ettorescarpa

Di nome fa Ettore, come il figlio di Priamo, e di cognome Scarpa, sinonimo di calzatura, non di brocco; classe 1976; caparbiamente obi-ettore; nacque con la vocazione per il palcoscenico (ebbene sì, a un anno fece il suo primo bambin gesù). Frequentò, dall’età di sei anni, tutte scuole di teatro della sua città, Torino, impegnandosi a raggiungere, qualora ne valesse la pena, accademie e associazioni che potessero arricchire il suo curriculum. Da qualche anno si dedica, con eccezionale meticolosità, alla costruzione del personaggio attraverso il metodo Stanislavskij, dopo aver fatto parte, per cinque anni, di una compagnia che basava il proprio lavoro sugli insegnamenti di Grotowsky: capendo che non sono la stessa persona, ma parlano della medesima cosa. Retaggio di queste esperienze sono un costante training sul fisico e sul canto cui si dedica quotidianamente. Ha partecipato a produzioni, workshop e tournée in tutta Italia, dalle città più importanti ai centri più piccoli; ed all’estero, basti citare, per esempio, Singapore, Gerusalemme, Sarajevo, Chisinau, New York, Lione, Saint Tropez, Fortaleza, BadenBaden, Maastricht, Liechtenstein, Oslo, Andorra, collezionando successi, premi di pubblico e di critica( si segnala qualche fischio qua e là, ma nel complesso poca roba). Teatro classico, moderno e vintage, commedia dell'arte, lettura ad alta e a bassa voce, volendo anche silente, cabaret, polpettoni,prosa, commedia, genere comico, cinema, televisione, fiction, spettacoli per adulti, per bambini, per donne sole, speaker, insegnante, mimo, danzatore, doppiatore, cuoco eccetera. Queste sono alcune delle attività che lo tengono costantemente impegnato in una sfida continua tesa alla formazione permanente e al miglioramento di se, senza tralasciare il suo principale passatempo: l’amore. by JMV www.myspaceeditor.it