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JOHNNY DAYL’occasione per una nuova stagione
di musica napoletana docQualche anno fa Giovanni Chianese, nel fare zapping alla TV, puntualmente si fermava davanti ai video dei neomelodici e nonostante le proteste di parenti e amici non c’era verso di fargli cambiare canale. Le melodie appassionate di quei primi neomelodici, figli dichiarati del primo Nino D’Angelo, il loro entusiasmo, gli arrangiamenti semplici e diretti, lo attiravano inequivocabilmente. Finiva col guardarvi in profondità , ritrovandovi una verità espressiva da tempo estranea alla gran parte del pop nazionale, l’occasione per una nuova stagione di musica napoletana originale...Ed eccolo qui Giovanni Chianese, in arte Johnny Day, con tanta voglia di cantare le sue canzoni e la sua vita. Questo ragazzone gentile, generoso e perbene è un neomelodico? Si, grazie. Però forse è meglio definirlo un nuovo cantante napoletano, un ricercatore di nuove melodie napoletane...Le sue canzoni nascono e si confrontano apertamente e senza pregiudizi di sorta con la migliore canzone napoletana degli anni ’60 e ’70 - nel cuore di Johnny c’è soprattutto Sergio Bruni – e con questa recente esplosione musicale felicemente ribattezzata neomelodica, che ha avuto nel primo Gigi D’Alessio la sua espressione più nota.
La Band di Johnny Day – I Gessetti – lo segue perfettamente nel suo percorso. Il loro sound ha un gusto particolarissimo che ricorda la musica di galleria, il primo Nino D’Angelo, e ancora più indietro nel tempo le orchestrazioni che bravissimi maestri facevano per la voce di Angela Luce o Pino Mauro. L’anima musicale dei Gessetti è figlia illegittima, di terzo letto, della lounge.
E i testi? Amori, amori, e ancora amori...di pancia, di cuore, terribili e leggeri. E poi tradimenti, e “sgarriâ€...Certi sentimenti non abitano solo il buio di vicoli malfamati, abitano il cuore di tutti. Canzoni fatte per emozionare, dunque, per commuovere, ma anche per far ballare, per divertire divertendosi, in piazza, al ristorante, a teatro, o in un club esclusivo. Ridere non è vietato, ma non scambiate l’omaggio per parodia.
