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Tor Pignattara

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Dopo il 1870 inizia a Roma quel processo di espansione edilizia (caotico e speculativo) che cambia totalmente il volto della città, ma soprattutto della campagna circostante che in pochi decenni viene sottoposta ad un’opera di intensa urbanizzazione. Nascono così quelle circoscrizioni esterne alle Mura Aureliane, che al fine di distinguerle dagli antichi “Rioni”, vengono denominate “quartieri”. Già a seguito del censimento del 1911, ai 22 rioni vengono aggiunti 15 quartieri: Flaminio, Parioli, Pinciano, Salario, Fomentano, Tiburtino, Gianicolense, Aurelio, Trionfale e Milvio (attuale Delle Vittorie). Successivamente si aggiungono le prime borgate: Acilia, San Basilio, Prenestina, Gordiani e altri nuovi quartieri: Montesacro, Trieste, Tor di Quinto, Prenestino-Centocelle, Ardeatino, Pietralata, Collatino, Alessandrino, Don Bosco, Appio Claudio, Appio Pignatelli, Primavalle, Montesacro Alto, Ponte Mammolo, San Basilio, Giuliano Dalmata, Eur, Lido di Ostia Ponente, Lido di Ostia Levante, Lido di Castelfusano. Alla suddivisione di rioni e quartieri si è sovrapposta dal finire degli anni ’60 la suddivisione in Circoscrizioni e nel maggio 2001, delle Circoscrizioni in Municipi. Il Municipio 6 è formato da quartieri (o pezzi di quartiere) che, nella toponomastica ufficiale rispondono ai nomi di Prenestino-Labicano (intero), Tuscolano (in parte) e Collatino (in parte). Tuttavia i quartieri che nella storia e nel senso comune, rappresentano effettivamente i vari pezzi del mosaico costituito dal territorio principale sono : Pigneto e Prenestino, Villa Gordiani e Collatino, Casilino 23, TORPIGNATTARA ( fra il Prenestino-Labicano e il Tuscolano), Quadraro (all’interno del Tuscolano e appartenente al Municipio 6 solo per metà) All’interno di Torpignattara possiamo distinguere pezzi di quartiere che, per i nati che vi abitano, rappresentano da soli veri e propri quartiere come Villa Certosa e Marranella. Ancora più giù lungo la via Casilina, troviamo un’edilizia intensiva, con palazzine di molti piani, una di seguito e addossata all’altra, sorte quasi tutte nel dopoguerra. Sono le vie Zenodossio, Bufalini, Tempesta, densamente popolate e trattificate. Siamo ormai nel quartiere Torpignattara che, come abbiamo già ricordato, si estende anche sull’altro lato della via Casilina in quello che nella toponomastica ufficiale viene denominato Tuscolano. Dopo via Antonio Tempesta arriviamo in Piazza della Marranella, uno dei più importanti snodi di traffico di tutta la periferia storica della capitale. Proseguendo sul lato sinistro della Casilina, incontriamo viuzze strette, ai cui lati si elevano case vecchie e generalmente di pochi piani, dal tracciato non sempre lineare: via Labico, via Capua, via Due Allori che ricorda nel nome la grande proprietà imperiale Ad Duas Lauros. La zona, qui, si rivela ricca di preesistenze archeologiche: dal cimitero della guardia imperiale Equites Singulares alle catacombe dei ss. Marcellino e Pietro, ai resti della chiesa omonima, per finire con il mausoleo di Elena, recentemente restaurato. Il monumento, a causa delle anfore che si intravedono in ciò che rimane della volta, da tempi immemorabili, viene chiamato dal popolo, “Torpignattara”. Situata tra i vari reperti dell’antichità, la moderna chiesa parrocchiale dei santi Marcellino e Pietro, sorge al secondo miglio della via Casilina ed è stata costruita nel 1922 su progetto dell’ingegnere Guglielmo Palombi. La chiesa è collegata col mausoleo di S. Elena al quale si può accedere entrando nel cortile dell’oratorio adiacente ad essa, attraversando un bel portale settecentesco, situato su via Casilina, in linea con la chiesa e sulla parte opposta all’incrocio con via Angelo Berardi. Poco prima di arrivare alla chiesa s’incontra, al civico 631, un edificio che ospita un istituto delle suore della Sacra Famiglia. Alle spalle e in continuità con l’area della chiesa di S. Marcellino sorge il parco pubblico attrezzato Labicano, di circa 15 ettari, opera recentissima (lavori iniziati nel 1994 e non ancora terminati). Dai cittadini del quartiere viene chiamato Villa De Sanctis. Il Municipio 6, come abbiamo già precisato, comprende anche una parte del quartiere Tuscolano. Torpignattara risulta in parte dalla compresenza di intensivi anni Cinquanta e Sessanta ( i palazzoni lungo via Filarete e, in parte, su via Casilina), di palazzine di piccole e medie dimensioni risalenti agli anni Trenta e Quaranta, di complessi di edilizia popolare edificate nell’immediato dopoguerra (le case IACP di via Rovetti e i Millevani di via Carlo della Rocca), di comparti di edilizia privata e convenzionata di pregevole fattura e di discreto stile architettonico (Vigne Alessandrine, Villa Alessandra, Villa Berta), costruiti tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Novanta.fonte: torpignattara.info

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Bups e tutti quelli del quartiere.