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Dino

Dimmi perchè,ma perchè,ma perchè...

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Layout made by infamous_chiq at CreateBlog.com .Toglietevi la “S”,diceva lo slogan pub­blicitario per il lancio della "2° Edi­zione del Festival degli sconosciuti" di Ariccia, organizzata da Teddy Reno nel 1963.Alla finale di Agosto, risultò vincito­re un giovanissimo cantante di Verona, Eugenio Zambelli nato il 3 Maggio, del '48.Troppo alto per i suoi 15 anni (un metro e 84), biondo, occhi verde chiaro-magnetico (come lui stesso si definì), voce dalla timbrica squillante e molto originale. Non ci volle molto per capire che poteva divenire presto un personaggio da teen-agers.Vincendo quel Fe­stival, il ragazzino di Verona, oltre a perdere la fa­mosa "S", perse anche il suo vero nome e l'intero cognome, diventando per l'industria discografica soltanto Dino. Pur essendo giovanissimo non era del tutto nuovo a concorsi canori soprattutto a carattere regionale.Ad 1l anni e mezzo partecipa a uno spettacolo di operetta per ragazzi insieme ad una sua coetanea, anch'essa veronese, che dopo soli quattro anni diventerà famosissima in Italia ed all­'estero: Gigliola Cinquetti.Dopo qualche mese vinse il "Pinoc­chietto d'oro" cantando "Le mille bolle blu", un successo di Mina, superando la stessa Cinquetti che si classificò al secondo posto.A quel punto decide di fare sul serio, malgrado il parere contrario di suo padre, funzionario dell'Istituto delle Belle Arti, che lo avrebbe preferito architetto, iscrivendosi al "Festival degli Sconosciuti" e quindi premiato dalla vincitrice dell'edizio­ne precedente, già alle vette della popolarità: Rita Pavone.Per quella vittoria, il panorama della musica leggera italiana, ebbe, un cantante in più, e un architetto in meno.Fu Teddy Reno ad introdurlo alla RCA divenendone anche produttore artistico per la neo etichetta ARC, intenzionata a lanciare nuovi cantanti emergenti.Dino fu proprio uno dei primi, al quale da lì a poco, ne seguirono altri Lucio Dalla, I Rokes, Mauro Lusini, Louiselle, Roby Ferrante, Ricky Shane, La Cricca, tanto per citarne alcuni.Il suo primo 45 giri, "Eravamo amici", venne pubblicato nella primavera dell'anno seguente e inserito tra i partecipanti dell’imminente "Cantagiro" per il girone B, quello cioè riservato ai giovani.Dino, vinse numerose tappe, scatenando tra l'altro vere e proprie manifestazioni d'entusiasmo, soprattutto da parte di ragazzine che vedevano in lui, oltre al bravo cantante, il ragazzo-bene della porta accanto, considerando che era soltanto un cantante all'esordio e con all'attivo un solo 45 giri per giunta non ancora disponibile nei vari negozi di dischi.In dirittura d'arrivo, però, alla finalissima del "Cantagiro" (la manifestazione era suddivisa a tappe giornaliere con votazioni popolari) venne superato per pochi voti da Paolo Mosca, un'altro esordiente che presentava una canzoncina estiva più ..."ruffiana": "La voglia dell'estate".Dino, si dovette accontentare del secondo posto.A "Canta­giro" finito, furono però le vendite discografiche a rendere giustizia."Eravamo amici" entrò subito nelle classifiche dei dischi più venduti fino ad arrivare al 3° posto, superando nettamente la canzone vincitrice.La popolarità di Dino si rafforzò anche grazie ad alcune trasmissioni televisive di presti­gio, tra le quali "La Fiera dei sogni" di Mike Bongiorno, che lo vollero come ospite.Gli acquirenti del disco, in prevalenza giovani, ne scoprirono invece, la vena beat, ascoltando il lato B del 45 giri "Così come sei", cover di "Good Loocking", accompagnato dai Kings, un gruppo anch'esso veronese i cui componenti erano, Renato Bernuzzi (armonicista e cantante), Pier Paolo Adda, (batterista e cantante), Ennio Ottofano (chitarra solista), Gilberto Storari (chitarra ritmica) e Andy De Bruyn (bassista) quest'ultimo viareggino con origini americane.I Kings, accompagnavano Dino, anche nelle serate, oltre agli arrangiamenti di alcuni suoi dischi, e successivamente si mos­sero per proprio conto, firmando un contratto discografico con la Durium, e specializzandosi soprattutto nelle traduzioni italia­ne di hit internazionali di pura marca beat.Nell'autunno dello stesso anno Dino incide il suo secondo singolo, "Te lo leggo negli occhi", ripetendone il successo. Ennio Moricone, ne cura l'arrangiamento (come del resto aveva già fatto per "Eravamo amici"). Sergio Endrigo insieme a Bar­dotti, firmerà invece il pezzo.L'ARC vuole anche ripetere la formula vincente precedente, ed allora tornano i Kings ad ac­compagnarlo nel Iato B del disco, con la traduzione italiana di "I Should have known better", di Lennon e McCartney, diven­tato per l'occasione, "Cerca di capire", ad opera di Don Backy che ne trascrive il testo.Come dire, le due facce della medaglia di Dino, romantico e melodico da una parte, beat dall'altra.Il disco sale presto nelle parti alte della Hit Parade, anche grazie ad un lancio in grande stile della RCA, che prepara per i propri artisti la manifestazione televisiva, "Incontro a Roma", all'Hotel Hilton.Il successo commerciale di "Te lo leggo negli occhi", suggerì . al regista Camillo Mastrocinque, di realizzare un film omonimo, interpretato dallo stesso Dino.Moda abbastanza frequente, per le canzoni di successo dei primi anni 60' che facevano la felicità dei botteghini che ne constatavano l'ottimo esito commerciale.Questa non fu comunque la sola esperienza cinematografi­ca di Dino, a cui seguirono, tra l'altro, "Le sedicenni" con la regia di Luigi Petrini ed "Altissima pressione" di Enzo Trapani, con Agnes Spaak (sorella della più famosa Catherin) Nino Taranto e con altri cantanti, tra i quali, Gianni Morandi, Françoise Hardy,e Lucio Dalla.Nell'estate successiva è di nuovo tra i partecipanti del "Cantagiro del '65", di diritto tra i Big, con il "ballo della bussola" (questa volta il brano ritmico, è sulla facciata A del 45 giri:) ottenendo un buon successo.A "Cantagiro" concluso, l'ARC, iniziando la pubblicazione di 33 giri, in una serie, venduta a prezzo promozionale dedica, a Dino, uno dei primissimi long-play delle sue etichette.Prodotto da Ferruccio Ricordi (alias Teddy Reno), troviamo, oltre ai sei pezzi che costituivano i primi tre singoli di Dino, nuove canzo­ni, arrangiate dal solito Moricone e dai Kings.Canzoni tradotte dal repertorio dei Beatles ("torna con me sulla luna"), da Ray Charles, ("Lo sai tu?") Marino Barreto Jr. ("Un'anima pura"), e Shel Shapiro dei Rokers ("Fuoco del mio cuore" e "Spegni questa luce"). In autunno un nuovo singolo conclude l'anno forse più inte­ressante dal punto di vista artistico del cantante, il 45 compren­de "Il ragazzo di ghiaccio" e "Sai sai sai", due pezzi tratti dalle colonne sonore di 2 films, interpretati dallo stesso Dino: "le sedicenni", e "altissima pressione", per le musiche di Morrico­ne e Bruno Canfora."Chi più di me", è invece il 45 giri che Dino, prepara per l'estate '66, tornando di nuovo a gareggiare al "Cantagiro". E' questo, forse, il pezzo migliore del suo repertorio. La canzone composta da Paul Anka riporta un'ottimo piazzamento alla ma­nifestazione, che vide quell'anno la vittoria di Gianni Morandi, con "Notte di Ferragosto"."Chi più di me". Partecipa anche alla gara televisiva, "Scala Reale".Dino si presenta come gregario di Michele, insieme a Sandie Shaw e all'esordiente Romano VIII.A "Scala Reale", (la "Canzonissima" di quell'anno) passare il turno, voleva dire, presentare e promozionare poi nel turno successi­vo, una nuova canzone.Le ottime votazioni popolari permisero a Dino nella fase successiva della gara di presentare il suo nuovo disco, "Piccola mia piccola".Al suo quarto "Cantagiro", Dino partecipa invece con "io mi sveglio a mezzogiorno", ma questa volta, il pezzo passa quasi inosservato.Quell'anno la manifestazione è estesa all'Europa, con il "Cantaeuropa", ideato sempre dal patron Ezio Radaelli.Proprio Dino, risulterà uno dei cantanti più applauditi nelle varie città europee.Un nuovo gruppo, arrangia per Dino "Spengo" il lato B, del 45 giri, i Rollicks.Nell'autunno '67 la RCA (sempre l'etichetta ARC), pubblica il nuovo singolo di Dino, questa volta attingendo nel repertorio internazionale.Il pezzo è "Il sole è di tutti", (A place in the Sun) di Steve Wonder, che inciderà anche lui in italiano.Nel confronto, la versione del cantante veronese, non sfigura affatto nè come incisione nè nel resoconto delle vendite con quella dell'illustre collega tanto che si divideranno il successo quasi in parti uguali.Questo ennesimo consenso discografico, gli apre le porte, per la prima e unica volta, del Festival di Sanremo.L'Edizione è quella del '68, e la canzone con cui Dino partecipa è "Gli occhi miei" di Mogol-Donida, ripetuta per la doppia esecuzione da Wilma Goich. E' un buon successo anche a livello internazionale e lo incisero vari altri artisti.In Spagna è proprio la versione di Dino, incisa in spagnolo ad avere successo, (anche in passato, Dino incise per il mercato di quel paese, altri suoi successi, tra cui "Eravamo amici" e "Te lo leggo negli occhi").Nel corso del '68, l'ARC pubblica altri due singoli di Dino, ma por essendo di buona fattura, commercialmente, non ottengo­no un grande successo e sono :"Morire o vivere" e "La tua immagine" quest'ultima cover di "Sound of silence" di Simon &Garfunkel.L'intera produzione di Dino per l'etichetta ARC si completa con i successivi due singoli: "Simone Simonette", che partecipa all'edizione del "Disco per l'estate", e "By by city", promosso in un'importante manifestazione musicale "Canzonissima", ma senza lasciare tracce.A cavallo tra questi due singoli, la RCA pubblica il secondo e ultimo LP di Dino.In esso qualche successo precedente e molte canzoni già note per altri interpreti "Ti credevo felice", la migliore canzone del disco, precedentemente era stata incisa da Fabrizio Capucci, (balzato agli onori della cronaca rosa, per essere stato marito di Catherine Spaak), "Se Dio ti dà" di Gino Paoli e successi già collaudati come :"Ob la dì, ob la dà" dei Beatles, "Pensiero d'amore" dei Bee Gees, ma già portata al successo da Mal in Italia, "Eloise" di Barry Ryan e "L'amore è una cosa meravigliosa".Poi di lui, stranamente, poche notizie.Lo troviamo come par­tecipante in due edizioni del "Disco per l'estate".Nel '71, con "Notte calda", inciso per la RCA, e nel '73, passato nelle file dell'Ariston, con un ottimo pezzo di Luciano Rossi, "Parla chiaro Teresa".In entrambe le occasioni, non ottiene successo e forse questo contribuisce, a maturare ancora di più, la decisione di Dino, di abbandonare definitivamente l'attività di cantante.Dovranno trascorrere quasi 15 anni, prima di ascol­tarlo e rivederlo, sui teleschermi.L'occasione gliela offre Red Ronnie, sempre più indirizzato alla riscoperta e rivalutazione artistica per artisti degli anni '60, stanandolo dalla "privacy", per riproporlo in "Quelli del '68”-­Vent'anni prima", e poi ne "Una rotonda sul mare", terminando con la recente, "C'era una volta il Festival".In quelle occasioni, si ha avuto l'impressione che Dino l'idolo delle ragazzine degli anni '60, il ragazzo dagli occhi verdi­magnetici e dalla voce inconfondibile tra beat e melodia, ci abbia ripreso gusto. Che fosse questo, il primo passo per ricominciare?Non si sa.Sta di fatto che......Nel 1997 fa parte del cast di “DOMENICA IN“ condotta da Mara Venier.Nello stesso anno è ospite fisso, una volta alla settimana, del “MAURIZIO COSTANZO SHOW“.Dal 1997 fa il suo spettacolo, in sale da ballo, piazze, convention, accompagnato da quattro ballerine che impreziosiscono e supportano la sua bellissima voce.Ha pubblicato un nuovo CD con etichetta “Duck Record” con i suoi maggiori successi e nuove canzoni dal titolo “Dolci canzoni”.Oltre a questo ha pubblicato altri tre CD dove riscopre delle canzoni bellissime degli anni ‘60.Durante l'edizione 2003 del Festival di Sanremo, è ospite fisso, de "LA VITA IN DIRETTA" di Michele CucuzzaE' in uscita un CD con 11 canzoni inedite. Una nuova e seducente avventura artistica che viene interpretata con questo nuovo album: "SERENATA" - la vera novità musicale di Dino.

My Interests

Music:

Member Since: 12/5/2006
Band Website: dinoeleragazzein.com
Band Members: FILMOGRAFIA:
Influences: Molto ha spaziato Dino, anche per la scelta degli autori stranieri, da Paul Simon (La tua immagine) a Ray Charles (Lo sai tu?), da Barry Ryan (Eloise), a Chris Andrews (Ma gli occhi come i tuoi), da Paul Anka (Chi più di me) al Velasquez di "Besame Mucho", dai Bee Gees (Pensiero d'amore), ai Beatles di ]ohn Lennon e Paul Mc.Cartney "(Cerca di capire", "Torna con me sulla luna" e "Obla-di, ob-Ia-da)".Infine, curiosando tra i suoi records discografici, risulta che il suo 45 giri più venduto, è "Te lo leggo negli occhi', seguito da "Eravamo amici", e "Gli occhi miei".
Sounds Like: UN "ASSAGGIO" DI UN MIO SPETTACOLO
Record Label: unsigned
Type of Label: Major