Omar Pedrini nasce a Brescia il 28 maggio 1967.
«Nell’estate del 1967 c’è stata la “Summer Of Love†di San Francisco…» - ricorda Omar - «Al grido di “mettete i fiori nei vostri cannoniâ€, è nato il movimento hippie: mi piace pensare che quello spirito abbia contagiato anche me, così piccolo e così lontano, e che mi sia rimasto dentro ancora oggi».
Alla fine degli Anni ‘80 Omar forma i Timoria, una delle rare hard-rock band italiane riuscite a conquistare un vasto pubblico: oltre che il chitarrista, Omar è l’autore dei testi e compositore dei pezzi. La sua leadership si completa nel 1998, nel momento in cui Francesco Renga lascia la band, dopo l’uscita dell’album Senza Tempo. A questo punto, infatti, il Nostro, divene pure il cantante ufficiale della band.
I Timoria, in questo periodo, hanno venduto oltre 600.000 copie, conquistando ben due dischi d’oro con Viaggio Senza Vento (1993) ed El Topo Grand Hotel (2001).
Nel 2002, con l’uscita del doppio cd live Timoria Live, si conclude l’esperienza con i Timoria e inizia il nuovo percorso artistico di Omar Pedrini, che già nel 1996 aveva sperimentato la navigazione solitaria con il disco musical-letterario “Beatnikâ€.
Siamo nel 2004 ed Omar Pedrini festeggia il debutto ufficiale come solista partecipando al Festival di Sanremo con la canzone Lavoro Inutile, che si aggiudica il Premio Speciale per il Miglior Testo e pubblicando l’album Vidomà r.
La sua carriera musicale, però, si interrompe bruscamente nel maggio dello stesso anno per un aneurisma aortico: dopo un intervento a cuore aperto durato otto ore, con conseguente divieto di cantare per non sforzare il suo cuore convelescente, Pedrini si reinventa autore televisivo nel programma Robin Hood, condotto dalla sua compagna Elenoire Casalegno (curiosamente nata come lui il 28 maggio) e scrivendo trasmissioni condotte da lui stesso come Nu-Roads e Milano In Musica.
Nell’estate 2005 arriva finalmente il via libera dei medici per riprendere a cantare, ma resta il divieto per i live.
Omar torna in sala d’incisione e il 26 maggio 2006 pubblica il secondo album solista Pane Burro E Medicine, particolarmente ispirato dall’esperienza vissuta.