Frank Caricato da mengacci
Grind represents the last spark of unstoppable joy of destruction. It’s about music coordinated to climb over all that man, with great efforts which lasted thousands of years, has done in order to build harmony. It’s the last stop, the last battle. It’s a TRENCH overcrowded with renegade soldiers who’ve lost their last bit of human appearances. They express their sufferance and their discomfort through rattles. With monstrous and incompressible screams, they attack those who want them dead. An unstoppable MONSTROUS MUTATION of what had once been the inimitable punk iconoclasm. A true methodical discipline. A martial art, practiced though riffs and double kick drum boxes. A mortal kombat where the secret move is to bring the exasperation to an extreme, a true and corrosive aesthetics of torment. A unique therapy, a therapy you cannot swap for another. A mirror able to reflect the aesthetics of a passion and an amusement so insane that it generates a bodily pleasure similar to the one we experience with the healthiest kind of sport. Yoga for westerners ready to awaken thanks to a scoffing irony, the binary exaltation of body and mind. GO WILD, PERFORM, JUMP: grind cannot be played, it must be EVOKED like a mysterious divinity that doesn’t belong to this world. To perform this music with the musician’s classical approach, means not to be able to let yourself go with the partner you’re really intimate with or your favourite drug. Yet if we’ll make contact with the divinity we’ll witness the achievement of our passion take place. GRIND is the modern soundtrack of an odd post modern version of ANTONIN ARTOUD’S theatre of cruelty. A pagan cult which continues to welcome converts from all over the world. An EMOTIONAL TRADITION able to set again in the air, the space-time coordinates of the good old BAD TASTE. Twenty minutes at full blast. The physiological features of the traditional sexual quickie, concentrated but fulfilling, still in disbelief due the exaltation of a primitive pleasure, evocable, tangible. Twenty minutes and off the stage, happy, excited like teens who go through their first home-alone weekend, with the stereo cranked up, the joint hanging from the lips, phone in hand to call friends over. Strong and upright like well-off SUFI masters, brave and united like the GOONIES.
Flashville 1998Il grind rappresenta l’ultimo barlume dell’irrefrenabile gioia della DISTRUZIONE. Si tratta di un anti-musica coordinata a scavalcare tutto ciò che l’uomo, con notevoli sforzi millenari, si è prodigato a costruire in favore dell’armonia. E’ l’ultima tappa, l’ultima battaglia. E’ una TRINCEA sovraffollata da soldati rinnegati che hanno perso le ultime sembianze di esseri umani. A rantoli esprimono la loro sofferenza e i loro disagi. Con grida mostruose e incomprensibili, attaccano chi li vuole vedere morti. Una MOSTRUOSA MUTAZIONE inarrestabile di quella che fu l’inimitabile iconoclastia del punk. Una vera e propria disciplina metodica. Un’arte marziale. praticata a colpi di riff e doppia cassa. Un mortal kombat dove la mossa segreta è riuscire a dilatare al massimo l’ esasperazione. Estetica del TORMENTO corrosiva. Una terapia unica, inbarattabile.Uno specchio capace di riflettere l’estetica di una passione e di un divertimento così insani da generare un piacere corporeo simile solo a quello che proviamo nel praticare la ginnastica più salutare. Uno yoga di matrice occidentale pronto a risvegliare mediante un’ironia dissacratoria, l’esaltazione binaria del corpo e della mente.AGITARSI, SUONARE, SALTARE. Il grind non va suonato, ma EVOCATO come nel caso di una divinità misteriosa che non appartiene a questo mondo. Eseguire questa musica con il caratteristico approccio del musicista, significa essere incapaci di lasciarsi andare con il partner con cui si ha più confidenza, divertirsi con la propria sostanza stupefacente preferita. Riuscendo invece a stabilire un contatto con la DIVINITA’ vedremo la realizzazione della nostra passione prender forma. Il GRIND è la moderna colonna sonora di un improbabile versione post moderna del teatro della crudeltà di ANTONIN ARTAUD. Un culto pagano che continua ad accogliere proseliti da tutte le parti del mondo. Una TRAZIONE EMOTIVA capace di ristabilire nell’aria le esatte coordinate spazio temporali del caro, vecchio, sano, CATTIVO GUSTO. Venti minuti al massimo. Le caratteristiche fisiologiche della tradizionale esperienza di sesso breve, concentrato ma appagante, increduli per l’esaltazione di un piacere primitivo evocabile, tangibile. Venti minuti, poi giù dal palco, contenti, gasati come adolescenti che trascorrono il loro primo week end in casa senza i genitori, con lo stereo acceso a palla, il cannone in bocca ed il telefono in mano per chiamare gli amici. Forti ed integri come facoltosi maestri di SUFI, coraggiosi ed uniti come i GOONIES.
flashville 1998