aderenti e le gazelle celesti dell’adidas, sempre vestito così. Pensavo che avesse solo questi vestiti invece una volta l’ho visto con dei pantaloni grigi. Colla sua testa rasata che sembra uno skin anche se io lo so che è Ebreo, non è però Ebreo che va in sinagoga o quel genere li di Ebreo, solo di stirpe, in realta è ateo, me l’ha detto una volta…. Io in Dio ci credo, invece. Lo stronzo di Mirko stava con me al liceo, poi io me ne sono andato e lui sta ancora in quinto, l’hanno steccato due volte. Mi porta dentro questo garage dove c’è dell’orribile musica gabber che mi fa solo gonfiare le palle. Odio la gabber, preferisco ascoltare la techno o l’house se proprio voglio sballare, e comunque preferisco il rock, insomma gli strumenti tradizionali. Prima facevo il batterista in un gruppo, ma ci siamo sciolti perché il cantante è andato in comunità. Si bucava pesante.gli faccio io l’accoglienza in questi casi è sempre pessima, le prendo e me ne vado senza neanche salutare Mirko, perché non è piu’ un amico. Ora però ho poca benzina e non ho neanche piu’ un centesimo. Ne ingoio una. La moto stava dove l’avevo lasciata, becco Maria che usciva dal pub, le suono il clacson. mi fa, poi sale e andiamo. le chiedole faccio iole dico ioParcheggio la moto in garage e salgo le scale verdi fosforescenti a quattro a quattro respirando a ritmo inspi-ispira-espira-espira. Apro la porta e le faccio strada, lei mi da il cappotto e io le dico di accomodarsi. mi chiede le rispondo mentre mi sale la voglia di leccarle la nuca Fa lei; io guardo il mio soggiorno, carta da parati blu notte, un po’ strappata, poster di the wall dei pink floyd, stereo a terra con i cd in ordinati per artista, un divano davanti a una vecchia televisione ed un divano di pelle nera che ho preso da una cantina abbandonata ad un angolo. le chiedo fa leimi fa, che la voglio baciare appena mi guarda con gli occhi dolciC’è un lungo silenzio, in cui non so che dire, e m’imbarazza. Ma non è come stare da solo. fa leime l’ha distrutto un pazzo pelato un mese fa, corre verso di me e sputa fuoco viola , poi mi chiede il cellulare, io glielo do e lui lo schiaccia col suo piedone e poi se ne va.fa lei. Si avvicina alla porta giusta e tocca la maniglia, poi ci pensa e fa un passo verso quella della cucina, resta ferma titubante qualche altro secondo e poi entra in quella giusta. fa mentre sta dentro. Cazzo, comincio a pensare a come fare per baciarla, escereggo benissimo la droga io, sono nato per la droga, a me la droga non fa male, e riesco a stare tranquillo anche se mi faccio un sacco. Mi scanto di brutto come un suino inculato dal demonio putrefatto quando la porta del bagno appena chiusa da lei si apre e esce un cazzo di uomo in bianco e nero che dà una botta in testa a Maria. Poi mi guarda, io lo vedo che è strano, si muove piu’ veloce, come un film in bianco e nero muto, di quelli che si muovono qualche fotogramma piu’ veloce, e ogni tanto scatta da una posa a un'altra proprio come se fosse un film anni’20. Il cazzone mi fa salire tanta di quell’adrenalina che comincio a zompettare per il mio salotto e ad ammollargli dei calci stile kung fu. Lo becco piu’ volte in faccia, quello incassa i colpi che sembra stravolto, ma poi si rialza sempre e come se non sentisse dolore. Io gliele do di santa ragione, e via di calci sul petto e di cazzotti sul naso che mi fanno malissimo le nocche ma continuo a picchiarlo. Lo stronzo incassa, non reagisce, sta li che non sanguina non zoppica, continua a muoversi come un fottuttismo filmato luce degli anni 30 che la cosa mi sta cominciando anche a far salire il panico, ma vedo Maria stesa a terra e la cosa mi fa incazzare come un boia assassino. Prendo il televisore e glielo sbatto addosso mentre stava a terra. Il televisore sprigiona scariche elettriche che le sento perfino io e le gambe del cazzutissimo mostro si dimenano talmente veloce da sembrare le ali di un ape che sprinta dall’alveare a duecento all’ora. sbanfa il mostricciattolo metre il suo corpo si secca, ora è come una sagoma di cartone bruciato. Maria stava ancora a terra, inerme, sognava? O forse era morta? Mi ci avvicino e vedo il suo viso, aveva del sangue che le colava giu’ da un orecchio, poi apre lentamente gli occhi mi fa Le faccio io, ma non ricevo nessuno risposta perché lei prende e m’infila la lingua in gola, andiamo sul mio letto, lei si toglie il maglione e la maglietta, ha un reggiseno bianco che fa molto alice del paese delle meraviglie, se lo leva. Mi carezza i capelli mentre le bacio tutto il corpo. Poi si leva i pantaloni, le mutande, facciamo l’amore. Scopiamo per mezz’ora che dire scopiamo mi pare anche squallido adesso, ma lo facciamo violento e dolce allo stesso tempo, lei sa come carezzarmi e io sono a tremila mentre glielo infilo dentro, ed è caldissima e bagnata. Poi veniamo, tutti e due insieme, non credevo fosse una cosa possibile, venire contemporaneamente, Carlo mi diceva sempre che venire nel momento in cui viene lei è la cosa migliore. Fanculo Carlo! Il sangue dall’orecchio le comicia a colare lungo il petto, tra le tette e mi prende la testa come per leccarlo.le faccio io spaesatoLe faccio io guardandola a occhi sgranati come un bambino che chiede al padre come nascono i bambini Mi fa lei mentre si accende una sigaretta e la aspira a polmoni aperti e facendo fuoriuscire cerchi perfetti, continua Le faccio io mentre squaglio il caramello egiziano fa lei assaporando il fumofaccio io senza sapere come controbbatere, l’idea di essermi scopato una lesbica cominciava a piacermi, ma non pensavo lo fosse, questo esclude in partenza una nostra relazione. le chiedo Poi mi comincia a baciare la schiena e io accendo la piccola canna personale. Poi mi morde la spalla mi dice.Oggi mi sento attivo. Mi sono svegliato senza nessun rincoglionimento post-fattanza. Ieri Maria è stata fantastica, abbiamo fatto l’amore due volte e mi ha parlato della sua vita. Di suo padre, di sua madre, della sua ragazza. Non ho mai conosciuto una ragazza del genere, è come se avesse una risposta a tutto e non si vergogna di nulla come le altre. Forse sono stato un po’ indiscreto quando le ho chiesto se le piacevo, perché lei comunque è fidanzata, in realtà non so se per le lesbiche farlo con uomini è considerato tradimento, ma preferisco sguazzare nella mi ignoranza invece di fare una figura di merda e chiederglielo. Poi lei mi ha detto che sarebbe venuta anche oggi, che eravamo amici, e l’idea non è cattiva, non so per quanto tempo sarà possibile essere amici e scopare, insomma, voglio dire, non che sia geloso che lei stia con la sua ragazza, ma potrei diventarlo se mi affeziono troppo. Comunque stare con lei è fantastico. Vado in cucina e mi preparo un caffè, metto su la macchinetta e nel giro di pochi secondi subito il caffè esce e va a bagnare il fuoco, che naturalmente si spegne, e vacca puttana mi sono alzato da poco, non mi va di alzarmi subito e di chiudere il gas, comicio a sentirla però la puzza del gas….è un odore che fa. Chiudo la manopola del gas e mi verso il caffè nella tazzina , facendone uscire un’infinità di schizzi sul tavolo. Mentre mi drinco il caffettino caldo sento dei rumori in camera mia, e cazzo non ho voglia di grane appena alzato e soprattutto da sobrio. Trangugio l’ultimo sorso e do una spippettata a un caroccio di canna dal posacenere. Ho la pessima abitudine di spegnere le canne e lasciarle nei posaceneri che ancora non sono finite, forse è un vizio che mi è venuto perché fumo da solo…comunque fumare qualcosa che è già stato fumato anche un’ora prima fa venire da vomitare, figuriamoci questa canna che risalirà come minimo all’altro ieri. Inalo una grande quantità di fumo incatramato di monossido di carbonio e haschish egiziano nei polmoni, la incamero per benino di modo che mi conceda un mancamento mentre cammino verso camera mia. Apro la porta….ecco il mancamento, sento un calo di pressione le palpebre mi si fanno pesanti come se ci fossero degli uomini aggrappati sulle mie ciglia, poi sento la gamba destra cedere e cado a terra.Non capisco, non sento nulla, è come se avessi il cervello in una scatola trasparente in mano, non riesco a fare ragionamenti, riesco solo a entrare nel panico. Un’enorme mantide religiosa mi sta sopra, mi sta scopando e la sua mole è pesantissima, non riesco neanche a toccare le sue zampe da cavalletta, ho il panico. Ricordo di aver letto che le mantidi uccidono il mantidone maschio dopo la copula, la cosa non mi rallegra affatto, ma mi rendo conto che mantengo ancora un po’ di umorismo, ciò vuol dire che devo tirare fuori le palle…in fondo sono incappato in situazioni peggiori da quando vivo da solo. Il peso, la puzza e i versi della mantide sono tutto ciò di cui uno avrebbe bisogno di impazzire, ma questo discorso non vale per me, la stronza sta godendo, la vedo che si agita, che muove per aria le sue zampette verdechiaro orripilanti. Ancora non capisco come faccio ad averlo duro, ma è come se ci fosse un afflusso di sangue incontrollabile, e provo tutt’altro che piacere, dolore!!! Poi la stronza conclude, credo di essere venuto anch’io, ma non ho provato piacere. Sta aprendo il muso, la bocca , e gli sta uscendo una lingua rossa affilata come un coltello. La situazione si fa pericolosa, provo a pensare che è tutto frutto della mia immaginazione, che è tutto un sogno, ma il peso, la puzza e il panico mi fanno ricredere. Con una spinta di reni mi scrollo di dosso la troia di un insetto abnorme, e corro verso la sgabuzzino, mentre cerco lo spray anti insetti vedo che luridissima, è piu’ incazzata che mai e che alzata in piedi è alta piu’ di due metri e si muove saltellando che fa tremare i vetri delle finestre. Poche volte in vita mia ho provato un disgusto e un disagio così grandi. Ma sono io il vincente. Le spruzzo chili di spray antinsetti addosso e la tramortisco, ma sono sicuro che non durerà a lungo. Mi vesto in fretta e vado a prendere in cucina un coltello, la tagliuzzo e la metto nel solito garbage bag. Nessuna cavalletta del cazzo può permettersi di scoparmi, e poi prprio ora che ho trovato, o anzi, che mi sono innamorato di una ragazza. Scendo di casa e vado a buttare la busta nel cassone. Mi fa Maria. Stamattina è bellissima, ha un top bianco e credo sia anche senza reggiseno, mi guarda con i suoi occhi, scuri , profondi.le faccio io. E sono felice di andare con lei al caffè, ma non so se sarà possibile. Oggi probabilmente è una giornata no. Comincia a uscire merda dal cassonetto, tanta, veloce, si muove, come se fosse viva, un insieme di rifiuti che insieme a assunto forma melmosa e color marrone. Maria guarda la merda che avanza per la strada con occhi sgranati dalla paura…e dal rancore, come se compatisse chi le fa un torto. La merda aumenta ogni secondo di piu’, fino a sommergerci. Fortunatamente riesco a liberarmi dalla forte morsa della merda, che come delle sabbie mobili mi stava risucchiando, sto sopra un lampione, ma non vedo maria. urlo in preda alla rabbia. La cerco con gli occhi in tutti i modi, poi mi rendo conto che vale la pena di buttarmi a cercarla, e lo faccio. Sono in un mare denso e scuro, dove nuotare sott’acqua e mille volte piu’ faticoso, poi trovo il suo corpo, le sento la mano, non appena la tocco la merda diminuisce….sempre di piu’, fino a tornare a dimensione del cassonetto. Lei però è morta, ed io sono senza parole, non posso parlare, non posso piangere, ne farmi ne gridare. Posso solo cercare di capire nei miliardi di istanti che proseguono lenti e inesorabili. Ma non riesco. E la strada è deserta come sempre, è sola, come la vita, solitudine. Prima non mi spaventava la solitudine, ma ora è il mio incubo. Mi ha fatto diventare pazzo. E intanto guardo Maria, sporca , inerme e la vedo piano piano affievolirsi, mimetizzarsi col colore del paesaggio, anche il suo peso, và scomparendo. Lei ora è nell’aria, e posso respirarla dice la sua voce nella mia testa. E a un tratto sono pulito anch’io, e sbatto gli occhi. Voglio rendermi conto di dove sono. La rabbia, la rabbia da fortissima diminuisce col pensiero di Maria. E così anche il disgusto va affievolendosi, e con la sua scomparsa riappaiono le foglie agli alberi della mia via, ed esce il sole che mi scalda le guance. Sono pronto. Per prendermi il mio caffè.rmm

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Posted by FariniVenti on Tue, 20 Nov 2007 04:00:00 PST