ragazza maispeis

io sono nata ventuno anni fa in un paese dove non c'è il cinema. all'asilo una volta ho fatto finta di essere paralizzata alle gambe perchè non volevo mangiare la minestra. ci hanno creduto tutti. stavo ferma sulla sedia e dicevo: non mi posso più muovere. seminai il panico. poi all'ospedale dissero che non avevo assolutamente niente. avevo tre anni. e già dimostravo doti di attrice e bugiarda. alle elementari sembravo un maschio. alle medie andavo all'oratorio ed ero l'unica che non poteva mai andare in piscina perchè avevo sempre l'otite. cronica. non passava mai. poi a 15 anni, un giorno, hanno deciso che anche io potevo andare in piscina. ho fatto la borsa col costume e la cuffia obbligatoria e mi è venuto il ciclo. mi hanno detto in piscina non ci puoi andare neanche adesso che sei signorina e io non capivo perchè. non sapevo neanche a cosa servisse questo bel ciclo. avevo 15 anni e già avevo capito che se fossi nata maschio mi sarei evitata un bel pò di problemi. a 17 anni ho fatto l'errore più grande della mia vita. mi sono tagliata i capelli. poi ho passato due settimane a piangere come una disperata. e mi sono innamorata in continuazione di uomini coi capelli lunghi o particolarmente effemminati. avevo 17 anni e avevo già capito che il mio più grande difetto era quello di usare gli altri per riempire le mie mancanze. al liceo ero la più sfigata della classe. giocavamo a pallavvolo e non ero mai capace. a matematica ero un somaro strepitoso. ogni tanto limonavo colle donne. andavo in manifestazione coi rasta e i sindacalisti. poi andavo a fare volontariato con quelli di cl. e mi si stringeva il cuore a vedere quant'erano bravi e buoni. anche se mi dicevano: quelli di destra sono brutti e cattivi travestiti da buoni. per essere di sinistra devi fare un pò il lurido. allora una sera sono andata a fare occupazione. ho dormito per terra in corridoio e mi sono svegliata insieme a dei cani. di fianco a me c'era uno che vomitava nel sacco a pelo. e che la sera prima mi avevo detto: dimmi la tua canzone e gli avevo risposto little wing di jimi hendrix. chissà perchè. ho pensato più lurida di così si muore. ma non mi sentivo di sinistra per niente. e non capivo da che parte stare. nel mezzo era troppo banale. e così a 18 anni ho capito che la politica l'avevano inventata solo per poi farci sù delle gran barzellette. un pò come l'arma dei carabinieri. all'epoca andavo sempre in giro in bicicletta. 120 chilometri al giorno. pedalavo per dieci ore e siccome non avevo niente da pensare mi venivano in mente le poesie. poi le scrivevo e tutti dicevano che erano belle. allora decisi che volevo fare la poetessa. mi innamorai di alda merini. poi mi passò. non eravamo fatte l'una per l'altra. ero convinta che se mi avesse incontrato mi avrebbe sputato in faccia. poi sono andata all'università e anche lì non mi cagava nessuno. perchè avevo le ciabatte anche d'inverno e un uomo bellissimo che mi veniva a prendere. più bello di me. più intelligente di me. e all'università erano tutte donne e tutte gelose. perchè io andavo colle ciabatte anche d'inverno e avevo un uomo bellissimo che aspettava solo me. e si insinuò in me una sottile misogenia. poi ho cambiato città. da un giorno all'altro. ma non mi cagava nessuno uguale. facevo il dams a bologna. dovevano essere tutti artisti. ma erano artistoidi. io ho fatto l'asteroide e sono atterrata a milano. e sto bene qui. della mai vita non so che fare. il mio lavoro è fare la cassiera a tempo rigorosamente determinato. "carta o bancomat" e via. otto ore al giorno così. ho scoperto che mi piace il vino. che se mi metto la minigonna e i tacchi tutti pensano che sia più bella. niente di più. ho capito è che le cose un pò te le cerchi e un pò t'arrivano da sè. io adesso non mi cerco e magari pian piano mi trovo.